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Dopo 8 anni gli occupanti lasciano lo stabile di viale del Caravaggio

La conclusione di un lungo processo che ha portato all’abbandono dell’occupazione e ad una nuova soluzione abitativa per 400 persone

CARAVAGGIO – Nella giornata di oggi si stanno completando le operazioni di trasferimento degli ultimi nuclei familiari, che occupavano abusivamente l’immobile di viale del Caravaggio in Municipio VIII. Dopo 8 anni le circa 400 persone presenti nel palazzo di Tor Marancia hanno lasciato in maniera pacifica e condivisa l’edificio, dopo una lunga trattativa con la Regione Lazio, il Campidoglio, il Municipio VIII, la Prefettura e l’Ater.

UNA RISOLUZIONE PACIFICA

Dalla Regione Lazio sono arrivate le prime considerazioni in merito alla risoluzione pacifica di una occupazione stabilita nel palazzo di viale del Caravaggio ben otto anni fa: “400 persone lasciano pacificamente quella struttura perché ora hanno avuto un’alternativa abitativa. Quando non ci sono politiche serie esplodono i problemi e i problemi si devono risolvere. In una situazione drammatica, anche questa volta, abbiamo reso possibile coniugare legalità e diritti. Anche a Roma si può cambiare in meglio”, ha commentato il Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.

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LE NUOVE SOLUZIONI ABITATIVE

Le nuove soluzione abitative, spiega l’Assessore Regionale Valeriani, “sono state individuate dalla Regione Lazio, attraverso un proficuo percorso di collaborazione con la Prefettura di Roma e con il Campidoglio. In particolare, l’Amministrazione Zingaretti ha recuperato circa 80 appartamenti di edilizia residenziale pubblica tra il patrimonio di riserva dell’Ater, che viene utilizzato nei casi di urgente necessità, mentre altri 13 alloggi sono stati messi a disposizione dal Comune nei diversi quadranti della città”.

LA STORIA DELLA STRUTTURA

Fino al 2013 lo stabile di proprietà privata ospitava gli uffici dell’Assessorato regionale alla Casa. Al termine del contratto di locazione, la Regione ha restituito l’immobile all’inizio del 2013, che è stato poi occupato alcuni mesi dopo dai movimenti per il diritto all’abitare. A causa della mancata disponibilità dell’edificio, inoltre, il Tar del Lazio ha disposto un risarcimento di oltre 260.000 euro al mese a favore della società proprietaria. “Oggi – prosegue Valeriani – completiamo un altro prezioso intervento, reso possibile anche grazie alla modifica della norma regionale, che consente di ampliare la riserva di alloggi destinati a situazioni di emergenza abitativa. Gli sgomberi forzosi, senza alcuna soluzione alternativa, rischiano solo di spostare il problema delle occupazioni abusive da un quartiere all’altro, portando con sé situazioni di degrado e disagio sociale”.

IL PLAUSO DEL MUNICIPIO VIII

Anche dal Municipio VIII la conclusione di questa vicenda è vista come un punto di arrivo di un lungo processo: “Dopo anni di un dibattito viziato, oggi viene fuori la dimostrazione che la politica anche in questa città, può risolvere i problemi, anche i più difficili – ha commentato il Presidente del Municipio VIII, Amedeo Ciccheri – Voglio ringraziare il prefetto di Roma e l’assessore regionale Massimiliano Valeriani che hanno avuto cura e pazienza di lavorare gomito a gomito con il Municipio VIII per assicurare un’uscita dall’emergenza senza strappi e prove di forza, grazie alla collaborazione degli occupanti che hanno continuato a rivendicare un diritto, in una città dove troppo spesso è stato negato”. I ringraziamenti del Municipio VIII sono poi indirizzati anche ai lavoratori dei Servizi Sociali, a quelli dell’Ater e all’Agenzia Diritti, “che pazientemente hanno lavorato caso su caso per trovare le soluzioni più adeguate per garantire una fuoriuscita in dignità per tutti gli occupanti”.

Red