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Termovalorizzatore: il Consiglio di Stato da il via libera all’impianto

Bocciati i ricorsi di comitati e associazioni ambientaliste contro l’impianto di Santa Palomba in Municipio IX

ROMA – È arrivato il 10 febbraio scorso il pronunciamento del Consiglio di Stato in merito ai ricorsi presentati da associazioni e comitati contro il progetto del Sindaco Gualtieri di realizzare un termovalorizzatore a Santa Palomba al limite estremo del Municipio IX. I Cittadini si erano rivolti a Palazzo Spada dopo che i loro primi ricorsi erano stati respinti dai giudici amministrativi del TAR del Lazio.

IL CONSIGLIO DI STATO

I ricorsi respinti dalla quarta sezione del Consiglio di Stato erano stati presentati nei mesi scorsi dall’associazione Promozione sociale verdi ambiente e società (VAS), la Casale Certosa, e il comitato ‘No inceneritore Santa Palomba’. I Giudici hanno sottolineato che con questo impianto sarebbe rispettata la “gerarchia dei rifiuti” riducendo sensibilmente quanto arriverebbe in discarica. Hanno inoltre richiamato il principio dell’autosufficienza nello smaltimento e il “minor impatto ambientale connesso alle attività di trasporto dei rifiuti”.  Per quanto riguarda la figura e i poteri attribuiti al primo cittadino in quanto Commissario Straordinario al Giubileo, che supererebbero le autorizzazioni regionali necessarie per l’impianto, il CdS ha sottolineato come i piani regionali non siano vincolanti “alla luce dei poteri di deroga attributi al commissario straordinario”.

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LE REAZIONI

Dal Municipio IX è il vicepresidente e Assessore all’Ambiente Augusto Gregori (delega assunta dopo le dimissioni dell’ex Assessore Alessandro Lepidini proprio in relazione a questa vicenda), ha definito il pronunciamento del Consiglio di Stato un “Grande vittoria per Roma e per il suo futuro. La realizzazione del termovalorizzatore non rappresenta solo una soluzione al problema dei rifiuti, ma anche un’occasione per lo sviluppo del territorio di Santa Palomba e di tutta la zona – e ancora – Sarà un termovalorizzatore all’avanguardia, realizzato con le migliori tecnologie disponibili e nel rispetto dei più rigorosi standard ambientali. Le emissioni saranno controllate e monitorate costantemente per garantire la massima tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini”. Di tutt’altro avviso i consiglieri capitolini e locali di M5s e Lista Civica Raggi: “Ricordiamo a chi oggi esulta per la sentenza del Consiglio di Stato sull’impianto di Santa Palomba, che proprio i giudici di Palazzo Spada hanno evidenziato che gli ulteriori profili di tutela della salute e di compatibilità ambientale dell’opera rispetto alla presenza di luoghi sensibili, nonché di tutela del patrimonio culturale, dovranno essere approfonditi nel corso del successivo iter autorizzatorio. La questione, quindi, non è affatto chiusa, anche alla luce dei dati pubblicati da Eras della Regione Lazio sull’impatto degli impianti di incenerimento sulla salute”, commentano in una nota, l’ex sindaca di Roma e consigliera in Campidoglio del M5S, Virginia Raggi, il capogruppo della Lista Civica Virginia Raggi, Antonio De Santis e la capogruppo della Lista Civica Virginia Raggi in Municipio I, Carla Canale.

IL CRONOPROGRAMMA

Dopo questo ulteriore step (con il bando di gara pubblicato lo scorso novembre), si attende la metà di maggio per la conclusione della procedura pubblica. Il progetto destinato a vincere, anche perché è l’unico ad essere stato presentato, è quello della Rete temporanea d’impresa capitanata da Acea. Il progetto esecutivo dovrebbe essere approvato entro il 2024, mentre l’apertura dei cantieri a Santa Palomba è prevista per il gennaio 2025. Visti i tempi di realizzazione e di collaudo l’inaugurazione e quindi l’effettiva entrata in funzione dell’impianto non arriverebbe prima del febbraio 2027.

LA PROTESTA CONTINUA

Intanto in queste ore i comitati e le associazioni contrarie all’impianto hanno fatto sentite la loro voce in una manifestazione al centro di Roma in Piazza San Silvestro e in una partecipatissima assemblea pubblica a Santa Palomba davanti il sito identificato per la realizzazione del termovalorizzatore. La volontà degli attivisti è quella di continuare con la protesta in tutte le sedi e con tutte le iniziative opportune. Tra queste, come riferito dal portavoce del comitato No Inceneritore Santa Palomba, Alessandro Lepidini, ci sarebbe la possibilità di impugnare il provvedimento autorizzativo che scaturirà dalla conferenza dei servizi sull’impianto.

Redazione