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Rifiuti: arriva l’Ordinanza per la riapertura della discarica di Albano

Il documento è stato firmato dalla Sindaca Virginia Raggi e prevede il conferimento di 1.100 tonnellate al giorno per 180 giorni

ROMA – Dopo averla annunciata anche ieri nel Consiglio Comunale straordinario in tema di rifiuti, questa mattina è arrivata la firma dell’Ordinanza contingibile e urgente per la riapertura della discarica di Albano Laziale. Come si apprende da una nota, la Sindaca della Città Metropolitana, Virginia Raggi, ha siglato il documento questa mattina, come misura per far fronte (sul breve periodo) all’emergenza nella raccolta e nello smaltimento che la capitale sta vivendo da settimane.

L’ORDINANZA DELLA SINDACA

L’Ordinanza della Sindaca prevede che l’impianto di Albano possa raccogliere fino ad un massimo di 1.100 tonnellate al giorno di scarti lavorati dagli impianti di trattamento, per un periodo di 180 giorni. “Il provvedimento – si legge nella nota diramata dal Campidoglio – è stato disposto per far fronte, nel breve periodo, alla crisi nella gestione del ciclo dei rifiuti che sta interessando le province del Lazio. L’ordinanza, infatti individua la sussistenza di situazioni di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell’ambiente al fine di scongiurare il rischio di un’emergenza sanitaria”.

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PRONTI ALLE BARRICATE

Intanto è il Sindaco di Albano, Massimiliano Borrelli, a promettere battaglia sulla riapertura. Secondo Borrelli la Sindaca “Pensa così di aver fatto i compiti a casa, quelli assegnati dal ministero, che dovrebbe fare da facilitatore per aiutare a trovare soluzioni sostenibili ai danni causati dalla Raggi a Roma, ed invece prova a fornirgli l’alibi. Faremo anche noi i compiti: studieremo bene l’ordinanza che impugneremo al TAR”.

LA MANCATA PARTECIPAZIONE

Per il Sindaco di Albano il metodo utilizzato in questa emergenza è inaccettabile, visto che non c’è stata condivisione con i territori, che invece promettono le barricate: “La presenza di tanti Sindaci prima dal Prefetto e poi fuori al Campidoglio (e non ammessi in aula Giulio Cesare) è stata la prima forte ed unitaria risposta a questo atto ostile – sottolinea Borrelli – Una pugnalata inferta ai tanti Comuni che con fatica da anni hanno lavorato per ridurre l’indifferenziata a frazioni minime, per le quali sarebbe sufficiente anche l’attuale impiantistica presente nella nostra Regione. Invece Roma ha gettato 5 anni al vento”.

Red