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Stadio della Roma: arriva la frenata di Natale

Altro che ‘regalo per i tifosi’, il progetto sembra di nuovo allontanarsi

Tratto da Urlo n.185 Dicembre 2020

ROMA – Dopo alcune settimane di botta e risposta tra Campidoglio e Regione, il 19 novembre scorso la Sindaca Raggi era tornata a fare annunci sul nuovo Stadio: “Abbiamo trovato una soluzione condivisa con la Regione Lazio sulla Roma-Lido – aveva detto la Sindaca – Sullo stadio siamo pronti e sono state fatte proprio altre riunioni in questi giorni. Speriamo entro Natale di fare un bel regalo ai tifosi della Roma”. Purtroppo nessuno, con molta probabilità, potrà scartare questo regalo, perché sul progetto si sono addensate diverse nubi.

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I TERRENI PIGNORATI

Con una lettera pubblicata da La Repubblica, firmata dal Dipartimento Urbanistica del Comune di Roma il 13 ottobre, si rende noto il pignoramento dei terreni di Tor di Valle. Questa notizia, si legge nella nota del Dipartimento, sarebbe giunta in Campidoglio solo il 5 ottobre scorso, attraverso la comunicazione del custode giudiziario della procedura. Il motivo alla base di questo ulteriore stop sarebbe legato alle ipoteche per 42 milioni di euro che gravano sulle aree, da coprire prima ancora di cederle all’immobiliarista Vitek. Una procedura giudiziaria partita il 18 gennaio del 2019, della quale il Comune di Roma si è detto però completamente all’oscuro.

OLTRE TOR DI VALLE

Ad oggi un passo indietro significherebbe aver perso otto anni e alcune decine di milioni su un progetto che non è mai riuscito a partire. Un peso che si ripercuoterebbe anche sulla reputazione della città nel panorama degli investitori internazionali. In ogni caso, stando a quanto ricostruito in queste ultime settimane, Dan e Ryan Friedkin potrebbero guardarsi intorno per far atterrare il progetto del nuovo Stadio in un’altra zona della città. Magari puntando a lasciare fuori gli investimenti milionari, come quelli sul Business Park e sulle palazzine di uffici, soprattutto in questa fase di congiuntura economica, con conseguenti minori costi anche in termini di oneri concessori. Lo sguardo della società potrebbe posarsi sullo Stadio Flaminio in attesa di ristrutturazione (sembra contattando anche l’archistar Renzo Piano). Altra opzione sul tavolo potrebbero essere i terreni di Tor Vergata, a due passi dalle vele di Calatrava. Vista l’idea di prolungamento della Metro A e la vicinanza della Metro C, potrebbero attirare l’attenzione della società giallorossa. Restano poi le valutazioni fatte nei mesi scorsi sulle aree nei pressi della Nuova Fiera di Roma, all’interno del Comune di Fiumicino. Anche se quest’ultima opzione non sembra essere molto caldeggiata, la scelta di portare lo Stadio della Roma al di fuori del perimetro comunale sarebbe un durissimo colpo per l’amministrazione, soprattutto in vista delle elezioni del 2021. Probabilmente anche per questo, il 1 dicembre, la Raggi è tornata a parlare (ai microfoni di RaiNews 24) della questione, tuttavia confermando il possibile allontanamento da Tor di Valle: “Per noi lo Stadio della Roma si farà, ma è un’opera che viene portata avanti dai privati, quindi sono loro a dover scegliere dove farlo. Siamo aperti al confronto con la nuova dirigenza”.

RESTA IL NODO ROMA-LIDO

A prescindere dalla grana dei terreni pignorati e dai dubbi della nuova proprietà, dalla Regione hanno fatto sapere che i problemi sulla linea ferroviaria Roma-Lido sarebbero tutt’altro che risolti. L’iter prevede anche che il Comune stringa degli accordi con la Città Metropolitana sull’unificazione della via del Mare con la via Ostiense. Solo dopo la Variante potrebbe passare al voto in Assemblea capitolina, passaggio indispensabile per modificare la destinazione d’uso dei terreni. Poi sarebbe la Giunta Regionale, con una Delibera, a rendere esecutiva la Convenzione. Il tutto a patto che le nubi su Tor di Valle si diradino e non portino i giallorossi a volgere il loro sguardo altrove.

Leonardo Mancini