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Caffarella: presentato il progetto per il Casale della Vaccareccia

Stanziati 6,5 milioni di euro per la riqualificazione che partirà nella primavera del 2024

CAFFARELLA – Il Casale della Vaccareccia all’interno del Parco della Caffarella è un complesso seicentesco lungo il corso dell’Almone, il fiume sacro ai romani, che nel tempo ha subito diverse aggiunte e modifiche e che ora il Comune di Roma ha finalmente deciso di restaurare. Per farlo l’Amministrazione comunale ha stanziato la cifra di sei milioni e mezzo di euro.

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IL PROGETTO

Dopo lo stanziamento dei fondi nel piano finanziario 2023-2025 per “interventi volti al restauro ed alla rifunzionalizzazione” della struttura, è stato finalmente presentato progetto, mentre l’avvio dei lavori è previsto nella primavera del 2024. “Questo intervento di recupero e rifunzionalizzazione del Casale della Vaccareccia rientra a pieno titolo nel nostro programma di valorizzazione dei tanti beni pubblici dismessi e abbandonati che si trovano nei nostri parchi e nelle ville storiche; – ha spiegato Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti – un patrimonio enorme, che attende solo di essere riqualificato e restituito alla fruizione dei cittadini. Un forte impegno, anche dal punto di vista finanziario, che abbiamo iniziato a rendere effettivo con progettazioni come quella illustrata oggi o come gli interventi di riqualificazione previsti per gli edifici all’interno di Villa Ada, come i Casali della Finanziera e della Tribuna e il complesso delle ex Scuderie, per i quali gli affidamenti sono in corso”. Si andrà a riqualificare la “stalla grande”, la torre e il casale, restaurando le mura e il pavimento storico ancora presente. Naturalmente, una volta reso nuovamente accessibile e utilizzabile, questo spazio dovrà essere riempito di nuove funzioni, che possano aderire perfettamente alle necessità e alle possibilità offerte dal Parco.

LA FUTURA GESTIONE

L’espropriazione del casale, che ha reso possibili i futuri interventi, è avvenuta nel 2005 grazie all’impegno dei cittadini del Comitato per la Caffarella, anche se la conclusione dell’iter, che ha permesso l’ingresso del bene nel patrimonio pubblico, non è arrivata prima del 2016. La gestione di questa struttura immaginata dall’Assessorato all’ambiente ha un forma piuttosto precisa: “Un modello costituito da un partenariato tra pubblico e privato, dove i cittadini in forma associata, soggetti del terzo settore e del privato sociale propongono progetti per il riutilizzo di questi spazi per destinarli ad attività culturali, ambientali e sociali appunto avvalendosi della collaborazione delle tantissime realtà dell’associazionismo di cui questa città è ricca – e ancora – Nel caso specifico del Casale della Vaccareccia, uno degli edifici sarà destinato ad ospitare una attività di produzione e vendita di prodotti lattiero-caseari. Un modello anche questo esportabile in altre situazioni in cui, e penso ai grandi parchi di recente acquisizione, sia possibile ipotizzare la nascita e lo sviluppo di attività agricole per la produzione di cibi locali di ottima qualità”.

LM