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Parco di Tor Marancia: un nuovo incontro con i cittadini

L’iniziativa organizzata dal Municipio VIII a Piazza Lante ha visto anche la partecipazione dei contrari al progetto

TOR MARANCIA – I residenti di piazza Lante ormai sono abituati al rumore delle ruspe. E proprio sullo sfondo di una ruspa che cercava di divellere il tronco di un albero si è svolto lo scorso 7 marzo il quarto incontro informativo sullo stato dei lavori che interessano la zona afa1 del parco di Tor Marancia. Intorno alle 11:30 una cinquantina di cittadini si sono ritrovati a piazza Lante per un confronto con l’assessore all’ambiente Claudio Mannarino, l’ingegnere Stefano Ceccarelli e l’architetto progettista Marco Strickner.

LO STATO DEI LAVORI E I PROSSIMI INTERVENTI

Nel corso della mattinata è emerso che l’opera di abbattimento degli alberi è conclusa. “Tra i residenti ha fatto soprattutto scalpore l’eliminazione di tre grandi alberi lungo via Belloni, che però a seguito di tomografie sono risultati malati” ha precisato l’ingegnere Ceccarelli. Si procederà con la piantumazione di 230 nuove essenze, soprattutto sugheri e querce, di cui una sessantina solo lungo via Belloni. L’assessore Mannarino ha accennato alla possibilità di piantare ulteriori alberi intorno alla centrale elettrica su via Filippo Zaniberti, una necessità emersa proprio nel corso dei precedenti confronti con i cittadini. Una fascia alberata verrà introdotta anche lungo la recinzione esterna, per coprire la vista dei palazzi. La presente recinzione, in conformità con le altre zone AFA, consentirà l’apertura e la chiusura del parco. “Bisogna soprattutto sottolineare un elemento importante – ha ribadito l’assessore all’ambiente del Municipio VIII Mannarino – Fino a poco tempo fa i cittadini entravano e uscivano da quest’area senza problemi, ma si trattava di proprietà privata. A seguito degli interventi, invece, il parco sarà pubblico”.

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L’ingegnere Ceccarelli ha quindi spiegato che sulla scarpata che corre lungo via Belloni verrà realizzata una scalinata in materiale lapideo, con aiuole e piazzole. Si tratta di una zona parzialmente pavimentata, con canali di scolo per lo smaltimento dell’acqua piovana. Verranno attrezzate aree picnic con tavoli, coperture e muri di delimitazione. Nell’area prospiciente piazza Lante verranno introdotti giochi per bambini, “una sorta di continuazione del parco già esistente nella piazza”, ha puntualizzato l’assessore Mannarino. È inoltre in fase di costruzione un viale largo un metro e mezzo di pietrisco che correrà nella zona interna dell’AFA. A seguito dei confronti precedenti, invece, si è scartata la possibilità di costruire un parcheggio interno al parco.

IL COMITATO TOR MARANCIA NATURALE

L’apertura dei 6,5 ettari che compongono l’AFA1 è prevista per questa primavera. Ma si fa ancora sentire il malcontento di alcuni cittadini, che giovedì scorso hanno steso uno striscione di protesta mentre l’assessore Mannarino e l’ingegnere Ceccarelli esponevano il progetto. “Salviamo il parco, no allo scempio” si legge sul manifesto firmato dal Comitato Tor Marancia Naturale, la cui fondazione risale al 13 febbraio. Il punto più controverso è il forte impatto che i lavori hanno avuto sulla biodiversità del parco.

“È stato raso al suolo un tratto notevole di bosco e sottobosco naturale, alberi d’alto fusto, distrutto l’habitat in cui vivevano centinaia di specie animali e vegetali, molte delle quali rare o protette” si legge nel volantino che i membri del comitato hanno diffuso nel corso della mattinata. “La conseguenza di questo scempio sarà, tra l’altro, un aumento della temperatura estiva e dell’inquinamento a danno della salute e della qualità della vita degli abitanti”.

Il Comitato batte sul fatto che la tenuta di Tor Marancia già appartiene al parco regionale dell’Appia Antica, e che pertanto necessita dell’adeguato monitoraggio per la preservazione dell’ambiente naturale. Inoltre, cita le “Proposte di strategia di adattamento climatico del Comune di Roma”, il “Regolamento europeo per il ripristino della natura” e la “Strategia europea 2030 per la tutela dei suoli”: i lavori di riqualificazione, contesta il Comitato, “vanno in totale contrasto con queste direttive”.

Anna Di Cesare