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Luneur: si parla di attrazioni e logistica ma non degli ex lavoratori

luneur giugno2013

Arrivano nuovi dettagli sul Luneur che verrà, ma la situazione degli ex operatori resta invariata

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Continuano i lavori al Luneur che fanno sperare in una sua riapertura a metà anno, come annunciato dal Presidente di Eur Spa, Pierluigi Borghini, qualche tempo fa. Si spera, dicevamo, che il parco dei divertimenti romano, abbandonato da più di 5 anni, risplenda finalmente di nuova vita. Ma restano delle problematiche irrisolte e preoccupanti che, a pochi mesi dall’annunciata apertura, non possono essere ignorate.

Il Luneur è (anzi, era) il parco meccanico più antico d’Italia e aveva chiaramente la vocazione di lunapark cittadino, ad accesso libero, con attrazioni dedicate a tutte le età. Oggi, dunque, si prospetta la riapertura ma di un luogo che non sarà più come era prima – ed è bene precisarlo – ma sarà dedicato ai bambini da 0 a 12 anni, divenendo un Family Park. Maggiori dettagli sul nuovo Luneur ci sono stati dati da Mauro Tagliacozzo, Presidente della Commissione Urbanistica al Municipio IX, che ci ha confermato la nuova vocazione del parco ed altri dettagli emersi durante due incontri avvenuti tra Municipio, Eur Spa e Luneur Park: “Durante le commissioni abbiamo parlato del discorso legato all’urbanistica, dunque gli accessi al parco, la viabilità, i parcheggi. Durante il secondo incontro Luneur Park ci ha presentato il nuovo progetto del parco, una planimetria su cui erano posti gli accessi e la dislocazione delle nuove attrazioni”.

Quindi è emerso un “nuovo” progetto, proprio la stranezza che ha sempre lamentato Saverio Pedrazzini, portavoce degli ex operatori del Parco: “È scandaloso che ad oggi ancora non venga fuori il progetto che vinse il bando nel 2007, che non è lo stesso del Family Park, che è invece stato redatto nel 2012” ha ribadito con forza. Un bando la cui correttezza è da lui sempre stata messa in dubbio, tanto da portare “la documentazione alla Commissione Cultura del Comune di Roma, che valuterà la regolarità del bando nei prossimi giorni”. Anche perché “in una recente corrispondenza con l’Amministratore delegato di Eur Spa, Gianluca Lo Presti – ha continuato Pedrazzini – è venuto fuori che noi ex operatori non eravamo soggetti previsti dal bando e che siamo stati inseriti nello stesso per cortesia, per non rendere traumatica la nostra uscita dal Luneur. Tutto questo è assurdo”, racconta amareggiato. Dunque ancora si hanno perplessità sulla regolarità del bando del 2007 che decretò vincitore Cinecittà e indubbiamente la questione degli ex operatori resta ancora irrisolta. Ma per ora le novità venute fuori, come ricorda Tagliacozzo, sono solo sull’urbanistica “perché ogni volta che provavamo a fare qualche domanda i nostri interlocutori ci dicevano che non era quella la sede. Per questo tra gennaio e febbraio vorremmo indire un consiglio straordinario per parlare di tutto ciò che riguarda il Luneur, anche dei lavoratori. Su questo punto Luneur Park ed Eur Spa si dicono fiduciosi che da oggi a quando aprirà il Parco la situazione si risolverà, ma non so se questo è un augurio o un modo per calmare le acque”. Fatto sta che la questione si complica quando Tagliacozzo ci annuncia i dettagli che sono venuti fuori dalla riunione: “Per motivi commerciali non ci sono state illustrate tutte le attrazioni. Comunque saranno 27 di cui alcune sono quelle già esistenti come il Rotor, la Ruota Panoramica, la Casa degli Orrori, il Trenino delle Miniere”. E qui sorge il dubbio: dunque c’è la volontà di un accordo con gli ex operatori proprietari delle suddette giostre? Abbiamo chiesto delucidazioni alla Luneur Park, ma al momento in cui scriviamo non ci è pervenuta risposta. Per quanto riguarda altri significativi dettagli esplicati da Tagliacozzo, la questione dei parcheggi non sembra preoccupare, visto che la massima affluenza, oltre che per i primi giorni di apertura, è preventivata nel weekend quando gli uffici di zona sono chiusi.

