Da anni il mercato più bello di Roma (e non solo) crea problemi ai cittadini del quartiere.
“Sul mercato di Porta Portese, ogni anno almeno 120.000 euro di tasse di occupazione di suolo pubblico non vengono riscosse dall’Amministrazione a causa della scelta del Gabinetto del Sindaco Veltroni che, per attuare una delibera del Consiglio Comunale, ha applicato un regime di favore a 600 banchi, ossia quasi il 50 % degli esercenti, senza imporre loro il pagamento della tassa di occupazione –è quanto ci racconta Marco Giudici, consigliere PdL del Municipio XVI e Vicepresidente della Commissione Commercio, Attività Produttive, Sviluppo Economico, Lavoro durante una passeggiata nel mercato– Oggi è necessaria una regolarizzazione di questo regime atipico, con la collaborazione tra Assessorato comunale al Commercio e Municipio XVI. Penso inoltre che il mercato necessiti di un ridimensionamento e di una regolarizzazione dei 600 cosiddetti abusivi tollerati, attraverso l’apertura di un tavolo con il Comune e il Municipio XVI, le parti sindacali, le associazioni e i comitati di cittadini residenti nel quartiere Portuense – Trastevere. Sono sicuro che la Giunta Alemanno, come sul problema della sicurezza nelle ore di mercato, sarà determinante anche questa volta. Il centrosinistra al Municipio XVI, invece, tace da tempo sui problemi di Porta Portese – continua Giudici – a dimostrazione dell’indifferenza e del lassismo della Giunta municipale su temi di importanza fondamentale per la vivibilità del territorio e per lo sviluppo del commercio”.
Ma Porta Portese, uno dei mercati più grandi e famosi del mondo, da anni è al centro di diverse discussioni. Abusivi, sicurezza, igiene, sono solo alcuni dei temi che lo vedono protagonista. La situazione, ad oggi, è che i confini si sono sempre più allargati e per i 730 operatori autorizzati ci sono altri 600 “frequentatori abituali”. Tutto ciò crea dei problemi non indifferenti ai cittadini della zona, che, nei casi peggiori, si trovano ostaggi nelle ore di mercato.
Maurizio Cavalieri, Presidente di una Associazione che comprende alcuni operatori del mercato, ci spiega: “All’interno del mercato sono presenti due realtà: quella dei regolari e quella dei regolarizzabili. Il mercato funziona perché ci autogestiamo. Non c’è interesse a sistemarlo e Comune e Municipio non si assumono responsabilità. Basterebbe mettersi tutti seduti e parlarne. Vogliamo risolvere la situazione”.
Per il Presidente del Municipio Roma XVI, Fabio Bellini: “È paradossale che si dica autogestito. Il Comune non ha fatto nulla. Dopo la riduzione dei vigili impiegati sull’area del mercato ad oggi siamo riusciti ad assestarci sulle 83 unità; ripristinando, così, la sicurezza. Un altro punto è quello degli operatori: ci sono circa 750 tra autorizzati e autorizzabili e altrettanti abusivi abituali. Il mercato è cresciuto molto, l’ideale sarebbe destinare queste persone in una o due aree diverse. Dal punto di vista formale il mercato dovrebbe ridursi su aree non abitate. Il punto, però, è che bisogna prima portare a termine i lavori avviati dalla vecchia amministrazione per poi risolvere le situazioni aperte. L’impressione è che ora non si abbia idea di cosa fare. L’Amministrazione comunale dovrebbe decidere, ma non lo fa. Giudici, comunque, dovrebbe occuparsi di cose che riguardano le persone e non del mercato che spetta al Comune”.
Andrea Falaschi