Tratto da Urlo n.186 Gennaio 2021
ROMA – La Delibera comunale per la realizzazione di 26 nuovi centri di raccolta di Ama nel territorio capitolino sta facendo il suo corso. Dopo essere stata licenziata dalla commissione Ambiente a fine novembre scorso, è passata dai Municipi per un parere prima di tornare in Campidoglio per l’approvazione. È l’assessora Katia Ziantoni a sottolineare come dai parlamentini siano arrivati diversi pareri favorevoli, parlando di ‘piena condivisione con Municipi e territori’: “Proprio negli ultimi giorni abbiamo recepito il parere favorevole dei Municipi V, VI, VII, IX, XII, XIII, XIV, XV. In alcuni casi sono state espresse osservazioni di cui AMA dovrà tener conto. I Municipi III e VIII hanno espresso parere contrario”.
L’OPPOSIZIONE A VIA MALFANTE
Il problema è che, secondo Amedeo Ciaccheri, Presidente del Municipio VIII, “la giunta Raggi procede come nulla fosse e si fa beffe dei pareri espressi dagli Enti di prossimità”. Il Municipio VIII, come detto appunto, si è espresso contrariamente alla Delibera, e ha chiesto lo stralcio dell’area indicata a via Malfante, in zona Navigatori, perché vicina ad abitazioni, ad una chiesa e perfino ad un presidio della Asl. “Ma già da novembre 2019 avevamo detto che l’area di via Malfante non ha le caratteristiche per ospitare una struttura del genere. Avevamo anche indicato siti alternativi e chiesto un confronto con la cittadinanza – seguita – Ma a quanto pare si preferisce perseverare in soluzioni inadeguate e fuori luogo”.
LE ALTERNATIVE SUL TAVOLO
Le diverse alternative sono state “fin qui cassate dal Campidoglio, senza spiegazioni”, afferma l’assessore municipale all’Ambiente, Michele Centorrino. Tra queste un’area alla fine di via del Tintoretto (all’incrocio con Laurentina) e un’altra in piazzale del Lavoro, e poi, in ultima battuta, si è parlato del deposito AMA di Montagnola, tra via Spedalieri e via Acri, possibilità formalmente non scartata dall’assessorato comunale. “Quella di Montagnola non è una scelta né una priorità – ci spiega l’assessore Centorrino – abbiamo solo fatto una proposta e sollecitato un tavolo, stiamo ancora aspettando una risposta dal Comune che ci rassicuri sullo stralcio di via Malfante e ci dia delle alternative. D’altronde le condizioni dell’area di AMA sono visibili a tutti: serve riqualificarla e darle funzioni – aggiunge – Non parliamo di una discarica, ma di un servizio fondamentale che serve anche ad intercettare gli ingombranti abbandonati”.
CITTADINI IN ATTESA DI RISPOSTE
Tuttavia i cittadini della Montagnola sono contrari all’eventualità, come si evince dalla nota inviata dal CdQ nelle scorse settimane: “Vogliamo che quegli spazi vengano trasformati in qualcosa di idoneo, non un centro di raccolta – spiegano dal CdQ – Riteniamo il luogo inadatto per la presenza di abitazioni ed attività commerciali, problemi di viabilità, vicinanza della Parrocchia, di alcuni plessi scolastici, di una Piazza con valenza storica”. I cittadini non hanno poi mancato di ricordare come nelle ultime campagne elettorali quest’area era stata indicata come futura sede di poliambulatori o di strutture sociali, “poiché siamo convinti che vada riqualificata – seguita il presidente del CdQ, Paolo Colombini – trovando spazi anche per il quartiere, magari con un parcheggio sotterrano”. Intanto, lo stesso CdQ ha anche inviato una richiesta al Municipio per far ripulire il deposito, al cui interno sono accumulati da tempo materiali di risulta.
TUTTI CONTRARI A MONTAGNOLA
Lo stesso parere è stato espresso anche dalle forze municipali d’opposizione, a partire proprio dal M5S: “Anche se lo fossero dal punto di vista tecnico, politicamente né via Malfante né il deposito di Montagnola sono aree idonee – spiega il capogruppo locale, Enrico Lupardini – per questo speriamo si attivi al più presto un confronto per arrivare ad una soluzione. Per noi l’uso più idoneo per la seconda (deposito AMA, ndr) resta quello di Casa della Salute”. Dal centrodestra è Simone Foglio (Lega) a criticare l’ipotesi di Montagnola: “Non vorremmo che si facesse lo stesso errore fatto su via Malfante, cioè non coinvolgere il territorio – spiega Foglio – Da anni si parla di riqualificare quel deposito e dal 1993 il Municipio è guidato dalla sinistra, ma non sono riusciti a fare nulla. Serve una riqualificazione decisa insieme ai cittadini, è ormai insostenibile anche la presenza di un deposito, figuriamoci un centro di raccolta: siamo pronti alle barricate”.
ALTRE IPOTESI ALLO STUDIO
Al momento ci sarebbero anche altre ipotesi allo studio, proprio vista la necessità di dotare ogni municipio perlomeno di un centro di raccolta. In particolare l’assessore Centorrino ha parlato di uno scambio di proprietà tra Comune e AMA: “La municipalizzata potrebbe entrare in possesso dell’ex Dazio sull’Ardeatina e della limitrofa ex scuola in via Tor Carbone 218 – al momento occupata, ndr – lasciando la sede di Montagnola a nuove funzioni e liberando gli spazi nella sede municipale di Sette Chiese”. Una possibilità da tenere in considerazione, anche se i tempi potrebbero essere molto lunghi. È poi il M5S locale ad avanzare un’ipotesi: “Si potrebbe valutare l’area davanti all’ex Cinodromo – afferma Lupardini – qui dove un tempo si teneva un mercatino illegale ora potremmo realizzare un presidio dell’AMA”. Nonostante queste ipotesi e le altre espresse dal Municipio, al momento l’unica ancora in piedi è via Malfante, perlomeno fino a quando il Comune non deciderà di stralciarla e di dare seguito alle richieste dei cittadini e del Municipio VIII.
Leonardo Mancini