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Ostiense: una Domus sepolta sotto la Stazione

Nei sottopassi della Stazione si nasconde un sito archeologico chiuso da 18 anni

Tratto da Urlo n.171 Settembre 2019

OSTIENSE

Che il sottosuolo di Roma nasconda tesori inimmaginabili è una certezza. Così come lo è l’affermazione che “basta scavare un metro per travare qualcosa” e rischiare cantieri bloccati per anni. Ci sono però dei casi in cui i ritrovamenti archeologici diventano un’occasione di valorizzazione. Nulla di nuovo, non serve scomodare La Rinascente, oppure la fermata della Linea C a San Giovanni. L’esempio più interessante lo avevamo sotto gli occhi (e piedi) ad Ostiense, perlomeno fino al 2001. Con la costruzione dei sottopassi pedonali della Stazione, infatti, vennero alla luce i resti di alcune cisterne di età romana probabilmente appartenenti ad una Domus o ad una struttura di più grandi dimensioni. Invece di bloccare i cantieri in quel caso si decise di integrare i resti nel sottopassaggio tra i binari 8 e 15, così, fino al 2001, quanti attraversavano questo angolo di stazione potevano osservarli attraverso una vetrata.

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LA DOMUS E LA STAZIONE

Dal 2001 però l’accesso a questo sottopassaggio è stato chiuso e la visita alla ‘Domus della Stazione Ostiense’ impedita. La memoria di questi resti viene conservata dall’Associazione ‘Insieme per Ostiense’ che negli ultimi 18 anni ha fatto di tutto per ottenere che il sito archeologico venisse riaperto e magari valorizzato. La chiusura è stata decisa a causa dello stato di abbandono in cui versava la stazione e l’allora ex Air Terminal (la struttura che oggi ospita Eataly), divenuta in quegli anni un punto di ritrovo per la comunità di afghani in transito o in attesa di asilo. Per evitare che il sottopasso divenisse un dormitorio, Ferrovie dello Stato ne ha bloccato gli accessi, tombandoli con pesanti lastre di metallo.

SITO INACCESSIBILE

Nonostante la chiusura del sottopasso, i cittadini della zona non hanno mai smesso di sperare e di lottare, così come ricorda il presidente dell’Associazione, Fulvio De Pascale: “Abbiamo chiesto tante volte di entrare dalla via d’accesso rimasta all’interno dell’ex Air Terminal”, ma senza ottenere risposta. Con il passare degli anni la struttura ha poi cambiato proprietario: “Nel 2009 la società Geal Srl l’ha acquistata dalle Ferrovie per circa 11 milioni di euro – dicono dall’Associazione – e dal 2012 ospita Eataly”. L’apertura del grande colosso, capofila del gusto made in Italy, nelle speranze dei cittadini avrebbe potuto portare alla riqualificazione del sito archeologico, magari integrandolo nell’offerta della nuova attività. Purtroppo, a quanto pare, anche l’unico accesso rimasto sarebbe stato però definitivamente murato tra il 2009 e il 2012, proprio durante i lavori per l’apertura di Eataly: “Lo abbiamo saputo perchè – seguitano i cittadini di Insieme per l’Ostiense – abbiamo più volte cercato di sensibilizzare la nuova proprietà – sempre la Geal, ndr – a farsi carico dell’apertura”.

POSSIBILITÀ DI RIAPERTURA

In questi anni però i cittadini non hanno mai fatto calare l’attenzione, anche perchè la definitiva chiusura di questo sito archeologico sarebbe in controtendenza con una decisione presa dall’URSF (Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari) che nel 2012 avrebbe imposto proprio la riapertura del sottopassaggio. La Direttiva venne emanata dopo le richieste avanzate da Italo per l’apertura di uno sbocco ai binari direttamente dal Piazzale antistante Eataly. L’URSF in questo caso impose alla Geal Srl “la riattivazione del sottopasso pedonale tra i binari 8 e 15”, che avrebbe così portato alla riapertura del sito archeologico. Le richieste dei cittadini rivolte alla Soprintendenza in questi 18 anni sono sempre cadute nel vuoto, mentre ultimamente il Municipio VIII, con la commissione Cultura, ha cercato di riportare l’interesse sulla vicenda. Il consigliere del Pd e presidente della Commissione, Flavio Conia, ha infatti ripreso i contatti con la Soprintendenza, anche nell’ottica di un tavolo tecnico con tutti gli attori interessati, con la speranza, al più presto, di far tornare visitabile la ‘Domus della Stazione Ostiense’.

Leonardo Mancini