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Roma: aumenta la tassa di soggiorno, non mancano le critiche

Con la variazione al bilancio arriva anche l’adeguamento del contributo di soggiorno per tutte le categorie di hotel e per il settore extra alberghiero

ROMA – All’interno della Variazione di bilancio di Roma Capitale, approvata dall’Assemblea Capitolina lo scorso 19 luglio, come già annunciato nelle scorse settimane, è stato inserito anche l’adeguamento del Contributo di Soggiorno per i turisti che visitano e pernottano a Roma. Una decisione che ha creato diverse polemiche, soprattutto legate alla crisi nella qualità dei servizi (soprattutto nella raccolta dei rifiuti) di cui sembra soffrire la Capitale.

L’ADEGUAMENTO

Il Contributo di Soggiorno, che era fermo ai valori del 2014, è stato “adeguato con l’obiettivo di riequilibrare il settore alberghiero ed extra-alberghiero in un’ottica di equità – si legge in una nota del Campidoglio – Questo intervento sarà rimodulato in ragione del gettito effettivo e se il governo consentirà l’obbligo di tracciamento degli annunci sulle piattaforme nel settore extra-alberghiero che determinerebbe l’emersione del sommerso e l’aumento delle entrate”.

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GLI AUMENTI

L’aumento è quindi principalmente legato al settore extra alberghiero, ma ci saranno aumenti anche per tutte le categorie di hotel. In particolare si passa dai dai 3,5 ai 6 euro al giorno per country house e residenze, mentre raddoppia la tassa per affittacamere di prima categoria: 7 euro al giorno. Nel settore alberghiero il costo per un hotel da 1 stella sarà di 4 euro, per un 2 stelle si pagano 5 euro al giorno, nei 3 stelle si passa a 6 euro, nei 4 stelle si pagheranno 7,5 euro mentre dai 5 stelle in su si arriva a 10 euro al giorno per la tassa di soggiorno.

LE CRITICHE

Diverse le voci contrarie a questi aumenti, tra queste anche quella del consigliere e capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori: “Non si usi il turismo e il duro lavoro degli operatori per coprire i buchi di bilancio e le incompetenze nella gestione della città. La tassa di soggiorno è fondamentale per garantire servizi efficienti e all’altezza delle grandi capitali europee, ma la Lega chiede di ritirare l’aumento previsto. Siamo a fianco delle associazioni del settore che criticano aspramente il lievitare di un balzello grazie al quale Roma conferma ancora una volta un poco lusinghiero primato. La tassa di soggiorno della Capitale è infatti la più alta d’Europa. Dopo i gravissimi danni causati dalla pandemia il settore è in ripresa, ma tirare la corda adesso scoraggiando i visitatori è impensabile”. Immancabile il commento sulle condizioni della Capitale in questi mesi: “Ci chiediamo – seguita Santori – se nelle dorate stanze del Campidoglio si sia mai compreso che governare una città non significa coprirne gli abitanti di tasse, topi e immondizia, mezzi pubblici fatiscenti, tendopoli e illegalità diffusa, ma, senza timor d’errore, l’esatto contrario. Gualtieri e i suoi provino a premere per una volta il tasto della ragione prima di agire, altrimenti lascino campo libero: Roma, i romani, e anche i turisti, ne hanno abbastanza”.

Redazione