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Montagnola: nuovo Esposto dei cittadini punta ad un Patto per la Sicurezza Urbana

Insediamenti abusivi e rovistaggio: i cittadini della zona sono stanchi del continuo degrado

montagnola segni

L’ESPOSTO – Sono i cittadini dell’Associazione Eur-Montagnola Terra di Confine a tornare a denunciare in un Esposto la situazione in cui versa il quadrante Montagnola. In particolare sono il crescente numero di insediamenti abusivi, in aree di confine tra le municipalità, a preoccupare i residenti. Sono tre i siti in cui si riscontrano le maggiori criticità: “L’aiuola spartitraffico sita all’intersezione tra Viale Cristoforo Colombo, Piazza del Lavoro e Viale Guglielmo Marconi – scrivono i cittadini – l’area sita dinanzi alla fermata Metro B Marconi e le aree verdi sottostante cavalcavia pedonale di Viale delle Tre Fontane”.

IL ROVISTAGGIO – A richiamare maggiormente l’attenzione dei residenti, è lo stato di degrado del territorio dovuto al continuo rovistaggio all’interno dei cassonetti stradali. “A tutte le ore del giorno e della notte – si legge nell’esposto dei cittadini – questi individui sono soliti rovistare nei cassonetti stradali dislocati nel quartiere (impiegando per questo scopo anche minori in età di obblighi scolastici) per appropriarsi di tutto ciò che può essere facilmente venduto nei mercatini non autorizzati che vengono allestiti giornalmente in via Francesco Acri e via Baldassarre Castiglione”.

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COSA SONO I PATTI PER LA SICUREZZA URBANA? – L’Esposto dei cittadini richiama il decreto legge n. 14 del 20 febbraio 2017 in materia di “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”. Ma l’iniziativa dei Patti nasce da più lontano, da un accordo quadro sottoscritto al Viminale il 20 marzo 2007. Sono infatti “accordi di collaborazione e di solidarietà stipulati tra Stato ed enti locali che prevedono l’azione congiunta di più livelli di governo e la promozione di interventi, anche in via sussidiaria e nell’ambito delle responsabilità di ciascuno, per rendere effettivo il diritto alla sicurezza”. Il tutto partendo dall’eliminazione progressiva delle “aree di degrado e di illegalità, nel rispetto delle competenze delle autorità di pubblica sicurezza, ottimizzando l’integrazione con le politiche di sicurezza delle autonomie territoriali e impegnando maggiormente le polizie locali”. In molte occasioni i Patti consistono in stanziamento di fondi, o in un maggiore impiego di risorse umane “oppure azioni mirate per affrontare, ad esempio, la questione dei rom o i reati di contraffazione, di sfruttamento della prostituzione, di abusivismo commerciale. Possono comportare anche la riorganizzazione dei presidi delle forze dell’ordine, l’intensificazione dei ‘poliziotti di quartiere’, il contrasto alle forme di mendacità organizzata”.

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(Foto di Repertorio)