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Appia Antica, la proposta del Municipio VIII: unifichiamo il Parco

La richiesta è stata lanciata a seguito di un documento che prevede la revisione dei confini tra Municipio VII e VIII

APPIA ANTICA – L’idea è suggestiva: far diventare l’ottavo il Municipio dell’Appia Antica. Un obiettivo importante soprattutto perché nel 2021 ricorre il centenario dalla nascita di Antonio Cederna. La proposta è stata lanciata ieri dal Municipio VIII durante una commissione capitolina Statuto e Innovazione Tecnologica, ed è destinata ad aprire un lungo e complesso dibattito.

IL PARCO DIVISO

Oggi comprendere chi ha competenza diretta su una determinata porzione del Parco è un’operazione tutt’altro che banale. Naturalmente la gestione generale è affidata all’Ente Parco sia nel comune di Roma che nelle porzioni che attraversano gli altri comuni limitrofi come Marino e Ciampino. All’interno del GRA però le cose non sono così facili. Infatti sono quattro le entità territoriali che si dividono le aree. Partendo dalle zone più a Sud nel Municipio IX ricadono i quadranti del Divino Amore e della Falcognana. Il parco degli Acquedotti, la Caffarella, così come il parco delle Tombe Latine e quello di Tor Fiscale invece sono nel territorio amministrato dal Municipio VII. Andando verso le zone più centrali, con Porta San Sebastiano, è il primo municipio ad amministrare, ma per tutto il resto del Parco (si parla di circa l’80% della sua estensione) l’istituzione di riferimento è quella di via Benedetto Croce: il Municipio VIII.

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LE DUE PROPOSTE

La proposta avanzata dal Municipio VIII al momento non è ancora arrivata a Palazzo Senatorio, questo perché dopo aver ottenuto l’ok delle commissioni municipali la Delibera dovrà passare per il parlamentino di via Benedetto Croce prima di ripercorrere la stessa trafila negli organi comunali. Nonostante questo nelle prossime settimane l’Aula Giulio Cesare potrebbe esprimersi su un altro documento (sul quale il Municipio VIII ha già dato parere negativo), presentato dal consigliere penta-stellato Angelo Sturni, che punta anch’esso a rivedere i confini tra il Municipio VII e l’VIII all’interno del Parco. In questo testo infatti si propone uno spostamento del confine amministrativo lungo il fiume Almone, superando la vecchia linea tracciata lungo il collettore fognario interrato e per questo invisibile.

PERCHÉ UNIFICARE IL PARCO?

In commissione il minisindaco del Municipio VIII, Amedeo Ciaccheri, ha difeso la sua idea parlando della necessità di unificare il parco per semplificarne alcuni aspetti della gestione che ricadono sui municipi, come le materie urbanistiche e la gestione della viabilità, ma anche sgomberi ed espropri. “Più che piccoli cambiamenti di confine che rischiano di comportare enormi problemi burocratici, c’è bisogno di veder riunificato il Parco dell’Appia Antica in un’unica continuità amministrativa che possa rappresentare e tutelare tutta l’area per conto di Roma Capitale e possa rappresentare l’amministrazione nei confronti tutti gli altri Enti e comuni coinvolti sul territorio del Parco”, ha commentato Ciaccheri. Della stessa opinione è anche l’assessore municipale all’Ambiente, Michele Centorrino: “Abbiamo già visto lavorando al contrasto dell’illegalità diffusa, come con i roghi tossici in Caffarella e con gli espropri sull’Appia Antica, quanto sia difficile risolvere questioni dirimenti con una frammentazione delle competenze, noi vogliamo snellire la macchina amministrativa individuando il Municipio VIII un unico interlocutore per il Parco dell’Appia Antica”.

L’area del Parco che entrerebbe all’interno del Municipio VIII

A COSA SERVIREBBE RINVIARE IL DIBATTITO?

Anche il M5S del Municipio VIII non ha espresso contrarietà nei confronti dell’iniziativa portata avanti dalla maggioranza di centrosinistra. Allo stesso tempo però i grillini tirano il freno, soprattutto in vista della prossima tornata elettorale e di un dibattito (quello sui confini in due territori non vicini alla Sindaca) che potrebbe risultare difficile da governare: “Trovo importante aprire questo dibattito sui confini e sulle competenze, ma sarebbe altrettanto utile mettere in chiaro che chiudere la questione prima delle prossime elezioni potrebbe non essere la scelta migliore – commenta a margine della seduta il consigliere penta-stellato, Enrico Lupardini – Non vorremmo che per la fretta non si tenessero nelle dovute considerazioni le aspettative e le richieste di enti o cittadini”. Tra le considerazioni avanzate dal M5s in Municipio VIII c’è anche la presenza del Casale della Vaccareccia all’interno della porzione che potrebbe passare al Municipio VII qualora passasse la revisione dei confini sul fiume Almone: “Un luogo che in futuro potrebbe avere una valenza non indifferente – afferma Lupardini – che così però uscirebbe dal territorio municipale”.

LE PRIME VOCI CONTRARIE

Non sono mancate nemmeno le voci contrarie a questa idea di riunificare l’intero Parco. Primi fra tutti i rappresentanti del Comitato Parco della Caffarella, che si sono detti stupiti della volontà di escludere il Municipio VII dal destino del parco, un ente che in passato ha avuto un ruolo chiave nell’esproprio della porzione della Caffarella. Parere contrario anche dai Verdi, con i portavoce romani Guglielmo Calcerano e Silvana Meli che alzano subito i toni del dibattito: “Detenendo i Municipi funzioni prettamente amministrative, è difficile intravedere i vantaggi dell’unificazione quando le competenze fondamentali spettano invece agli Enti Parco, statale e regionale. Tanto più che la proposta viene da un Municipio – l’VIII Ndr – che dagli anni ‘70 a oggi non si è mai veramente interessato del territorio della Caffarella e dell’Appia Antica. Tutti gli studi, le proposte e i convegni in questi ultimi 50 anni – concludono Calcerano e Meli – sono partiti infatti esclusivamente dal Comune o dal Municipio VII oltreché naturalmente dalle Associazioni, in primis il Comitato della Caffarella. Se il parco va unificato, si pensi allora a unificarlo dentro il Municipio VII”.

I PROSSIMI PASSAGGI

Al momento la discussione sui confini dei due municipi è rimandata alle prossime settimane (dopo l’approvazione del bilancio), mentre l’iter per la proposta di unificazione lanciata dal Municipio VIII dovrà ancora seguire un lungo iter. Al momento sembra difficile che in capo a pochi mesi (da qui alle prossime elezioni) si possa raggiungere un’intesa su una vicenda complessa come questa. In ogni caso la commissione è stata aggiornata e il dibattito rimandato.

Leonardo Mancini