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Roma-Latina: Europa Verde contro l’approvazione del nuovo progetto

Bonessio-Subiaco: “La revisione dell'infrastruttura non ha tenuto conto delle osservazioni trasmesse dai territori e dai Comitati cittadini”

ROMA-LATINA – La conferma dell’ok al progetto della Roma-Latina ha immediatamente riacceso il dibattito sull’utilità o meno di questa infrastruttura, soprattutto a fronte del consumo di suolo e dell’inquinamento che quest’opera porterà. Sono gli esponenti di Europa Verde a parlare di “un’idea vecchia di sviluppo”.

I TERRITORI INASCOLTATI

Sono Nando Bonessio, co-portavoce dei Verdi del Lazio, e Gabriele Subiaco co-portavoce di Europa verde Terracina, a parlare della revisione del progetto annunciata venerdì scorso dalla ministra Paola De Micheli: “La revisione dell’infrastruttura non ha tenuto conto delle osservazioni, da noi fortemente sostenute, trasmesse dai territori e dai Comitati cittadini sulla necessità di rivedere il progetto eliminando il pedaggio, inserendo un’alternativa per il trasporto pendolare e mettendo in sicurezza la Strada Statale SS 148 Pontina. Una serie di accorgimenti prioritari e urgenti da noi più volte sollecitati e che, a quanto pare, non è stato utile ascoltare. A questo si aggiunge che i dati allegati al project review, – proseguono, – confermano quanto da noi contestato sia in merito al consumo di suolo che sui costi dell’opera i quali verranno riversati su famiglie e pendolari attraverso i pedaggi“.

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INQUINAMENTO E CONSUMO DI SUOLO

Le criticità secondo i verdi restano per quanto riguarda il consumo di suolo dovuto alla realizzazione di questa infrastruttura, e all’inquinamento che verrà portato dall’aumento di traffico: “Il bilancio complessivo della revisione progettuale rimane infatti negativo, con la sua reiterata devastazione ambientale e sociale, con il pedaggio sull’autostrada Roma-Latina di inutilità certa, visto che il traffico d’ingresso alla Capitale è destinato ad aumentare e le file interminabili continueranno ad ingabbiare i quotidiani pendolari – seguitano da Europa Verde – Non solo, l’impatto del viadotto tra Tor de Cenci e A91 (aut. Roma-Fiumicino) sarà devastante e produrrà livelli altissimi di nocività per inquinamento atmosferico e acustico, per non parlare degli espropri delle abitazioni, delle attività commerciali e dei terreni agricoli“.

LE PROPOSTE GREEN

Restano quindi inascoltate le proposte avanzate dai Verdi assieme a comitati e associazioni che da tempo lavorano nel contrasto a questa infrastruttura: “Avevamo proposto, insieme ai Comitati, di spostare gli investimenti sulla messa in sicurezza di tutta la via Pontina fino a Terracina, sulla promozione di una moderna mobilità intermodale, ispirata all’economia circolare e sostenibile nonché alla riduzione del flusso veicolare, puntando sul trasporto pubblico locale non inquinante con corsie dedicate e su un trasporto extraurbano su ferro con una linea di metropolitana leggera che potesse servire anche i comuni di Terracina, Sabaudia e San felice Circeo attualmente in difficoltà vista l’indisponibilità del collegamento ferroviario Terracina-Priverno Fossanova. Gli ambientalisti non si oppongono alle infrastrutture di cui questo Paese ha bisogno, a patto che siano veramente utili ed ecosostenibili. Dobbiamo constatare, invece, – concludono Bonessio e Subiaco, – l’ineluttabilità ed il perdurare di un’idea di sviluppo ancorata al secolo scorso e ancora ispirata alle grandi opere autostradali a danno dell’ambiente e a debito delle future generazioni – e ancora – Per tutti questi motivi, saremo sempre a fianco dei cittadini in tutte le azioni organizzate per tentare di scongiurare in questa forma la realizzazione di questa ennesima grande opera inutile“.

Red