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IL GIUDIZIO DEL GRUPPO

Tratto da Urlo n.218 dicembre 2023

Mentre si svolgono le esequie di Giulia Cecchettin, rimbomba la notizia di una nuova violenza sessuale nella periferia Est della Capitale. Ancora una donna, ancora una vittima di un maschio qualunque.

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Lo ha detto anche la sorella di Giulia, Elena Cecchettin: “[…] si è sentito parlare di Turetta […] come se fosse un mostro, come un malato, ma mostro non è, perché il mostro è l’eccezione della società. […] invece lui è un figlio sano della società patriarcale che è pregna della cultura dello stupro”.

Un maschio qualunque, dunque. Le parole di Elena sono macigni, sono lucide, puntuali e impeccabili. Anche io sono figlio di quella stessa società e il suo discorso mi tocca in prima persona. Ma a lasciare un solco profondo è il richiamo di Elena alla responsabilità di tutti e ciascuno, per combattere questa società che ferisce e non difende le sue figlie: “Tutti gli uomini traggono beneficio da questo tipo di società. Per questo tutti gli uomini devono essere attenti, richiamare l’amico che fa catcalling ai passanti, il collega che controlla il telefono alla ragazza. Bisogna essere ostili a questi comportamenti che sembrano banalità ma che sono il preludio del femminicidio. Che è un delitto non passionale, ma di potere”, conclude Elena.

Un potere di una società fatta di uomini (soprattutto) senza strumenti per comprendere il dolore delle donne vittime di violenza. Basti pensare ai dati del rapporto “Sesso e potere” di info.nodes e onData, da cui si evince che nell’84,7% dei comuni italiani c’è un sindaco e solo nel 15,3% una sindaca. Lavorare sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole è una chiave necessaria per superare il gap culturale che alimenta un’idea distorta dell’amore e delle relazioni. Ma l’educazione formale è solo uno strumento in mano alla società, l’altro è la responsabilità civile di tutti, uomini soprattutto, affinché sia possibile sradicare una società patriarcale che non fa bene a nessuno, perché lede le donne, cancella gli uomini e lascia i maschi a farla da padroni. Serve ripartire dal rapporto tra uomini nei confronti delle donne. Perché dove non arriva la morale, la coscienza e l’educazione, bisogna usare il potere dettato dal giudizio del gruppo, stigmatizzando finalmente anche i piccoli comportamenti che prima erano coperti da una risata.

Leonardo Mancini