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Termovalorizzatore Santa Palomba: il ricorso andrà al Consiglio di Stato

Dopo la bocciatura del TAR i ricorrenti impugneranno la sentenza

ROMA – Dopo il pronunciamento del TAR del Lazio e lo stop ai ricorsi si associazioni e comitati contro il termovalorizzatore di Santa Palomba, arriva anche la conferma che i cittadini impugneranno la sentenza per fare ricorso al Consiglio di Stato. Nella giornata di ieri il consigliere regionale di Azione, Alessio D’Amato, aveva criticato questa possibilità parlando di “un atto temerario che serve solo a far perdere tempo prezioso. Si vada avanti senza incertezze nell’interesse della Capitale”. Una posizione fortemente criticata dai ricorrenti.

IL RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO

È il portavoce del Comitato No Inceneritore a Santa Palomba, Alessandro Lepidini, a commentare la decisione in una nota diramata oggi: “Abbiamo deciso di impugnare la recente sentenza del TAR Lazio che ha rigettato i ricorsi contro l’inceneritore perché, dal confronto con i nostri avvocati Antonello Ciervo, Giuseppe Libutti e Michele Trotta, ai quali va il nostro più grande apprezzamento, ci sono tutti i presupposti per ricorrere al Consiglio di Stato”.

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IL FRONTE DEL NO

Sulla vicenda che ha coinvolto così tante realtà, associazioni e Comuni, Lepidini aggiunge: “Una vertenza, quella dell’Inceneritore di Roma, che schiera da una parte l’intero sistema dei poteri di Roma mentre dall’altra comunità resistenti, organizzate in comitati e associazioni, e i Comuni della Città Metropolitana colpiti dal megaimpianto voluto da Gualtieri. Al riguardo, la proposta di project financing, di cui è risultato aggiudicatario (provvisorio dal 25 maggio u.s.) il raggruppamento con capofila Acea Ambiente S.r.l., è confermata segretata dopo il differimento che abbiamo ricevuto nell’accesso ai documenti da parte di Roma Capitale”.

ISTITUZIONI E REGOLAMENTI EUROPEI

Una battaglia che i cittadini stanno portando avanti anche dal punto di vista delle Istituzioni e dei regolamenti europei: “Registriamo, ancora, il diniego nell’accesso sulla procedura EU Pilot n. (2019) 9541 relativa alla gestione dei rifiuti nella Regione Lazio da parte della Regione stessa che ha rinviato alla Commissione europea la decisione – seguita il portavoce del comitato – Nella giornata di ieri – 20 luglio 2023 Ndr – abbiamo confermato al Segretariato Generale della Commissione europea la nostra precedente richiesta di accesso ai documenti, respinta dalla DG Ambiente della Commissione, perché riteniamo che l’interesse pubblico in materia di salute e ambiente non può che essere prevalente rispetto a qualsivoglia altro interesse certi che il primato della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea sia riconosciuto rispetto a un regolamento, quello comunitario sull’accesso ai documenti, vecchio di oltre venti anni. In questa Città – conclude Lepidini – c’è uno straordinario bisogno di trasparenza che siamo convinti riusciremo a riaffermare a beneficio di tutti”.

Redazione