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Curiosità sull’inaugurazione del Colosseo

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L’Anfiteatro Flavio, meglio conosciuto come il Colosseo, fu inaugurato nell’80 d.C. Era il luogo in cui si tenevano i giochi gladiatori che entusiasmavano il popolo di Roma.

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Tra il pubblico era presente anche il poeta Marziale che in seguito compose l’opera “De Spectaculis”: una serie di epigrammi che raccontano lo spettacolo a cui assistette.
Tra i tanti scontri tra gladiatori ve ne fu uno che rimase nella storia e fu quello tra Priscus e Verus. Il combattimento fu lungo e dall’esito incerto in quanto i due sfidanti si dimostrarono di uguale valore. Entrambi persero lo scudo e proseguirono a combattere solo con la spada. Il pubblico chiese la liberazione di tutti e due i gladiatori. L’imperatore obbedì alla legge del combattimento da lui stesso stabilita secondo cui una volta iniziato lo scontro, la lotta doveva proseguire fin quando uno dei due sfidanti non avesse alzato un dito in segno di resa. Fece ciò che era in suo potere: inviò vari piatti e doni ai due combattenti. Infine riconobbe che avevano combattuto alla pari e decise che sarebbero stati premiati alla pari. Ad entrambi quindi l’imperatore donò la spada di legno e la palma. Con il “rudis”, ossia la spada di legno, entrambi i gladiatori tornavano liberi. Secondo Marziale un evento del genere non era mai accaduto: due uomini avevano combattuto e due uomini avevano vinto.
All’interno del Colosseo si tennero anche altri tipi di combattimenti. Secondo gli studiosi nei cento giorni dell’inaugurazione del monumento furono uccisi tra i cinquemila e i novemila animali.
In quel periodo si tennero anche le naumachie, le rappresentazioni degli scontri navali più famosi della Grecia del V secolo a. C. tra cui quello delle città di Corcira e di Corinto. Per tali spettacoli l’Anfiteatro Flavio veniva riempito d’acqua grazie a delle condutture sotterranee. A queste naumachie era prevista anche la partecipazione di cavalli e di altri animali addomesticati a muoversi in acqua.

Massimiliano Liverotti