Tratto da Urlo n.192 luglio 2021
EUR – I lavori partiti a marzo stanno procedendo in modo spedito, ed è stata recentemente approvata una proroga per rispettare la data del 21 agosto per il completamento dell’opera, tenendo conto anche dei necessari tempi di collaudo, per cui possono servire dai 30 ai 60 giorni. In questa maniera la giunta capitolina rispetterebbe le scadenze annunciate per riaprire subito dopo l’estate anche in vista della ripresa dell’attività scolastica. La didattica si ricollega infatti strettamente al Planetario, visto che prima della chiusura del 2014 molte scolaresche anche della scuola primaria venivano accompagnate dagli insegnanti per imparare le prime nozioni sulle caratteristiche dei pianeti del sistema solare.
LA DELUSIONE DEI CITTADINI
Educazione e cultura sono tra gli aspetti che più vengono presi a cuore dai cittadini. Le organizzazioni più attive sono l’Associazione Conosciamo l’Eur, il gruppo Facebook Riapriamo il Planetario e il comitato Salviamo il Museo della Civiltà Romana, presieduto da Maurizio Sciarra. Proprio quest’ultimo, uno degli attivisti più impegnati, lamenta il fatto che il museo è chiuso dal 2014 e dopo 7 anni un intero ciclo scolastico ha perso la possibilità di visitare il complesso museale. La situazione che si è venuta a delineare non soddisfa i cittadini che da tanti anni chiedono sia impressa un’accelerazione sui lavori. “Non possiamo essere contenti perché lo stanziamento per la riapertura sarà inserito per l’anno solare 2021, allungando moltissimo i tempi – ha continuato Sciarra – Siamo sorpresi che l’amministrazione non abbia fatto quanto in suo potere per inserire la richiesta di stanziamento nella variazione di bilancio del 2020”, abbreviando i tempi per l’avvio dei lavori e la riapertura, dopo 7 anni, anche del plastico della Roma Imperiale. Il pubblico invece dovrà accontentarsi di visitare il solo Planetario. Per il resto del Museo, invece, ci sarà ancora da aspettare.
L’IMPEGNO PER IL MUSEO
Nelle ultime esternazioni la Presidente della commissione capitolina alla cultura, Eleonora Guadagno, ha comunque mostrato ottimismo, dicendosi contenta, oltre che della annunciata riapertura del Planetario, anche del fatto che, per il prossimo intervento previsto, relativo alla Sala del Plastico, “siamo in attesa della risposta della Soprintendenza di Stato sul progetto inviato”. Bisognerà poi stanziare i fondi per avviare questo secondo cantiere: si parla di circa un milione e quattrocentomila euro che serviranno per mettere in sicurezza un polo museale enorme. Consideriamo 55 sale e 32mila quadrati, costellati di reperti che sono oggi ricoperti da semplici teli di cellophane. Sciarra e gli altri attivisti hanno apprezzato l’impegno di Guadagno, pur rimanendo scettici sulla tempistica degli interventi, ma al riguardo, la presidente ha annunciato che “l’impegno della commissione è quello far in modo che nel prossimo bilancio previsionale vengano stanziati i fondi necessari all’avvio del cantiere anche di questa progettualità”.
RICHIESTA UNA COMMISSIONE BILANCIO
Esprime un’opinione critica anche la presidente della commissione cultura del IX Municipio, Alessandra Tallarico (Lega), secondo la quale è un peccato che insieme alla riapertura del Planetario non si possa restituire al pubblico anche la sala del plastico, che riproduce Roma ai tempi di Costantino il Grande ed è contenuto in una sala di 210 metri quadrati progettati negli anni Quaranta del secolo scorso dall’architetto Italo Gismondi. Inoltre Tallarico ha sottolineato che “il gruppo consiliare della Lega ha chiesto la convocazione della commissione bilancio che dovrebbe deliberare un più corposo stanziamento per messa in sicurezza e recupero del museo ma non è stata ancora fissata, mentre nei giorni scorsi in Campidoglio dovrebbe esserci stata una sessione della commissione capitolina per l’assestamento del bilancio. Non abbiamo avuto risposte – ha proseguito Tallarico – e non ci sono secondo noi vincoli di natura amministrativa e tecnica, ma solo politici”.
SIMBOLI DELL’EUR
Anche la Vice Presidente della Commissione Politiche sociali giovanili e del lavoro del Municipio IX, Claudia Pappatà (Pd), auspica “che il Planetario e il Museo della Civiltà Romana possano riaprire e tornare operativi al più presto, perché la valorizzazione del polo museale dell’Eur deve essere un impegno centrale nell’agenda politica cittadina per la valorizzazione culturale del IX Municipio e di Roma Capitale. Il Planetario e il Museo della Civiltà Romana sono simboli importanti della naturale vocazione dell’EUR come polo congressuale, museale e culturale – ha puntualizzato Pappatà – e la chiusura prolungata di questi anni ha privato i cittadini di un tassello fondamentale dell’offerta culturale di Roma“.
Andrea Ugolini