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Municipio VIII: il PD formalizza l’uscita dalla maggioranza

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Anche tre Assessori e due Delegati rassegnano le loro dimissioni

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DOPO L’OCCUPAZIONE – degli ex bagni pubblici della Garbatella, con la volontà di adibirli a biblioteca, il PD municipale aveva minacciato l’uscita dalla maggioranza, formalizzata nella mattinata di oggi. A far nascere la crisi, oltre al metodo dell’occupazione non condiviso dai democratici e al superamento dell’atto votato in consiglio municipale nel novembre scorso, proprio per la riqualificazione dello stabile in chiave culturale, c’è l’appoggio formale all’azione da parte di Consiglieri comunali e municipali di SEL, del Presidente Catarci e dell’Assessore Municipale Marotta.

 

IL SOSTEGNO – all’occupazione non è stato accettato dai democratici in Municipio VIII che, nelle ultime ore, hanno formalizzato la loro uscita dalla maggioranza di Catarci: “Inaccettabile il sostegno e la copertura politica dati a questo atto dal presidente Catarci e dall’assessore Marotta. Questo atto è uno sfregio all’azione istituzionale che si stava costruendo per far rivivere quello spazio – il comunicato del Gruppo municipale si riferisce all’iter avviato per un confronto con l’Ater, proprietario dello stabile – Chiediamo il ripristino della legalità nel nostro municipio. L’ennesima occupazione tuttora in atto, sostenuta dal presidente ci lascia basiti e non ci lascia altra scelta”.

LEGALITA’ – e rispetto delle Istituzioni sono i due elementi su cui i consiglieri del PD non vogliono fare un passo indietro: “Sulla legalità e il rispetto delle istituzioni non siamo disposti a trattare – ha dichiarato il Capogruppo, Federico Raccio – Per tale motivo il gruppo del Partito democratico ha formalizzato questa mattina la decisione di uscire dalla maggioranza. Auspichiamo un chiarimento a tutto campo tra le forze di maggioranza riguardante la direzione, l’azione politica, gli equilibri istituzionali dell’attuale governo municipale”.

DIMISSIONI – anche per i tre Assessori in quota PD, la vicepresidente Marocchi, l’assessore Gasparri e l’assessore Antonetti, nonchè per i due consiglieri con delega, Gasperini e Conia: “In conseguenza a questa situazione politica e in condivisione delle decisioni del gruppo oggi abbiamo consegnato le nostre dimissioni al presidente”.

NON SONO MANCATE LE REAZIONI – da parte dell’opposizione, che ha visto l’uscita del PD dalla maggioranza come la prova del disagio dei consiglieri del PD nei confronti delle azioni del Presidente Catarci: “Dobbiamo dare atto al Gruppo del PD di aver fatto seguire alle parole i fatti, con la fuoriuscita dalla maggioranza e le dimissioni di Assessori e Delegati – dichiara il Consigliere di FI al Municipio VIII, Simone Foglio – È interessante il clima che si sta creando dove, per una volta almeno, non siamo i soli a contrastare i metodi di governo del Presidente Catarci, fatti di occupazioni e continue assegnazioni dirette – seguita Foglio – Risulta finalmente evidente l’atteggiamento di Catarci rispetto alla assoluta tutela degli spazi occupati, anche ad uso non abitativo, per la costruzione di quella rete che manifesta la sua forza al momento delle elezioni, quando si trasformano in veri e propri comitati elettorali, da noi elencati e documentati”. Per il presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Maurizio Buonincontro, risulta impensabile cercare un’accelerazione di un processo, che deve rimanere istituzione, attraverso una occupazione: “Il Presidente Catarci, coerentemente con la sua storia politica prosegue nel sostegno di azioni illegali che hanno fatto del territorio una zona franca. In passato – ricorda Buonincontro – abbiamo già visto episodi simili, ma quello che stupisce è l’occupazione a priori. In altri casi infatti si era palesata la volontà da parte dell’Ente di vendere edifici o locali, mentre in questo caso il Municipio stesso aveva manifestato la volontà di rendere pubblico questo spazio – con l’atto votato a novembre all’unanimità – sarebbe da appurare – attraverso la Commissione Controllo e Garanzia – quale è stato l’iter messo in campo e cosa ha spinto SEL a portare avanti questa azione”. Secondo il Consigliere Buonincontro la riqualificazione in chiave culturale delle stabile è una possibilità reale, che sicuramente l’Ater avrebbe preso in considerazione: “Questo a causa delle caratteristiche di quello spazio, sottoposto a vincolo da parte della Soprintendenza e con un canone d’affitto difficilmente affrontabile da un privato – seguita Buonincontro – Questo modo di procedere costituisce un precedente grave, dato che sono molti i luoghi che potrebbero seguire lo stesso iter istituzionale per la costruzione di spazi di aggregazione”.

