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Rifiuti, Roma: nel 2020 raccolta differenziata in calo

Domani il vertice al Mite, oggi seduta straordinaria in Campidoglio, ma intanto continua lo scontro sui dati della raccolta differenziata

ROMA – Questo pomeriggio in Aula Giulio Cesare si torna a parlare di rifiuti. È un’assemblea straordinaria quella convocata per affrontare le ripercussioni sanitarie dell’attuale emergenza nella raccolta. Un appuntamento che arriva a poche ore da quello previsto per domani al Ministero della Transizione Ecologica con la Regione Lazio, dove probabilmente dal Comune arriverà la richiesta del Comune di riaprire la discarica di Roncigliano nel Comune di Albano Laziale.

IL CALO DELLA DIFFERENZIATA A ROMA

Intanto prosegue lo scontro sui dati della differenziata nella Capitale. È l’Assessore regionale, Massimiliano Valeriani a spiegare (con i dati del sistema di gestione ORSO – Osservatorio rifiuti sovraregionale) che a Roma la raccolta differenziata è calata al 43,8%. L’Assessore parla così di obiettivi non raggiunti e di un calo delle prestazioni rispetto al 2019, quando la differenziata era arrivata al 45,2%.

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IL CAMPIDOGLIO PUNTA IL DITO CONTRO LA REGIONE

A questi dati ha replicato l’Assessora capitolina ai Rifiuti, Katia Ziantoni, indicando nella Regione Lazio e nella carenza di impianti per smaltire i rifiuti, i motivi della pessima prestazione della Capitale: “Le criticità che si registrano in questi giorni nella città di Roma sono esclusivamente legate alla cronica carenza di impianti di smaltimento (discariche) all’interno del Lazio. Carenza che fa rallentare anche la raccolta differenziata. Gli impianti di trattamento, infatti, per assenza di sbocchi in discarica e indagini che continuano a coinvolgere le autorizzazioni rilasciate dalla Regione Lazio, ricevono meno rifiuti. Questo ha due effetti: la raccolta non è regolare, i mezzi AMA restano pieni e quando saltano i giri inevitabilmente si creano cumuli di rifiuti che fanno crescere la frazione indifferenziata”.

LA CARENZA DI IMPIANTI

Dal Campidoglio è sempre l’Assessora Ziantoni ad attaccare sulla carenza di impianti rispetto alle altre regioni italiane: “L’ultimo rapporto Rifiuti Urbani dell’ISPRA, pubblicato nel 2020, fotografa una situazione impiantistica più che disastrosa per quanto riguarda la nostra regione. A partire dalle discariche che, nel 2019 (dato di riferimento di Ispra), erano 5 e che, oggi, sono drasticamente diminuite lasciando in attivo soltanto 2 siti (di cui uno si avvia alla chiusura) – e ancora – Non va meglio per le altre tipologie di impianto: attualmente è operativo nel Lazio 1 solo termovalorizzatore. Pensate che una grande regione come la Lombardia possiede, invece, 13 termovalorizzatori e 21 discariche. La Sicilia, per farvi un altro esempio, ha 15 discariche, contro le 2 della Regione Lazio”.

PER LA REGIONE LA COLPA È DEL COMUNE

Per la Regione la colpa di questi dati negativi è invece da indicare soprattutto nella gestione del servizio da parte di Roma Capitale. “L’Ama attualmente tratta appena il 12% di tutti i rifiuti di Roma, contro il 35% che lavorava fino al 2018: il motivo è la carenza e la vecchiaia del parco mezzi, la mancanza di impianti e di stazioni di trasferenza, visto che può disporre solo del Tmb di Rocca Cencia, che viene utilizzato anche alla metà della capacità autorizzata e il Comune di Roma vuole chiudere senza avere un’alternativa”, ha commentato Valeriani. Secondo l’Assessore regionale la riduzione della raccolta differenziale partirebbe dalla crisi industriale che sta vivendo AMA: “Una crisi che il Campidoglio ha aggravato con la nomina di 8 manager e 4 assessori in cinque anni, creando confusione e minando la continuità gestionale. Con bilanci non approvati per molti anni, impedendo all’azienda di investire su mezzi e impianti. Con scelte mancate che hanno paralizzato il sistema dei rifiuti capitolino, provocando ripetute emergenze e continue richieste di aiuto”.

LA DIFFERENZIATA CRESCE NEL LAZIO

Dal punto di vista della partecipata dei rifiuti l’attuale situazione di crisi si sarebbe “venuta a creare con la chiusura della discarica di Roccasecca e le ricadute conseguenti, da inizio aprile, sulle possibilità di accettazione agli impianti di trattamento del Lazio, unitamente ad eventi improvvisi che hanno limitato o bloccato la capacità delle lavorazioni di impianti laziali e anche di altre regioni, sta continuando purtroppo a causare ad AMA problemi nella fase di raccolta dei rifiuti sul territorio”. Per l’azienda di via Calderon de la Barca non sarebbero quindi problemi interni alla società ad aver delineato, anche in parte, la crisi attuale. La riprova di quanto affermato da Valeriani sarebbe però nella crescita della differenziata negli altri comuni del Lazio: “Negli ultimi cinque anni la differenziata media regionale è passata dal 32% al 51,6% con un incremento annuo di quasi 4 punti percentuali e senza il dato negativo di Roma è superiore al 60%”, conclude l’Assessore.

LeMa