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Ponte di Ferro: contro la ciclabile chiusa arriva la petizione di Salvaiciclisti

La petizione ha già superato le 700 firme. Schierati per la riapertura anche i consiglieri capitolini del M5s

PONTE DI FERRO – Nelle ultime settimane in più occasioni ci sono state segnalazioni in merito alla chiusura, che ormai va avanti da quasi 5 mesi, della ciclabile lungo il Tevere nel tratto interessato dal crollo della porzione esterna del Ponte di Ferro. La struttura che mette in collegamento Ostiense e Garbatella è stata colpita da un grosso incendio il 2 ottobre scorso che ha causato anche il blocco del transito dei veicoli. Il 12 dicembre il ponte è stato riaperto e nelle scorse settimane si è anche parlato di fondi per la sua ristrutturazione. Purtroppo l’attivismo percepito sulla struttura non ha avuto lo stesso impatto sull’area circostante, lasciando la ciclabile ancora transennata e non percorribile.

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LA PETIZIONE

Per far sentire la voce degli amanti della bicicletta e di quanti praticavano sport in quel tratto della riva del Tevere, l’Associazione Salvaiciclisti Roma ha lanciato una petizione firmata già da oltre 700 persone. “Il Sindaco e tutte le Istituzioni Capitoline a tutt’oggi si sono completamente disinteressate della sottostante banchina del Tevere e della presente ciclopedonale anch’esse coinvolte dall’incendio del 2 Ottobre 2021 e chiuse al transito dei pedoni e dei ciclisti, a seguito del crollo di parte del ponte, che a tutt’oggi ne inibisce l’uso perché è non stato ancora rimosso – si legge nel testo della petizione – Ancora una volta si è palesata la discriminazione che l’Amministrazione Capitolina ha nei confronti di chi ha scelto una mobilità ecosostenibile, quali pedoni e ciclisti, e un diverso modo di vivere le bellezze della Città Eterna più vicino”.

LE CRITICHE DELLE OPPOSIZIONI

Sulla vicenda in una nota sono intervenuti oggi anche gli esponenti del M5s capitolino Linda Meleo e Daniele Diaco: “In superficie – scrivono – abbiamo la sola parte a destra aperta al transito dei pedoni. Sulla banchina del fiume, i resti dei pezzi di ponte crollato non sono stati ancora rimossi e la banchina, sul lato di Marconi dov’è presente la ciclabile, non è più utilizzabile – e ancora – Da 5 mesi ormai un intero quadrante, peraltro molto cementificato, è stato privato di un luogo dove passeggiare, poter fare attività sportiva, pedalare per svago e per spostarsi da un punto all’altro del Tevere”.

LeMa