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Eur: storia di uno straordinario quartiere problematico

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Nero su bianco i problemi del quadrante che creano disagio alla cittadinanza

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Tratto da Urlo n.130 dicembre 2015

EUR – Un quartiere che un tempo era il fiore all’occhiello di Roma e che, con il passare degli anni, è divenuto fulcro di una realtà fatta di problemi e disagi, soprattutto per chi vi risiede. L’Eur appare come una “terra di mezzo” per la sua vocazione orientata al business (mission che verrà incentivata in futuro con le nuove opere in fase di ultimazione) che si riempie di traffico e persone durante la settimana ma, inesorabilmente, cambia il suo volto la sera e nei weekend, quando si svuota e lascia spazio a una serie di problemi che creano preoccupazione soprattutto a chi qui ci abita.

È il Presidente dell’associazione Ripartiamo dall’Eur, Paolo Lampariello, attiva entro i confini del Pentagono, a illustrarci, in una lunga intervista, tutte le problematiche che affliggono il quadrante e che, ad oggi, ancora non sembrano avere soluzione. Per impossibilità fattuale del Municipio, per la gestione non oculata della passata amministrazione di Eur Spa, per la particolarità di un’urbanistica fatta di strade e aree che un tempo, quando vennero costruite oltre mezzo secolo fa, dovevano diventare il focus cittadino di un’Esposizione Universale mai realizzata. Un evento che però, nonostante non sia mai avvenuto, ha lasciato un patrimonio di pregio da preservare, a partire dagli edifici storici fino ad arrivare alla vivibilità quotidiana. L’associazione Ripartiamo dall’Eur nasce nel 2012 quando uno dei temi del quartiere inizia a diventare caldo: la prostituzione. “Da 4-5 anni il fenomeno sta crescendo, occupando circa la metà delle strade del quadrante – racconta il Presidente Paolo Lampariello – Le donne non si sentono più sicure a girare per le strade senza essere importunate e non ci si può affacciare alla finestra senza avere il rischio di incappare in scene inopportune. E questo succede non solo di notte, ma anche di giorno”. Proprio per arginare questo problema il Presidente del Municipio IX, Andrea Santoro, avanzò la proposta dello Zoning, ovvero uno spostamento delle prostitute in vie diverse da quelle odierne, con controlli e regole annesse. “L’ex Prefetto, a proposito dello Zoning, parlò addirittura di ‘induzione alla prostituzione’ – ha continuato Lampariello – ma di fatto alcune zone dell’Eur sono già ‘a luci rosse’. Santoro voleva spostare il fenomeno lontano dalle case, dai luoghi di culto, dai parchi, ma questo non è stato compreso perché anche con i quartieri limitrofi non si è trovato un accordo. L’unico potere di un Municipio sulla questione era spostare il problema, non risolverlo, ma il tutto è naufragato. Ora continuiamo ad avere preservativi ovunque, degrado e poca sicurezza per le nostre donne”.

Ma non è solo la prostituzione il problema dell’Eur, benché forse il più prominente. Un’altra battaglia che porta avanti l’associazione è quella contro le ‘discoteche a cielo aperto’ che d’estate animano, sì, le strade, ma creano anche qualche disagio. In particolare, afferma Lampariello, “dove c’era il Gay Village non è stato ripristinato il verde. Oppure la Piscina delle Rose, che dovrebbe tenere i gazebo fino al 30 settembre, non rispetta mai questa data”. Ci si domanda perché tutto questo sia possibile e il Presidente di Ripartiamo dall’Eur è chiaro su questo punto: “Il quadrante è gestito da una società per azioni. Quando era un Ente l’Eur aveva un mission diversa che non era fare cassa, ma investire sul territorio. Mentre la politica possiamo combatterla con il voto, una società per azioni è impossibile da contrastare perché agisce e basta”.

