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Tra inchieste, bilanci e cambio di vertici ancora poche soluzioni per i rifiuti

Con l’inchiesta su Multiservizi aumentano le ombre sul sistema rifiuti del Lazio

Tratto da Urlo n.172 Ottobre 2019

RIFIUTI ROMA

Tempi duri per i rifiuti della Capitale. Dopo la proroga di 15 giorni dell’ordinanza regionale del 5 luglio e le dimissioni del Consiglio di Amministrazione di Ama, ora sono necessari interventi di manutenzione all’impianto di Rocca Cencia, mentre le linee Tmb di Malagrotta lavoreranno a rilento fino al 30 novembre sempre per lavori. Dopo la bufera che si è abbattuta su via Calderon della Barca, non sono mancate le prese diposizione delle opposizioni che, un po’ a tutti i livelli, hanno sottolineato lo stato in cui versa la Capitale chiedendo anche le dimissioni della Sindaca. Ma le reazioni del Campidoglio sono state pacate, con la scelta del nuovo Amministratore unico della partecipata dei rifiuti: “La Sindaca di Roma Virginia Raggi ha individuato nella persona del dott. Stefano Zaghis il nuovo amministratore unico di Ama spa”. La rottura ancora una volta si è giocata sul bilancio della società, un braccio di ferro tra il Comune e Ama che prosegue ormai da circa un anno e mezzo. In ballo ci sono 18,2 milioni di euro legati ai servizi cimiteriali in capo ad Ama, crediti vantati dall’azienda che invece il Campidoglio non intende riconoscere.

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L’INCHIESTA SULLE UTENZE NON DOMESTICHE

Come se non bastassero le difficoltà strutturali, che hanno anche portato al collasso delle isole ecologiche domenica 13 ottobre (con lunghe file e tanti cittadini impossibilitati a conferire i propri rifiuti ingombranti), sul sistema capitolino si è anche abbattuta una nuova tegola giudiziaria. La Procura di Roma ha infatti aperto un’indagine nei confronti del raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla Roma Multiservizi che si occupa della raccolta dei rifiuti delle utenze non domestiche (principalmente negozi). L’inchiesta per il momento ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati del presidente di Multiservizi, mentre i reati ipotizzati sarebbero quelli di truffa e frode in pubbliche forniture. La mancata raccolta ‘porta a porta’ dei rifiuti è stata resa nota da una inchiesta del programma televisivo Le Iene. Nel servizio sono stati ripesi operatori della Multiservizi che, operando di notte e trovando chiusi la maggior parte degli esercizi commerciali, si limitavano a strisciare il palmare sul codice a barre presente all’esterno del negozio, facendo figurare il ritiro dei rifiuti mai realmente avvenuto. Una operazione questa che, a quanto riportato da Le Iene, sarebbe stata fortemente caldeggiata dagli stessi dirigenti della Multiservizi. Negli ultimi mesi le segnalazioni di esercenti e ristoratori, soprattutto per quanto riguarda le zone del centro storico, non sono di certo mancate. Nei giorni immediatamente successivi alla messa in onda del servizio la municipalizzata dei rifiuti ha voluto prendere le distanze da questo fenomeno. In una nota ha chiarito che “già da tempo ha avviato verifiche sulla corretta esecuzione da parte dei fornitori di questo servizio. Si pensi che, fino ad oggi, alla sola Rti – rete temporanea di imprese, ndr – oggetto di indagine, sono stati contestati inadempimenti per oltre 300 mila euro relativi ai soli servizi sul Centro Storico”. Naturalmente le indagini della procura sono tutte volte a comprendere se questa vicenda risulti essere un comportamento sistematico, ma soprattutto quale possa essere stato fino ad oggi il danno economico per la Capitale.

LO SCIOPERO DEL 25 OTTOBRE

Un altro spettro si aggira sulle municipalizzate romane e sui servizi nella citta: è lo sciopero del 25 ottobre prossimo indetto da Cgil, Cisl, Uil e Ugl. All’interno dei servizi a rischio c’è anche la raccolta dei rifiuti con i sindacati in Ama pronti a dare battaglia. Con il ponte di inizio novembre alle porte, le difficoltà negli impianti e lo sciopero fissato per il 25 ottobre, le prossime settimane potrebbero risultare non facili da superare: ancora una prova generale in vista delle prossime festività natalizie.

Andrea Calandra