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Roma: arriva l’appello dei Medici di Roma a superare la crisi dei rifiuti

Antonio Magi: “I Romani rischiano di dover portare le mascherine ancora a lungo per proteggersi dai miasmi”

ROMA – Saranno i rifiuti a nuova emergenza sanitaria nella Capitale? Sicuramente i rifiuti accumulati in strada in molte parti della città, con il caldo che avanza, possono diventare un problema igienico prima ancora che sanitario. Intanto è arrivato l’appello dell’ordine dei medici di Roma, con il presidente, Antonio Magi, che ha scritto al ministro Cingolani, alla Regione Lazio, al Comune e al Prefetto perché si intervenga al più presto per sanare la situazione.

L’APPELLO DEI MEDICI

È il presidente dell’Ordine, Antonio Magi a sottolineare come “Questa condizione, specie davanti ad ospedali, scuole, centri commerciali, parchi pubblici e aree residenziali, rischia di creare un grave problema di sanità pubblica della quale, cittadini ed istituzioni, ognuno per le proprie competenze, più o meno dirette, dovrà farsi carico portando ad una immediata e definitiva soluzione del problema”. Una situazione, secondo Magi, che paradossalmente potrebbe portare i romani ad indossare ancora la mascherina all’aperto anche dopo il 28 giugno: “La situazione è tale – aggiunge il Presidente – che i Romani, in controtendenza rispetto a tutto il resto del Paese, rischiano di dover portare le mascherine ancora a lungo, anche all’aperto, per proteggersi dai miasmi che provengono dai rifiuti lasciati marcire al sole sotto queste temperature torride”.

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LE CRITICHE DEI RADICALI

Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani, in questi giorni ha parlato di una situazione sempre più complicata: “Non vorremmo che all’obbligo di mascherina per proteggersi dalla trasmissione da Covid-19 si arrivasse a quello per ripararsi dalla puzza che attanaglia diversi quartieri della Capitale – e ancora – Lo scaricabarile tra Regione Lazio e Roma Capitale è diventato stucchevole e nauseabondo“, Sempre dai Radicali arriva la critica alla gestione dell’AMA da parte dell’amministrazione Capitolina: “Alla Raggi, che parla di forti interessi privati intorno al business dei rifiuti, va ricordato che l’AMA S.p.A ha tutte le carte in regola per individuare le zone dove costruire gli impianti. Invece in questi cinque anni di sindacatura la capacità industriale dell’azienda è diminuita piuttosto che aumentata: questo è il cuore del problema“.

LA POSIZIONE DI AMA

Nel pomeriggio di ieri l’AMA ha affidato ad una nota la posizione dell’azienda sull’attuale crisi dei rifiuti, affermando di sentirsi “vittima e parte lesa”. In particolare affermano che “L’azienda ha messo in atto qualunque opzione e cercato incessantemente tutte le soluzioni operative possibili andando, spesso, anche oltre i propri compiti di mero braccio operativo nei servizi di igiene urbana, avanzando qualunque suggerimento e indicazione tecnica utile a scongiurare un avvitamento sulla raccolta, dovuto alla storica fragilità dell’assetto impiantistico autorizzato ed utilizzabile dall’azienda o dai suoi fornitori”.

Leonardo Mancini