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Estate a Roma: il Comune punta su altre cinque aree oltre Tiberis

Non solo Marconi, ma anche villa Pamphili, Magliana e il Centro Elsa Morante nel progetto al vaglio della Sindaca

ROMA – Ancora non è stata aperta (e la data non è nota) la Spiaggia Tiberis, che già altre cinque aree potrebbero affiancarla in questa estate romana. Infatti la Sindaca Raggi starebbe lavorando ad un provvedimento per utilizzare delle aree pubbliche come spazi a disposizione dei cittadini per affrontare l’estate in piena sicurezza e nel rispetto delle normative per limitare la diffusione del Covid19.

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LE NUOVE AREE SUL TAVOLO DELLA SINDACA

Non solo Tiberis dunque, la spieggia lungo il Tevere a Ponte Marconi (quando aprirà) potrebbe essere in buona compagnia. Come ricostruito dal quotidiano Repubblica si partirebbe dal VI Municipio con l’area all’interno del parco delle Canapiglie a Torre Maura, per poi continuare con il Parco del Tevere a Magliana (poco distante da Tiberis). Si passa poi in Municipio IX, nel quartiere Laurentino Fonte Ostiense, qui il Campidoglio avrebbe intenzione di utilizzare gli spazi esterni del Centro Elsa Morante. Poi le grandi aree verdi. In Municipio XII sarà Villa Pamphili ad ospitare sdraio e lettini, mentre nel Municipio IV si parla del parco regionale urbano di Aguzzano, tra viale Kant e viale Casale di San Basilio.

ANCORA RITARDI PER TIBERIS?

Intanto non mancano le critiche per i ritardi nell’apertura di Tiberis a Marconi. Sono i locali esponenti di Fdi a parlare di ‘soldi buttati’ e di un ricorso alla Corte dei Conti per capire se si possa configurare o meno un danno erariale. “Già negli anni scorsi Tiberis aveva fatto discutere per i fondi impegnati – dichiarano Federico Rocca, Valerio Garipoli e Marco Palma – La spiaggia dovrebbe riaprire tra 10 giorni, quindi verso il 20 luglio, pertanto a estate già inoltrata e già questo dovrebbe far riflettere sull’utilità di rimetterla in piedi, ma la notizia che ci ha colpito è l’importo stanziato, 200.000 euro per soli 20 lettini. Calcolatrice alla mano sono 10.000 a lettino, neanche in Costa Smeralda o ai Caraibi si arriva a queste cifre. Ci rivolgeremo alla Corte dei Conti – concludono Garipoli, Palma e Rocca – perché una spesa del genere non trova nessuna giustificazione per il servizio che viene reso”.

LeMa