REGIONE LAZIO – In tanti, cittadini, docenti e studenti di diverse realtà scolastiche si sono dati appuntamento sotto la sede della Regione Lazio in Piazza Oderico da Pordenone alla Garbatella, per protestare contro le misure sul dimensionamento scolastico varate dalla Regione negli scorsi mesi. Si tratta della Delibera Regionale del 4 gennaio scorso, in vigore per il 2024/2025, con la quale la Giunta Regionale prevede di intervenire con una riduzione di 20 autonomie scolastiche invece delle 37 inizialmente previste.
DA VITINIA AL QUARTICCIOLO
Una misura che in alcuni casi creerebbe non pochi disagi all’utenza, come per il Municipio IX dove si andrebbero ad accorpare scuole distanti tra loro ben 11km. Il riferimento è all’ambito 6 del Municipio IX nel quale è prevista l’aggregazione dell’I.C. Tacito -Guareschi di Vitinia con l’I.C. Domenico Bernardini del quartiere Laurentino Fonte Ostiense. Le due scuole sono distanti più di 11km e che hanno ambiti territoriali e caratteristiche molto differenti. Una scelta che potrebbe avere un impatto negativo sulla gestione e che farebbe venir meno il principio della prossimità territoriale e della di continuità didattica. C’è poi il caso del Quarticciolo dove a fare le spese della Delibera Regionale sarebbe l’IC “Via P. R. Pirotta” che potrebbe essere accorpato con l’IC “Via Luca Ghini” a Tor Tre Teste. Una scuola che opera un difficile processo di integrazione in un quadrante complicato che da sempre ha bisogno di presidi istituzionali in grado di penetrare e dialogare con il territorio. Una scuola che la stessa Claudia Pratelli, Assessora capitolina alla Scuola, aveva definito “tra i pochi presidi di opportunità e giustizia sociale in un quartiere notoriamente pieno di contraddizioni”.
LA MOBILITAZIONE
È con questo spirito che il “Comitato No Dimensionamento” ha dato appuntamento per una manifestazione sotto la Regione che arriva dopo settimane di mobilitazioni sui singoli territori. La speranza è quella di riuscire ad ottenere un incontro con l’assessore alla Scuola Giuseppe Schiboni, per spiegare ulteriormente le ragioni della mobilitazione contro questo taglio alla scuola pubblica. Tra queste, oltre alla mancata consultazione degli Istituti coinvolti nel dimensionamento, c’è il futuro accorpamento degli uffici di presidenza e segreteria, che comporterà con aumento del carico di lavoro e conseguenti disagi per l’utenza. C’è poi da considerare che gran parte degli Istituti coinvolti operano anche una funzione sociale in aree periferiche dove l’abbandono scolastico è un fenomeno più che reale, al quale con questa iniziativa non si farebbe altro che prestare il fianco
LeMa