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MISTERI DI VEIO

Curiosità storiche, Ufo e fantasmi nella città etrusca

Le rovine di Veio, importante città etrusca conquistata dai Romani all’inizio del IV secolo a.C., ed abbandonata alla fine del I secolo d.C, si estendono a nord dell’Isola Farnese.

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Tra i vari culti che furono venerati in questo luogo, ci furono quelli di Minerva e quello di Vei, la divinità che aveva dato nome al posto, da identificarsi con la greca Demetra.

Il tempio conosciuto come il Santuario di Portonaccio era il principale luogo di culto, fu frequentato a partire dal VII secolo a.C. fino in età romana e divenne celebre per il suo oracolo. Come fu rilevato dalle iscrizioni il tempio sarebbe stato dedicato principalmente a Menerva, dea nota come Minerva Medica presso i Romani e come Athena Hygea presso i Greci, la costruzione è indicata anche come tempio dedicato ad Apollo.

Dentro le mura era situato il Santuario di Campetti dedicato alla divinità infera Vei. Il tempio fu rinnovato o ricostruito nel V secolo a.C. ed era costituito da una grotta artificiale. In questo luogo fu rinvenuto il mosaico con il drago che orna attualmente un pavimento di Villa Giulia a Roma.

Lo scrittore Paolo di Girolamo nel suo libro Dossier UFO racconta che una notte presso l’antica città etrusca di Veio un suo amico ingegnere avvistò un globo luminoso del diametro di circa tre metri che sorvolava il luogo come se fosse in ricognizione e stesse cercando qualcosa o qualcuno. L’autore ipotizza che presso questo luogo potrebbe trovarsi una base di un gruppo extraterrestre.

Sembra che nella zona si aggirino anche i fantasmi di alcuni sacerdoti che, in vita, oltre alle normali pratiche religiose, si occupavano pure di negromanzia. In seguito ad un inquietante omicidio commesso proprio in quel luogo, un gruppo di sensitivi hanno esaminato la zona. Uno di loro ha affermato di essersi messo in contatto con i sacerdoti fantasma che hanno confermato la presenza di spiriti maligni nel sito.

Massimiliano Liverotti