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Ciclabile San Paolo: il Municipio vuole un progetto condiviso

Chiesto un tavolo al Campidoglio per ripensare l’opera con commercianti e residenti

pista ciclabile

Tratto da Urlo n.180 Giugno 2020

SAN PAOLO – In queste settimane è divenuto centrale il tema della mobilità sostenibile in città. Dalle nuove piattaforme di sharing fino al progetto di 150 km di nuove bikelane (tra già realizzate, in lavorazione e che verranno realizzate nei prossimi mesi), l’attenzione per questo aspetto della mobilità cittadina sembra essere veramente cresciuto. In questo contesto è un progetto di qualche anno fa (risale al 2015) ad essere finito in discussione nel Consiglio del Municipio VIII: la ciclabile che dovrebbe collegare la Metro San Paolo alla Cristoforo Colombo. Un’opera che costerebbe circa 280mila euro e che rappresenterebbe un tassello importante all’interno della rete ciclabile pensata per questo quadrante. Questo tratto infatti (una volta che la rete sarà completata) si collegherà alla ciclabile di viale Marconi (da realizzare con la corsia preferenziale per i bus) e con quella lungo via Ostiense in direzione Piramide (opera della quale si parla da tempo).

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IL PROGETTO

L’idea progettuale al momento è abbastanza conosciuta sul territorio, soprattutto tra commercianti e residenti. Lo scorso 20 dicembre la Giunta Raggi ha approvato sette progetti di ciclabili (tra le quali San Paolo) inserite nel Piano Generale del Traffico Urbano. Un iter iniziato ad ottobre 2015 dal Sindaco Marino, con la partecipazione della Capitale al programma operativo nazionale Città Metropolitane Italiane, un’operazione finanziata con contributi della Comunità Europea e nazionali per migliorare la mobilità sostenibile. Nei mesi scorsi la ripresa del progetto ha destato attenzione tra i commercianti della zona e alcuni residenti preoccupati per la perdita di circa 90 posti auto e per il restringimento delle carreggiate su viale Giustiniano Imperatore. Con il coinvolgimento del consigliere del carroccio Simone Foglio, è stata realizzata una petizione per chiedere al Comune di rivedere il progetto, ascoltando le richieste del territorio. Si parla di 1.300 metri di ciclabile, dalla Metro San Paolo fino a via Cristoforo Colombo, passando su via Giustiniano Imperatore. Nel primo tratto, dalla Metro fino a Largo Leonardo Da Vinci, la ciclabile sarebbe ricavata all’interno dello square centrale. Una volta superata la piazza, la pista si sdoppierebbe poi in corsie dedicate alla destra delle carreggiate, tra il marciapiede e i parcheggi in linea. A via Tito la ciclabile tornerebbe unica per giungere alla Colombo lungo il marciapiede che costeggia il centro sportivo.

IL VOTO IN CONSIGLIO

La commissione Mobilità in Municipio VIII in questi ultimi mesi ha lavorato con l’intento di ottenere un’interlocuzione con il Campidoglio sulle caratteristiche del progetto. Così il 20 maggio il Consiglio Municipale ha votato all’unanimità un atto proprio per un tavolo di confronto tra Comune, Municipio e territorio. “Non siamo stati coinvolti nella progettazione – ha commentato la consigliera e presidente della commissione, Paola Angelucci – per questo abbiamo voluto condividere le esigenze con rappresentanti dei ciclisti, dei commercianti e dei cittadini”. Da questo ciclo di consultazioni è scaturito il documento che chiede di portare il coordinamento tra i vari attori a livello comunale convocando un tavolo di progettazione. “Serve un cambio radicale di prospettiva rispetto alla mobilità della città – afferma Paola Angelucci – Considerando che questa pista ciclabile incide in maniera importante su un quadrante difficile, il suo impatto deve essere condiviso con Municipio, cittadini e con chi lavora e studia sul territorio”. Un commento a questa votazione arriva anche dal consigliere leghista, Simone Foglio, che nei mesi scorsi si era schierato contro l’imposizione dall’alto del progetto: “Dato che l’atto è stato votato all’unanimità non ero poi così pazzo quando ero stato accusato di voler fare propaganda e aizzare i commercianti – commenta il consigliere Foglio – Questa è la dimostrazione che le nostre rivendicazioni sono frutto dell’ascolto del territorio”.

GLI ULTIMI SVILUPPI

La richiesta di istituire un tavolo non ha ancora avuto seguito, ma intanto, a quanto apprendiamo, l’iter per procedere con questo progetto sarebbe fermo in Dipartimento Mobilità. Questo perché, come spiegato dalla Consigliera Angelucci, mancherebbe la firma sulla Determina per procedere alla gara e quindi all’affidamento dei lavori. La preoccupazione al momento è che una volta completati gli interventi per i 150 km di piste ciclabili leggere proposti dal Campidoglio (bikelane realizzate con la sola segnaletica verticale e orizzontale) si potrà pensare di realizzare anche questo intervento in maniera transitoria: “Ciò – conclude Angelucci – non porterebbe ad alcun miglioramento per il territorio, nessuna opera di sistemazione dei marciapiedi, delle strade o degli attraversamenti. Serve ripensare la mobilità, ma questa deve essere anche l’occasione per migliorare la città”.

Leonardo Mancini