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Via del Casale di Zola: proseguono i commenti dei lettori dopo lo stop al doppio senso di marcia

Dopo la pubblicazione del nostro ultimo articolo sull’edizione cartacea di Urlo non sono mancati i commenti dei nostri lettori

MUNICIPIO IX – L’articolo in questione è stato pubblicato sulla versione cartacea del nostro giornale ed è consultabile a questo link.

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il commento di un nostro lettore:

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Spett. Redazione,

ho letto l’articolo in prima pagina sul nuovo senso unico in Via del Casale Zola.

Personalmente, ritengo che l’articolo sia parziale e non corretto nel momento in cui sembra farsi portavoce di tutti gli abitanti del quadrante.

Premetto che risiedo a Fonte Meravigliosa sin dalla fondazione del quartiere all’inizio degli anni ’80. 

Ebbene, questo quartiere era sempre stato un tranquillo quartiere puramente residenziale. Come forse sapete, un principio urbanistico stabilisce che il traffico di “attraversamento” – soprattutto quando sia pesante – deve passare per le arterie principali e non invece per i quartieri residenziali. Purtroppo, la scarsa e scadente progettualità relativa alla mobilità (ivi inclusi i mezzi pubblici poco affidabili), unitamente alla costante edificazione della zona, nonché il mal riuscito svincolo del “dazio” hanno determinato l’aberrazione di avere – in un quartiere dove per decenni il traffico è stato quello delle poche automobili locali – un pesante traffico di attraversamento (circa 1200 vetture per ora). Con il risultato di rendere il quartiere ben meno piacevole e vivibile: rumore costante, traffico, inquinamento, rischi per le vetture che sfrecciano a 80 kmh sulle tre vie principali del quartiere. Tutti problemi qui sconosciuti fino a pochi anni fa, che hanno recato un grave disagio a noi residenti.

Vero che chiudere un senso di marcia penalizza anche noi abitanti di Fonte, senza dubbio, ma forse è il male minore rispetto a essere inondati di un fiume di automobili che sfrecciano per il quartiere giorno e notte. Neppure il senso unico, peraltro, risolve pienamente, visto che il traffico in entrata è quello più pesante, ma è meglio che niente.

Io, come certamente molti altri residenti, penso che il problema andrebbe risolto applicando appieno il suddetto principio urbanistico. Per far ciò, occorrerebbe lavorare su un progetto più ampio per la mobilità della zona – come anche voi accennate – ivi incluso il rifacimento dello svincolo del dazio, che già da solo risolverebbe il problema del traffico in Fonte/Vigna Murata. Naturalmente per le nuove edificazioni, il problema si amplia, ma lì c’è appunto Via Kobler/Via dei Bersaglieri (se ne parla qui in quartiere da oltre 20 anni). 

Aggiungo che, se il Comune volesse investire, dovrebbe anche mettere in sicurezza questo quartiere con attraversamenti pedonali, cartelli “30 kmh”, controllo elettronico della velocità e dossi, disincentivando in tal modo il mero attraversamento. E’ infatti ridicolo che un traffico di questo rilievo ed in aumento costante debba contare su una stradina di campagna quale è il Casale Zola (il cui allargamento sarebbe inutile, visto che Via Forster è a sua volta una stradina piccola e per il traffico locale). 

Attualmente, in orario di punta del pomeriggio, ci sono circa 5-7 minuti di coda su Vigna Murata per arrivare al dazio. Perlomeno, passando in Vigna Murata, non si rovina alcuna area residenziale e il fatto che la coda crei un disagio andrebbe risolto appunto con migliore progettualità, da attuarsi senza indugio. Purtroppo a Roma la buona mobilità è una chimera e infatti di strade intasate la città abbonda ovunque. Tuttavia non penso che i giornali locali dovrebbero incentivare le “scorciatoie” piuttosto che la sana progettualità che favorisce i cittadini nel lungo periodo. Dette scorciatoie, in questo Paese, non fanno altro che azzerare le lamentele e, con esse, ogni progetto.

Mi rammarico che abbiate “urlato” la notizia senza approfondire adeguatamente tutti gli aspetti della questione e i punti di vista.

Distinti saluti,

S. B.

Pubblichiamo anche la nostra replica alla segnalazione del lettore:

 

Gentilissimo,

intanto La ringrazio per averci scritto, siamo sempre contenti di avere un confronto con i nostri lettori. Meno di ricevere accuse di “parzialità” o di scarso approfondimento, in quanto ci occupiamo delle vicende urbanistiche, trasportistiche e relative alla mobilità di questo quadrante da diversi anni. Abbiamo più volte fatto riferimento alle progettualità di quadrante (tutte ampiamente analizzate e raccontate nei nostri numerosissimi articoli che la invito a ricercare su urloweb.com), alle criticità portate dalle rotatorie del dazio e alle tante edificazioni realizzate e in corso di realizzazione nella zona.

Per prima cosa vogliamo chiarire che nel nostro articolo non sponsorizziamo nessuna scorciatoia, ma raccontiamo (come facciamo appunto da anni) lo stato dei fatti e la situazione che si è andata a creare con questa chiusura.

Seppur sia condivisibile il Suo punto di vista relativo al traffico interno al quartiere, l’umore e i commenti che questa chiusura hanno generato nella maggior parte dei cittadini è di tutt’altro tenore. In ogni caso nel pezzo da noi pubblicato è stata riportata anche la notizia delle due diverse raccolte firme avviate nelle ultime settimane. Una di queste, quella redatta dal CdQ, riporta proprio il suo punto di vista (riorganizzazione delle rotatorie del dazio e altri interventi) senza criticare il senso unico in entrata su via Casale di Zola. L’altra, promossa da alcuni cittadini della zona, chiede invece il ripristino del doppio senso di marcia. Due posizioni per certi versi distinte che abbiamo riportato.

Per quanto riguarda i tempi di percorrenza le assicuro che sono molto più lunghi dei 5-7 minuti da Lei indicati. Inoltre il traffico è aumentato anche nei quartieri limitrofi, su via Grotta Perfetta e su via Erminio Spalla. Il nostro articolo infatti (e mi spiace che non lo abbia compreso) puntava proprio a far notare come una decisione anche piccola possa causare grandi disagi ad un quadrante reso fragile da una viabilità allo sbando e da uno sviluppo urbanistico scellerato.

Ci sarà sicuramente modo per noi di tornare su questa vicenda che nei prossimi mesi attirerà sicuramente l’attenzione di cittadini e Istituzioni. Speriamo quindi che nel leggerci potrà trovare rappresentati (come già è stato in questo caso e in passato) tutti i punti di vista e le criticità che questa annosa situazione ha generato.

Distinti saluti

Leonardo Mancini

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