Altra problematica molto sentita dai cittadini è quella della raccolta differenziata, partita da qualche tempo anche nel Municipio IX. “I residenti hanno dovuto creare degli spazi nei palazzi per posizionare i bidoncini a loro spese, e poi gli esercizi commerciali li hanno posizionati in mezzo alla strada, non avendo spazio. Questo, rispetto alla situazione precedente, non cambia le cose ma crea una problematica igienico-sanitaria perché i bidoncini sono piccoli e i rifiuti non c’entrano”. Quindi le strade principali del quartiere, quelle con più locali, sono diventate impraticabili per i pedoni, e non solo per l’ingombro dei contenitori per la raccolta differenziata, ma anche per “i tavolini abusivi, che non permettono a un disabile o una persona con un passeggino di passare tranquillamente sul marciapiede”, ha concluso il Presidente di Ripartiamo dall’Eur.

Tante le tematiche affrontate insomma, che nel tempo abbiamo scandagliato anche noi, giornalisticamente parlando, a dovere. Ma proprio perché questo “grido d’allarme” parte dalla cittadinanza, e nello specifico da chi risiede nel quartiere, bisogna capire come risolvere le varie questioni. Fermo restando che, essendo una “città nella città”, la sua gestione resta nelle mani di Eur Spa, cosa può fare il Municipio in proposito? L’abbiamo chiesto a due Consiglieri municipali, Giuseppe Contenta, Capogruppo Pd e Massimiliano De Juliis, Capogruppo Fi.

Il Municipio, secondo Contenta, ha le mani legate su molti argomenti, in primis sulla gestione degli spazi di proprietà di Eur Spa. Un esempio è la questione dei mercatini domenicali, che oggi sono sia “sotto la sede di Eur Spa, sia su via della Grande Muraglia, dove sono previsti 120 stand. Il Municipio aveva dato come indicazione un unico mercato, quello di piazza Cina, ma non è stato rispettato. È inutile quindi che votiamo delibere e diamo degli indirizzi politici quando non possiamo poi decidere nulla. A questo c’è una soluzione e si chiama decentramento. In tal modo, visto che l’Eur Spa è per il 10% Comune di Roma e per il 90% del Ministero delle Finanze, i fondi che la stessa ha a disposizione, provenienti dagli affitti delle aree e dei locali di cui noi non abbiamo alcun controllo ad esempio, potrebbero essere reinvestiti per migliorare il territorio”.

Non è dello stesso parere, invece, De Juliis, secondo cui il Municipio può fare tanto su molte tematiche: “Sui cantieri infiniti non abbiamo responsabilità, e speriamo che abbiano presto una conclusione. Ma per tutto il resto non è vero che il Municipio non ha potere e controllo. In primis la prostituzione: abbiamo sentito parlare per tre anni di Zoning ma poi non si è fatto nulla di concreto. Per i locali estivi, anche se è Eur Spa che dà le autorizzazioni, il Municipio può inserirsi richiedendo, ad esempio, che le aree vengano ripristinate una volta terminate le manifestazioni, operazioni che non possono essere a carico di Eur Spa, e quindi di conseguenza dei cittadini vista la partecipazione alla società del Comune di Roma. Per i disagi che essi arrecano – ha continuato il Consigliere – si parla soprattutto di viale America, su cui abbiamo ricevuto molte segnalazioni. Su questo abbiamo presentato un documento, di cui sono il primo firmatario, che richiede maggiori controlli sui livelli di rumore e sul divieto di transito ai non residenti in una certa fascia oraria, che esiste ma non viene applicato. I mancati controlli hanno permesso che per tre anni ci fossero disagi di questo tipo e ciò ha fatto, giustamente, imbufalire i cittadini. Altro punto è la raccolta differenziata, soprattutto per gli esercizi commerciali. Bisognerebbe – conclude De Juliis – mettere attorno a un tavolo Municipio, Ama ed esercenti per trovare una soluzione condivisa. Insomma, l’ente di prossimità ha degli strumenti a disposizione, sicuramente meno efficaci perché non siamo comuni metropolitani, ma possono e devono essere messi in campo. L’attuale Giunta, in questo, è stata poco incisiva”.

Insomma, le problematiche ci sono e le relative soluzioni devono trovarsi, soprattutto in vista della creazione, proprio qui, di uno dei maggiori business district italiani. Forse bisognerebbe scavare sotto la superficie delle “grandi opere” e dare compiutezza a problematiche di vita quotidiana, come quelle illustrate. Perché il prestigio di un quartiere inizia proprio dal decoro e dal benessere dei suoi abitanti.

Serena Savelli