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Tor Marancia: partiti i lavori per l’Ospedale e la Casa di Comunità

Le nuove strutture, finanziate con il PNRR, saranno realizzate in via Cerbara, negli spazi del San Michele

Tratto da Urlo n.221 marzo 2024

MUNICIPIO VIII – Sono partiti a metà febbraio gli interventi sulla struttura, mai terminata, all’interno degli spazi dell’ASP (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona) San Michele, ben visibile da via Cerbara nel quartiere di Tor Marancia. Da quello scheletro di cemento, abbandonato da anni, si realizzeranno infatti una Casa della Comunità e un Ospedale di Comunità, così come previsto dai progetti sulla sanità finanziati con i fondi del PNRR. La realizzazione è a carico della ASL RM2 che, come spiegato dal Presidente del San Michele, Michele Giovanni Libanori, utilizzerà la struttura gratuitamente per trent’anni: “Le recenti interlocuzioni tra l’ASP e la ASL RM2 – spiega il Presidente – finalizzate al raggiungimento di un accordo sul completamento delle opere a totale carico della ASL RM2, mediante utilizzo dei fondi del PNRR e alla contestuale riconversione della destinazione d’uso originaria dell’opera, hanno condotto prima alla stipula di un protocollo d’intesa e successivamente alla sottoscrizione di un contratto di comodato d’uso gratuito di durata trentennale dell’area ove realizzare la nuova struttura sanitaria”.

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LA STRUTTURA DI VIA CERBARA

La costruzione dell’edificio, che avrebbe dovuto ospitare una RSA con 32 posti letto, partì nel 1998 con un finanziamento pubblico di circa 2 miliardi di lire, ma non venne mai portata a termine. Così lo scheletro di cemento armato è rimasto abbandonato per anni in attesa che la situazione si sbloccasse. L’occasione per una sua riqualificazione è venuta con i fondi del PNRR, circa sette milioni e mezzo di euro, che serviranno a dotare il territorio municipale di una Casa della Comunità e di un Ospedale di Comunità. I lavori per realizzare queste strutture sono partiti nei giorni scorsi, mentre il collaudo è previsto per la fine del 2025. L’apertura del servizio invece è stata fissata al 2026. Nel progetto, oltre ad una sede per ambulatori, sono previsti circa 20 posti letto (l’Ospedale di Comunità non dovrebbe contenerne più di 40) per pazienti fuori dalla fase acuta della malattia ma ancora bisognosi di cure e monitoraggio. “Considerata l’attuale organizzazione delle reti assistenziali – spiega il Presidente del San Michele, Libanori – in condivisione con il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e con la ASL RM2, l’intervento per il recupero della struttura va sempre più nella direzione di una reale integrazione e risulta funzionale e strategico anche rispetto alla mission dell’ASP, ovvero quella di assicurare una migliore qualità della vita alla nostra comunità”.

LA VALORIZZAZIONE

Dal Municipio VIII c’è stata grande attenzione a questa progettualità, fin dalle prime presentazioni pubbliche organizzate negli scorsi anni all’interno degli spazi del San Michele. Per il minisindaco, Amedeo Ciaccheri, quella di via Cerbara è “una struttura che ormai da più di due decenni era diventata un mostro di cemento irrisolto. Qui – seguita il Presidente – nascerà la Casa della Comunità e l’Ospedale di Comunità del distretto del Municipio VIII. Nelle prossime settimane, dopo le ultime verifiche e predisposizioni, questo cantiere prenderà effettivamente vita. Avremo concreto riscontro di un’opera strategica per il Municipio VIII, sia dal punto di vista del welfare locale e dell’integrazione socio-sanitaria, sia dal punto di vista di rigenerazione di una grande struttura abbandonata che finalmente troverà una destinazione”. Un accordo grazie al quale, concludono dal San Michele, “oltre alle prestazioni che vengono già erogate direttamente dall’ASP – che gestisce una RSA e una Casa di Riposo per complessivi 120 posti, ndr – fino al 2053 i cittadini potranno avvalersi anche di ulteriori servizi all’interno del Comprensorio del San Michele; un passo avanti per il potenziamento dell’assistenza territoriale, frutto della stretta collaborazione con il Presidente della Regione Lazio Rocca e con la ASL RM2”, conclude Libanori. Lo sguardo alla Regione è rivolto anche dalla consigliera municipale di FI, Caterina Benetti: “Penso sia ottimo il recupero di questa struttura, che con la realizzazione della Casa e dell’Ospedale di Comunità va a migliorare e potenziare l’assistenza territoriale. Un processo significativo che la Regione Lazio guidata da Rocca saprà sicuramente governare, guardando alle reali esigenze dei cittadini”.

FONDI E INTERVENTI SUL TERRITORIO

Il 30 dicembre 2021 la vecchia Giunta regionale aveva sbloccato il grosso delle misure (550 milioni su 700) destinate al comparto Sanità. In tutto il Lazio sono oltre 200 gli interventi programmati, che si articolano in Case di Comunità, Ospedali di Comunità e Centri Operativi Territoriali (l’evoluzione dei Cup). In Municipio VIII gli altri interventi saranno una Casa della Comunità (789mq) ospitata in via San Nemesio, al piano terra dell’Ospedale CTO, e una in via Malfante (450mq), a piazza dei Navigatori, dove già è operativo un ambulatorio della ASL. Infine il Centro Operativo Territoriale (150mq) troverà sede all’interno della struttura di via San Nemesio.

Leonardo Mancini