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Corviale: salta (di nuovo) il palazzetto di via Maroi

A dicembre il Comune si era espresso sul progetto, ma ora il Consiglio dei Ministri lo ha definanziato

Tratto da Urlo n.187 Febbraio 2021

CORVIALE – È dai primi anni Duemila che si parla della realizzazione del ‘Palacorviale’, il palazzetto dello sport che avrebbe dovuto trovare posto in un’area semi abbandonata in via Maroi. Tra accelerazioni e brusche frenate questo progetto è arrivato fino ad oggi quando, con una nota inviata al Comune di Roma, il Consiglio dei Ministri ha definanziato il progetto, ritirando i 5 milioni di euro che erano stati destinati dal Coni nel 2016. L’eliminazione dei fondi sul progetto ci è stata confermata anche dal Municipio XI, attraverso il delegato della Sindaca, Mario Torelli.

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LA VICENDA DI VIA MAROI

Nei primi anni Duemila si inizia a parlare di questo progetto, i cui lavori iniziano nel 2011, per essere interrotti nel 2013. Problemi con la società che aveva in carico gli interventi portano addirittura alla risoluzione in danno della convenzione, lasciando, allo stesso tempo, l’area di via Maroi totalmente inutilizzata e preda del degrado e dell’abbandono. Negli anni non manca la presenza di insediamenti abusivi, roghi tossici e discariche di materiali, mentre ben pochi passi in avanti si sono fatti per restituire quest’area alla fruizione dei cittadini di Corviale. Si deve aspettare il 2016 per avere nuove notizie in merito a questo progetto, quando il CONI dispone 5 milioni di euro all’interno dei finanziamenti erogati per la candidatura di Roma alle Olimpiadi. L’iter prosegue (nonostante lo stop alla candidatura olimpica), nel 2018 arriva una rimodulazione del progetto, poi, lo scorso ottobre, la Sport e Salute Spa (una società legata al Ministero dell’Economia) porta all’attenzione del Campidoglio due diversi progetti tra i quali scegliere. L’aula lo scorso dicembre si esprime sul progetto del palazzetto, ma meno di un mese dopo, invece che buone notizie sulle gare d’appalto, arriva un passo indietro del Consiglio dei Ministri.

UNA DOCCIA FREDDA

La sensazione in Campidoglio è quella di essere stati presi alla sprovvista. È in questo senso che il consigliere 5Stelle e Presidente della commissione Sport, Angelo Diario, ha commentato quanto accaduto: “Avevamo raccolto il consenso di 4 Federazioni e di più di 30 tra Comitati e Associazioni, oltre all’unanimità dell’Aula sul progetto – racconta il consigliere – Tutti avevano espresso il loro favore per una gestione condivisa, volevamo evitare che il palazzetto restasse vuoto”. I motivi di questo stop riguarderebbero l’iter che dal 2016 si sarebbe protratto troppo, oltre alla presenza di alcuni vincoli archeologici che rendono la destinazione dell’area difficile da far variare.

IL FUTURO DELL’AREA

Al momento non è facile indicare quale potrebbe essere la risoluzione di questa vicenda. Il rischio è che con questo nuovo stop l’area resti immersa nel degrado e nell’abbandono e che le possibilità di una sua riqualificazione si allontanino ancora di più. Dalla commissione Sport in Campidoglio fanno sapere di aver già scritto all’Ufficio Sport del Consiglio dei Ministri chiedendo spiegazioni e un incontro: “Anche perché – afferma il consigliere Diario – l’iter si era già allungato ad ottobre quando ci hanno presentato i progetti tra i quali decidere e le osservazioni urbanistiche non sono una novità emersa ora – aggiunge – Se queste difficoltà fossero state discriminanti tanto valeva non predisporre il progetto”.

Leonardo Mancini