Per gli accessi invece “si è pensato di lasciare il principale a via delle Tre Fontane”. Per quanto riguarda il biglietto di ingresso “si pensa, presumibilmente ma è ancora in dubbio, a due entrate diverse. Un biglietto giornaliero che comprenderà tutte le attrazioni e un minibiglietto di ingresso solo per l’accesso al parco e, dopodiché, ogni persona sceglierà di quali giostre usufruire pagando singolarmente. Inoltre si immagina una tessera annuale perché è loro intenzione favorire l’accesso al parco anche a persone che non vogliono usufruire delle attrazioni, ma magari fare solo una passeggiata e prendere un caffè. Si stanno predisponendo delle entrate laterali che dovrebbero essere accessibili solo ai possessori di questa tessera”.

Proprio sulla questione dei biglietti di ingresso si è espresso Gino Alleori, Consigliere Pdl al Municipio IX: “Un parco dedicato esclusivamente ai bambini da 0 a 12 anni è limitante perché non raccoglie tutte le fasce di età come invece faceva il Luneur originariamente. La sua vocazione, infatti, è sempre stata quella di parco cittadino, quindi avrei auspicato un progetto di più largo respiro in tal senso. L’introduzione di un biglietto d’ingresso è un fattore positivo, ma se fatto con cognizione di causa: negli ultimi mesi di apertura del vecchio Luneur, fu un’esperienza fallimentare perché l’ingresso era troppo costoso e non comprensivo di tutte le attrazioni. Spero che il nuovo biglietto, quindi, sia ad un prezzo accessibile alle famiglie e adeguato all’offerta proposta. E poi, sicuramente – conclude Alleori – l’ingresso a pagamento è un modo per risolvere delle problematiche che attanagliavano il vecchio Luneur, restituendo alle famiglie la possibilità di trascorrere una giornata in un ambiente sicuro e tranquillo”.

Anche Giuseppe Mannarà, Consigliere del M5S al Municipio IX ricorda che il parco “non sarà il lunapark che per quasi mezzo secolo ha illuminato le sere dell’Eur e di migliaia di famiglie, ma un parco per soli bambini fino ai 12 anni di età. Al di là della malinconia nel pensare che il parco non sarà più lo stesso, la nostra perplessità su questa nuova offerta, è proprio la ripartizione per fasce di età delle tipologie di giostre che Cinecittà Entertainment ha deciso realizzare: i bambini al Luneur, ragazzi e adulti al Cinecittà World a Castel Romano. Nessun Family Park dunque. Alle famiglie per divertirsi potrebbe non essere più sufficiente un solo parco giochi. La nostra preoccupazione principale però – ha continuato il Consigliere – è il trattamento che Cinecittà Entertainment sta riservando ai vecchi ‘giostrai’.

La nuova gestione infatti sta attuando nei confronti dei sub-conduttori del Luna Park delle azioni per escluderli dal progetto anche se nel bando di gara era indicato che la loro posizione poteva essere tutelata. Lo stesso atteggiamento nei loro confronti c’è stato l’11 novembre scorso quando si è impedito al portavoce dei giostrai Saverio Pedrazzini di assistere alla Commissione Urbanistica municipale che ricordiamo essere pubblica”. Una commissione fatta a porte chiuse, dove il portavoce degli ex operatori non è potuto accedere per richiedere quella chiarezza che non solo lui, ma tutti i cittadini sensibili alla situazione – e non solo superficialmente preoccupati di quando riaprirà il parco – vorrebbero avere. Che il Luneur riapra, quando il prezzo ancora da pagare sembra così altro, appare del tutto secondario.

(Pubblicato su Urlo n. 111 – gennaio 2014)

Serena Savelli