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Ex Punto Verde Qualità Roma 70: il Comitato di Quartiere si schiera contro l’abbattimento

Le ultime notizie parlano della necessità di abbattere la struttura mai completata all’interno dell’ex PvQ di Roma 70, ma dal Comitato di Quartiere si chiedono la riqualificazione e nuove funzioni per la struttura

ROMA 70-RINOVAMENTO – Nelle scorse settimane abbiamo riportato le ultime notizie in merito allo stato amministrativo dell’ex Punto Verde Qualità di via Calderon de la Barca in zona Roma70-Rinnovamento. Si tratta di informazioni che provengono da una recente seduta della commissione capitolina Trasparenza che ha visto la partecipazione degli uffici competenti su questa vicenda. Notizie che hanno lasciato l’amaro in bocca ai cittadini e ai comitati della zona, da tempo impegnati secondo una linea diametralmente opposta a quanto invece si prospetterebbe per il futuro dell’area.

LA VICENDA

L’ex PVQ di via Calderon de la Barca da tempo è nel più profondo degrado. Si tratta di un’opera mai completata e finita nella dismissione voluta dalla Delibera del Commissario Tronca del 2016. Sull’area insiste anche un manufatto che originariamente avrebbe dovuto ospitare una scuola dell’infanzia. Purtroppo visto lo stop agli interventi l’area è rimasta nel degrado divenendo oggetto di atti vandalici, occupazioni abusive e sversamento illecito di rifiuti. Assieme a questa struttura in abbandono, sono presenti nell’area anche due profondi scavi al margine della strada, che nel tempo si sono riempiti fino a formare un “laghetto” che d’estate diventa l’habitat perfetto per insetti e zanzare.

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LE ULTIME INFORMAZIONI SULL’AREA

L’ex Ufficio PVQ del Dipartimento Patrimonio, presente in commissione capitolina, ha dato notizie sullo stato amministrativo: dopo la Delibera Tronca una Conferenza di Servizi ha decretato che il manufatto non può essere sanato, in quanto realizzato senza autorizzazione paesaggistica in una zona sottoposta a vincolo. Dovrà quindi essere demolito (azione affidata al SIMU), mentre l’area ora è in carico al Dipartimento Ambiente. Il 15 dicembre scorso, spiegano dal Dipartimento Patrimonio, il SIMU avrebbe prodotto uno studio di fattibilità per la demolizione, con un progetto che prevede l’interlocuzione con il Dipartimento Ambiente per la bonifica e per il prosciugamento del laghetto.

LA POSIZIONE DEL COMITATO DI QUARTIERE

Su questa vicenda è intervenuto però il Comitato di Quartiere Grotta Perfetta, da anni impegnato nel richiedere una riqualificazione dell’area e una trasformazione ad uso pubblico del manufatto. “Il nostro Comitato, già dal 2017, ha iniziato una battaglia affinché l’area venisse bonificata e l’edificio sistemato e reso disponibile per un uso polifunzionale dei cittadini del quartiere”. Una posizione opposta rispetto alle due Determine Dirigenziali comunali del 2017 “in cui veniva stabilita la decadenza della Convenzione per la realizzazione del PVQ, il venir meno dell’interesse pubblico sull’area – spiegano i cittadini – e dato parere favorevole all’abbattimento per un presunto cavillo burocratico sulla mancanza del nulla osta paesaggistico, il tutto con un costo previsto di circa 800.000 euro, in aggiunta al danno erariale di circa una decina di milioni di euro spesi per la edificazione”.

IL TAVOLO CON I CITTADINI

Sempre dal CdQ i cittadini sottolineano come dopo diversi anni di immobilismo, nel maggio dello scorso anno, si era riusciti ad attivare un tavolo tecnico coinvolgendo il Municipio VIII con la partecipazione di consiglieri, tecnici del Municipio e dell’Arpa Lazio: “Tavolo interrotto nel settembre scorso causa elezioni amministrative, ma che abbiamo chiesto di ripristinare, unitamente alla audizione delle Comm.VIII Municipio LLPP e Ambiente di cui siamo in attesa di convocazione”. I cittadini si sono mossi anche sul fronte comunale: “Il 2 febbraio scorso il CdQ ha ottenuto un’audizione davanti alla Commissione Urbanistica Capitolina che ha dimostrato un particolare interesse per le nostre proposte e concludeva di voler procedere attraverso una riunione congiunta delle Commissioni capitoline Urbanistica-LLPP-Ambiente e Patrimonio, di cui attendiamo l’attivazione”.

LE RICHIESTE DEL CDQ

Dal CdQ si sono quindi alzate critiche nei confronti di quanto dibattuto in commissione Trasparenza, soprattutto a fronte di un percorso portato avanti dai cittadini e dalle istituzioni fino a pochi mesi fa. In attesa di nuove convocazioni, e di conoscere quale sarà effettivamente il futuro dell’area, dal CdQ arrivano alcune domande che speriamo ottengano presto una risposta. I cittadini infatti si chiedono “perché demolire un edificio pubblico che potrebbe colmare la mancanza nel quartiere di un teatro, una biblioteca, un centro di socialità? Perché non utilizzare i potenziali fondi a disposizione della demolizione (800.000 euro) per la ristrutturazione dell’edificio, la bonifica degli ambienti circostanti e la valorizzazione a parco pubblico del resto delle aree ricostruendo il tanto decantato corridoio ecologico? – e ancora – Perché questo edificio deve essere necessariamente demolito mentre tutt’intorno in periodi successivi è stato edificato un intero quartiere? – infine – Perché se è stato aperto un tavolo di confronto con i cittadini c’è la necessità di accelerare con il processo di demolizione senza neanche un progetto di riqualificazione dell’intera area?”.

Leonardo Mancini