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Leggende e curiosità su Archimede di Siracusa (parte I)

arcyhimede

Ad Archimede di Siracusa (Siracusa c.a. 287 a.C – Siracusa 212 a.C.), uno dei più grandi scienziati della storia, è dedicata la mostra “Archimede. Arte e scienza dell’invenzione” ai Musei Capitolini (dal 31/5/2013 al 12/01/2014) nella quale, tra l’altro, sono esposte alcune riproduzioni delle sue geniali invenzioni.

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Durante la seconda guerra punica, nel corso dell’assedio di Siracusa ad opera di Marcello, il matematico respinse gli attacchi dei Romani utilizzando le sue macchine belliche. Sembra che con esse fossero stati scagliati enormi macigni e moltissimi ferri contro i nemici. Ad un certo punto i Romani ne sarebbero rimasti così impressionati che, alla vista di un pezzo di legno o di una corda dalla città assediata, sarebbero stati presi dal panico pensando ad una delle terribili macchine di Archimede. L’assedio sarebbe durato circa due anni, al termine dei quali i Romani conquistarono la città, ma lasciarono in vita la maggior parte degli abitanti che si erano arresi in cambio della loro incolumità. Durante il saccheggio Archimede sarebbe stato ucciso per errore. Sull’episodio sono nate varie leggende. Il soldato romano, irrompendo a casa di Archimede, probabilmente senza sapere in realtà chi fosse, gli avrebbe intimato di seguirlo da Marcello, ma lo scienziato si sarebbe rifiutato di farlo dicendogli che doveva prima risolvere un problema e il soldato lo avrebbe ucciso. Una variazione della leggenda dice che il soldato sarebbe entrato nell’abitazione dello scienziato per ucciderlo, ma lui lo avrebbe supplicato di lasciargli terminare la dimostrazione in cui era impegnato. Il soldato lo avrebbe però ucciso, senza attendere. Secondo un’altra versione dei soldati romani avrebbero fermato lo scienziato mentre si recava da Marcello portandogli una cassetta contenente alcuni strumenti scientifici, meridiane, sfere e squadre. I soldati, pensando che la cassetta contenesse oro lo avrebbero ucciso per impadronirsene.

Massimiliano Liverotti