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Tre Fontane: dopo l’incendio si chiede la bonifica e (ancora una volta) la sistemazione del parco

Il rogo del 17 febbraio ha riacceso l’attenzione sul Parco delle Tre Fontane, così il Municipio VIII è tornato a chiedere al Comune di finanziare un intervento radicale di riqualificazione

TRE FONTANE – Si è svolto ieri il sopralluogo richiesto dall’assessore municipale all’Ambiente, Michele Centorrino presso il Parco Tre Fontane, dopo l’incendio che ha coinvolto la baracca di un senza fissa dimora nel pomeriggio di mercoledì. “Abbiamo potuto accertare anche con i tecnici del Dipartimento Comunale quale siano i danni – racconta Centorrino – l’incendio è partito da alcuni cumuli di rifiuti abbandonati sull’area, per questo ora chiediamo che venga al più presto disposta una bonifica profonda”.

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LE CRITICITÀ DELL’AREA

L’incendio è stato immediatamente domato dall’intervento dei Vigli del Fuoco, ma il dibattito sulla necessità di intervento su quest’area verde è ripreso immediatamente. Purtroppo da tempo questo parco subisce delle criticità di difficile soluzione senza interventi profondi. Non sono mancati negli ultimi anni gli insediamenti abusivi e le conseguenti bonifiche, così come non si contano i danni agli arredi dell’area. Dal presidente della commissione Urbanistica e Decoro, il consigliere Pd Luca Gasperini, è già stata promessa una seduta per affrontare questa emergenza, mentre non mancano atti approvati dal consiglio municipale che chiedono che il Comune si faccia carico di una profonda riqualificazione del Parco. In particolare quello presentato nel giugno scorso dai due esponenti del Pd Antonella Melito e Roberto Falasca.

LE RICHIESTE DI BONIFICA

L’assessore Centorrino ha confermato la richiesta di una bonifica profonda, che elimini il rischio di inquinamento legato al rogo di rifiuti: “Inoltre auspichiamo l’intervento della sala operativa sociale, per prendere in carico la persona che viveva in questa baracca – aggiunge – Servirà rimuovere molti materiali accumulati e tutti i rifiuti, inoltre resta la necessità di chiudere i fornici sotto viale Ballarin per evitare il formarsi di nuovi insediamenti”. Il rischio infatti è quello di tornare su queste vicende da qui a pochi mesi: “Senza interventi strutturali purtroppo continuiamo a pagare sgomberi e bonifiche senza risolvere realmente il problema”.

IL PROGETTO PER RIQUALIFICARE IL PARCO

Eppure una soluzione c’è e, a quanto apprendiamo, sarebbe già all’attenzione del Campidoglio. Si tratta del piano stilato (con tanto di computo metrico per i costi) dal responsabile municipale del Servizio Giardini: “Con questo progetto – spiega l’assessore – si possono ripristinare i percorsi, le panchine, gli arredi, le staccionate e procedere anche con gli interventi sul verde. Speriamo che venga finanziato dal Comune per rigenerare questo parco stupendo”. Il costo di questi interventi dovrebbe essere di circa 200mila euro, una spesa che il Municipio non può coprire, ma è soprattutto un lavoro che i pochi uomini del servizio giardini assegnati a questo territorio da soli non possono sostenere.

Leonardo Mancini