LA POLEMICA CON LE ISTITUZIONI – Anche il consigliere di FdI al Municipio VIII, Glauco Rosati e il portavoce della costituente romana, Andrea De Priamo, puntano il dito contro la presidenza per denunciare l’inerzia in questa vicenda: “Alla Garbatella prosegue la sagra dell’occupazione grazie alla complicità delle istituzioni che permettono la continua violazione del patrimonio pubblico, da un lato con la loro inerzia ed incapacità nell’utilizzazione dello stesso, dall’altro con la contiguità con gli ambienti antagonisti, o presunti tali, ben inseriti nelle maggioranze di sinistra in municipio, a Roma Capitale e in Regione – seguitano gli esponenti di FdI – Ma forse l’unico interesse del presidente del Municipio è garantire, al più presto, una nuova casa al prediletto centro sociale ‘la Strada’, sgomberato dai locali di Via Passino a seguito di in incendio…tutto il resto non conta, neanche un bene comune come appunto una biblioteca. L’importante è accontentare i “compagni” gruppettari, professionisti dell’occupazione abusiva, in una procedura che nel Municipio VIII è divenuta consuetudine. Il tutto in barba alle tante associazioni che da anni, invece, chiedono locali pubblici seguendo le vie necessarie per tutti i comuni mortali, tranne che per i soliti noti, coccolati e protetti dalle istituzioni che dovrebbero rappresentare tutti i cittadini”.

DALLA PRESIDENZA – con una nota si ribadisce l’importanza dell’atto votato in Consiglio Municipale, definendo inoltre l’edificio: “Un’opportunità di crescita e miglioramento per il quartiere e la città e nel più breve tempo possibile va riqualificato e restituito alla collettività, con servizi culturali e per la formazione – seguita la nota del Presidente Catarci – Con quest’obiettivo il Municipio Roma VIII, già lo scorso venerdì, ha convocato un incontro richiedendo la presenza del Vice Presidente della Regione Lazio Smeriglio, del Gabinetto del Sindaco, dell’Assessora capitolina alla Cultura Barca e di LazioDISU, a cui un recente atto dell’ATER affida il locale ‘per gli scopi istituzionalmente a questa affidati’”. Il Presidente chiede quindi alle forze politiche della sua maggioranza di collaborare per la riqualificazione: “Nel confidare nella collaborazione di tutti i soggetti, si auspica che nel vertice istituzionale emergano anche argomentazioni valide per porre immediatamente termine al presidio avviato lo scorso fine settimana da un gruppo di giovani del territorio. In questa direzione si sta lavorando. Tutto il resto sono sfoghi e tensioni che allontanano dall’obiettivo e non vanno nella direzione dell’interesse del quartiere e della città”.

NEI PROSSIMI GIORNI – si dovrebbe comprende come questa vicenda potrebbe incidere sul governo del Municipio. Intanto per domani è in programma l’incontro con le istituzioni e l’Ater per cercare di comporre la questione. Bisognerà però attendere ancora qualche giorno per vedere se l’uscita del PD dalla maggioranza potrebbe far vacillare la guida di via Benedetto Croce.

Leonardo Mancini