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Sono davvero protetti dalla legge i diritti degli acquirenti di case in costruzione? Il caso

Il comprensorio abitativo di Torrino-Mezzocammino situato nella periferia sud di Roma è in fase di ultimazione e darà alloggio a circa diecimila famiglie.
Le opere di urbanizzazione sono state completate dopo che il Comune di Roma nel 2006 ha sbloccato tutte le licenze dei comparti, zone così definite nel piano di lottizzazione comunale.
Tuttavia esistono aree,come il comparto Z41, dove è prevista la costruzione di 20 appartamenti e di alcuni locali commerciali in cui la costruzione non è neppure iniziata, poiché il costruttore inspiegabilmente non ha ritirato il permesso di costruzione, malgrado ne ha fatto richiesto al Comune sin dal 2008.
Una situazione strana e che lascia perplessi.
Non vi è infatti alcun ostacolo tecnico, essendo l’iter amministrativo concluso da circa 2 anni e il comune è pronto al rilascio del permesso di costruzione dietro versamento degli oneri concessori e dei contributi al consorzio ivi esistente.
Le 20 famiglie che hanno prenotato gli alloggi sin dal gennaio 2003 sono molto preoccupate e sono sul piede di guerra: vogliono la casa e che si rispetti il contratto.
Hanno pagato fin dal 2003 già circa 1.100.000 euro alla impresa MIFRAN ITALIA srl e si sono impegnati contrattualmente a corrispondere all’impresa le somme pattuite a stato di avanzamento di lavori che però non iniziano; sanno d’altronde che gli oneri concessori e i contributi consortili che l’impresa deve pagare per il ritiro della licenza non superano i 250.000 euro.
Ma quel che ha gettato allarme tra gli acquirenti è il fatto che sono venuti a conoscenza solo nel mese scorso che la MIFRAN ITALIA srl ha venduto e trasferito con atto pubblico del 5/5/2008 il terreno, sul quale si è impegnata a costruire i 20 alloggi, ad altra società denominata GLI ACERI DI MEZZOCAMMINO srl.
Tale operazione è stata nascosta ai promissari acquirenti.
Né in questi due anni le dette società hanno dato comunicazioni e chiarito le loro intenzioni.
A questo punto gli acquirenti che hanno sborsato fior di quattrini da tanti anni alla MIFRAN ITALIA e che sono fermamente intenzionati ad avere la casa vogliono che sia fatta luce su tutta l’operazione ed ottenere garanzie che gli impegni di costruzione siano rispettati; d’altra parte gli acquirenti hanno rilevato dall’atto di trasferimento del terreno che la società acquirente ha preso compiuta e legale conoscenza dell’esistenza dei contratti preliminari registrati e trascritti con la MIFRAN ITALIA.
Intanto le 20 famiglie, dopo aver richiesto invano per iscritto le dovute garanzie di avvio immediato della costruzione senza aver avuto risposta, si sono costituite in Comitato attivando gli accertamenti societari, patrimoniali e fiscali utili all’avvio delle opportune azioni giudiziarie.
Purtroppo in situazioni come questa, che sono frequenti quando l’attività speculativa dei costruttori è particolarmente marcata, il decreto legislativo 20/6/2005 n.122 che reca disposizioni per la tutela dei diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili da costruire, mostra i propri limiti di tutela e sarebbe opportuno che il legislatore ponesse mano a migliorarne l’efficacia; in questi casi, oggi, l’accertamento giudiziario delle responsabilità e i provvedimenti del giudice sono l’unico mezzo di vera tutela per l’acquirente.

firmato un acquirente

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