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Parere MiBAC su Falcognana: siamo certi che vada richiesto?

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I poteri del Commissario Straordinario potrebbero derogare le richieste di parere della Soprintendenza

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LA VICENDA – Nelle scorse settimane si è parlato spesso della mancata richiesta di parere, da parte del Commissario Sottile, alla Soprintendenza sulla vicenda della discarica di Falcognana. A causa della presenza del vincolo “Agro Romano Sud” del ddr del 25.012010 posto dall’allora Ministro dei Beni culturali Bondi, l’indicazione della del sito dell’Ecofer come sostituta di Malgrotta avrebbe dovuto produrre una richiesta di parere del MiBAC. 

 

LA RISPOSTA – La bufera su questo mancato parere ha coinvolto le istituzioni e anche la Soprintendenza, tanto da ottenere una nota in cui si annuncia la mancata richiesta di parere: “Si comunica che questo Ufficio non è stato interpellato né dal Commissario Straordinario né dalle Amministrazioni competenti in materia di gestione pianificazione delle discariche dei rifiuti e sull’eventualità di localizzare un impianto all’interno del perimetro del vincolo ‘agro Romano Sud’ – si legge nella comunicazione della Soprintendenza – Non sono stati ricevuti inoltre atti o richieste concernenti sia procedimenti di autorizzazione paesaggistica ex art. 146 del dlgs 42/04, sia verifiche o autorizzazioni ambientali ex dlgs 152/06”, così la nota firmata dal soprintendente architetto Maria Costanza Pierdominici.

SU QUESTO DOCUMENTO – pubblicato da alcuni quotidiani online, si è aperta un’accesa polemica tanto da costringere il Presidente del Municipio IX, Andrea Santoro, a rispondere alle accuse di aver taciuto su questo atto: “Il Municipio IX Roma Eur da me presieduto non ha mai ricevuto il documento in questione. Questa istituzione ha espresso fin da subito ferma contrarietà all’ipotesi della realizzazione di una discarica nel territorio del Municipio IX attraverso numerose iniziative”. Se è ancora da chiarire il ruolo del Municipio in questa vicenda, la mancata richiesta del parere del MiBAC potrebbe essere spiegata ripercorrendo le Leggi, i Decreti e le sentenze del Tar che regolano i poteri del commissario.

I POTERI DEL COMMISSARIO – Non è facile districarsi nel nugolo di norme prodotte negli ultimi anni in realzione alla chiusura della Discarica di Malagrotta e all’indicazione del nuovo sito di stoccaggio. Per comprendere quali siano le norme che regolano i poteri attualmente attribuiti al Commissario Straordinario Sottile,si deve partire dalla ‘Opcm 6 settembre 2011, n. 3963’, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 213 del 13 settembre 2011, meglio conosciuta come: “Disposizioni urgenti di protezione civile finalizzate a fronteggiare la situazione di emergenza ambientale nel territorio della provincia di Roma in relazione all’imminente chiusura della discarica di Malagrotta ed alla conseguente necessità di realizzare un sito alternativo per lo smaltimento dei rifiuti”. All’articolo 4 di questa ordinanza vengono elencate le disposizioni sulle quali il Commissario Straordinario può agire in deroga. Fra queste sono presenti anche i Decreti Legislativi menzionati dalla nota del Ministero, cioè l’art. 146 del dlgs 42/04 ed il dlgs 152/06. Va ricordato che questa disposizione viene richiamata anche dall’Art. 1 comma 359 della Legge n. 228 del 24 dicembre 2012, a sua volta richiamata, quale normativa vigente, dal dispositivo della Sentenza del Tar del Lazio n. 6647 del 5 luglio 2013, che annulla il cosiddetto ‘Decreto Clini’ (Dm Ambiente 3 gennaio 2013 ‘Nomina del Commissario per fronteggiare la criticità nella gestione dei rifiuti urbani in Provincia di Roma’).

GLI ATTI DEL COMMISSARIO – C’è da considerare che, tra le normative derogate dai poteri del commissario, c’è anche la legge n. 241 del 7 agosto 1990, riguardante le norme sul diritto di accesso agli atti amministrativi. In particolare viene derogato l’articolo 9 che recita: “Qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento, hanno facoltà di intervenire nel procedimento”. Gli atti del Commissario sono quindi segreti, non richiedibili da Associazioni, Comitati o cittadini.

ATTENDIAMO – di conoscere meglio gli sviluppi della vicenda e di sapere se questa nostra interpretazione, basata sulla lettura dei Decreti Legislativi, sia alla base o meno della mancata richiesta di parere al MiBAC da parte del Commissario Sottile.

Leonardo Mancini