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Termovalorizzatore: dopo la bocciatura gli oppositori promettono “lotta ad oltranza”

I commenti dei ricorrenti e delle opposizioni in Comune e Regione lasciano intendere che la battaglia contro l’impianto non è conclusa

ROMA – Con il pronunciamento del TAR sui ricorsi contro il Termovalorizzatore di Santa Palomba non si ferma la protesta di comitati, associazioni e comuni limitrofi alla capitale.

IL FRONTE DEL NO

Tra i primi a commentare la sentenza sono i cittadini del Comitato No Inceneritore Santa Palomba: “Il nostro ricorso, al pari degli altri, è stato rigettato dal TAR del Lazio. Quando il fronte unico dell’incenerimento, che muove le leve del comando, è compatto, rende le nostre lotte più difficili perché condotte contro l’intero sistema di potere che governa, attraverso il neo consociativismo, la capitale della corruzione e degli affarismi sfrenati – e ancora – Oggi segna per noi l’inizio di una nuova fase: quella dell’opposizione a oltranza, ancor più radicale e intransigente verso tutti i sostenitori del mega impianto che condanna a morte un intero territorio abitato da decine di migliaia di persone, vittime di una barbarie ambientale senza precedenti, di un abominio giuridico e di una politica senza scrupoli”.

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IL COMMENTO DELLE OPPOSIZIONI

Non mancano nemmeno le polemiche da parte dell’opposizione capitolina, pronta a lottare contro la realizzazione della struttura. “Come gruppi consiliari capitolini rimarremo a fianco dei comitati che hanno presentato i ricorsi – affermano dal M5s – La lotta contro l’ecomostro di Santa Palomba non si ferma certo qui, perché siamo perfettamente consapevoli che oggi esistono delle alternative non inquinanti e altamente funzionali allo scopo cardine, che deve essere quello di seguire non più la logica del bruciare il rifiuto ma del riciclo. L’incenerimento indiscriminato di tonnellate e tonnellate di rifiuti va infatti contro qualsiasi principio di economia circolare e transizione ecologica: continueremo a batterci per una rivoluzione dei processi di produzione, consumo e smaltimento che vada incontro alle esigenze di tutti i cittadini e dell’ambiente che ci circonda”. Così in una nota i gruppi consiliari capitolini del M5s e della Lista Civica Raggi. In regione è la capogruppo di Polo progressista, Alessandra Zeppieri, a parlare di una “bocciatura pesante, e a mio avviso ingiusta – e ancora – L’inceneritore non viene contemplato come un impianto che destabilizza il quadro generale del Piano Rifiuti regionale, quando è chiaro invece che rappresenta un chiaro segnale della tipologia di impiantistica che verrà proposta da Roma in poi in tutto il territorio regionale costituendo un drammatico passo indietro”.

IL RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO

Al momento non è ancora stato accertato se i ricorrenti si appelleranno al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR del Lazio. I legali infatti stanno valutando se ci sono elementi su cui lavorare per un ricorso. Su questa eventualità però è il consigliere regionale di Azione, Alessio D’Amato, a commentare: “Annuncio ricorso al Consiglio di Stato contro il termovalorizzatore è un atto temerario che serve solo a far perdere tempo prezioso. Si vada avanti senza incertezze nell’interesse della Capitale”.

Redazione