Home Municipi Municipio IX

Sullo “scempio” del Luneur interviene anche il Codacons

luneur 2015 3

Sempre più riflettori accesi sullo stato di rovina in cui versa lo storico lunapark romano

Ads

Tratto da Urlo n.125 maggio 2015

EUR – Ancora nessuna novità positiva per il Luneur. Dopo aver tentato, invano, di avere alcune delucidazioni dal Presidente di Eur Spa, Pierluigi Borghini, sulla possibile revoca della concessione a Cinecittà dichiarata lo scorso anno, la situazione è ancora ferma. Il recente intervento del Codacons ha aggiunto l’ennesimo tassello teso ad evidenziare una situazione divenuta ormai paradossale: “Al netto delle dichiarazioni, dei proclami, delle rassicurazioni e degli annunci, il Luneur non c’è più – si legge in un comunicato dell’associazione – Dell’interesse pubblico, che avrebbe dovuto guidare il processo di rinnovamento, non rimane neanche l’ombra, coperto com’è da una coltre di anomalie, stranezze e opacità così abbondante da attirare l’attenzione dell’ormai scomparsa Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici. A 7 anni dall’aggiudicazione del bando da parte della Cinecittà Entertainment Spa, ancora non si vede luce. Per questo il Codacons ha richiesto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Roma di predisporre tutti gli accertamenti del caso sul corretto utilizzo e stanziamento dei fondi pubblici, verificando ‘se nella fattispecie possano configurarsi sprechi di denaro pubblico a danno della collettività e conseguentemente sanzionando le eventuali scelte dannose per la collettività stessa, ivi comprese le ipotesi di illeciti fonte di danno erariale’. L’associazione ha inoltre richiesto di accertare le responsabilità dei soggetti coinvolti nei confronti dell’erario, oltre alla verifica di qualsiasi fattispecie penalmente rilevante (tra cui utilizzo illecito di fondi pubblici, omessa attività di controllo, omissione in atti dovuti, danno all’ambiente urbano) individuata a carico di tutti i soggetti, privati e/o istituzionali, addetti ad attività di controllo e di sicurezza di cui dovesse accertarsi la responsabilità”. 

Questo è un discorso che si può estendere a tutto il quadrante dell’Eur. È Andrea Santoro, Presidente del Municipio IX, a evidenziare quanto il quartiere soffra di questa malagestione ma di come la situazione, in qualche modo, si stia smuovendo, almeno per quel che riguarda un’individuazione di responsabilità: “Per i cantieri infiniti dell’Eur la Corte dei Conti ha aperto fascicoli e sta indagando su Luneur, Nuvola, Acquario e Velodromo. Sul Luneur – ha detto Santoro – sono emerse le prime indiscrezioni poiché, a quanto pare, Eur Spa ha incassato un canone dimezzato rispetto a quanto pattuito nel contratto, con un ammanco di 700mila euro. Nei prossimi mesi si conoscerà l’entità del danno che ricomprende anche i danni d’immagine oltre che quelli legati ai disservizi. La nostra denuncia ha avuto esito positivo, è ora che si completino le opere in corso e si restituisca alla città quello che per troppo tempo gli è stato sottratto. E i responsabili di questo stato di cose ne renderanno conto alla Magistratura contabile”.

Intanto, purtroppo, come previsto, ormai è palese che il Luneur non riaprirà, per lo meno a breve. Mentre i comunicati, gli ultimi, senza parlare delle affermazioni propagandistiche che abbiamo ascoltato nel corso degli anni, annunciavano l’apertura definitiva alla fine di questa primavera. Ma lo stato di incuria, il cantiere terribilmente indietro e l’immobilismo di questi lunghi anni sono tutti elementi che ci portano a descrivere quella che ormai è una realtà. Un’idea che anche Gino Alleori, Consigliere FI al Municipio IX, condivide: “Dopo l’intervento del Codacons, purtroppo non posso che evidenziare ciò che temevo, ovvero che tutte le problematiche che affliggono lo storico parco dei divertimenti ne allungheranno inesorabilmente i tempi di riapertura. In questo il silenzio di Eur Spa è davvero fuori luogo e spero che presto venga presa in mano la situazione e che il Luneur possa essere restituito ai cittadini, senza dimenticare gli ex lavoratori”.

Serena Savelli