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Prostituzione, necessaria una legge del Governo

Necessaria una norma del Governo che contrasti la prostituzione. Fiducia nelle parole del Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, è stata espressa dal sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno, e dal vice sindaco, Sveva Belviso, in due comunicati che pubblichiamo

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“Sulla prostituzione abbiamo armi spuntate. Serve qualche norma più incisiva”. Queste le parole del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri al convegno dell’Anci sulla sicurezza urbana in merito alla prostituzione.

Fiducia nei confronti di un’iniziativa del Governo per contrastare il fenomeno è stata espressa dal sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno, e dalla vice sindaco, Sveva Belviso, in due comunicati.

“E’ da anni che chiedo che il Parlamento approvi una legge per contrastare il fenomeno della prostituzione”, sostiene Alemanno. “Solo le ordinanze dei sindaci sono insufficienti e anche a Roma, nonostante i buoni risultati raggiunti, si fa fatica a sradicare definitivamente il fenomeno. La prostituzione in strada è un fenomeno di grande inciviltà e un grave danno per la dignità delle persone, in particolare delle donne, ma anche uno dei veicoli più penetranti del crimine organizzato e della delinquenza sul territorio. Per questo mi auguro che il Governo e il Parlamento, attraverso la sollecitazione del ministro Cancellieri, riescano ad approvare rapidamente una norma di legge che introduca reati penali contro la prostituzione in strada”. Lo dichiara il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

“Confidiamo che il ministro Cancellieri inserisca nell’agenda del governo l’articolato tema della prostituzione – dichiara il vice sindaco di Roma Capitale, Sveva Belviso – al fine di prendere una posizione politica chiara ed efficace su questo fenomeno, colpevole di portare nei territori microcriminalità e reati gravi come lo sfruttamento e la tratta. Auspichiamo che, in tempi rapidi, il Parlamento possa approvare una legge in grado di combattere una battaglia di legalità e tutela per le donne vittime di sfruttatori senza scrupoli».