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San Camillo: dopo l’incendio Zingaretti visita la struttura

incendio san camillo

Proseguono le indagini per chiarire le dinamiche della vicenda

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L’INCENDIO – Quest’oggi il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, si è recato all’Ospedale San Camillo dove, nella notte tra sabato e domenica, un incendio divampato in una delle camere è costato la vita ad un paziente. L’uomo, un cittadino moldavo residente ad Ostia, era bloccato a letto dopo l’amputazione di un piede, per lui non c’è stato nulla da fare. A dare l’allarme sarebbe stato il compagno di stanza del paziente deceduto, riuscito a salvarsi dall’incendio anche grazie all’intervento del personale della struttura. Sulla dinamica dei fatti tuttora al vaglio dell’autorità giudiziaria, l’azienda ospedaliera precisa che gli impianti di rilevazione incendi sono entrati in funzione regolarmente e che il pronto intervento della squadra antincendio aziendale e degli operatori sanitari presenti formati alla prevenzione “antincendio alto rischio” ha permesso di scongiurare conseguenze più drammatiche.

DALLA REGIONE – Già nella giornata di ieri il governatore Zingaretti aveva espresso il proprio cordoglio per quanto accaduto: “Voglio esprimere le mie condoglianze e quelle della Regione Lazio ai familiari del paziente morto oggi all’ospedale San Camillo. Un dolore vero, un episodio terribile che solo il pronto intervento degli operatori dell’ospedale – che ringrazio – e dei sistemi antincendio e di sicurezza della struttura hanno impedito potesse avere conseguenze ancora più gravi. Ho subito istituito una Commissione che, in supporto all’attento lavoro già in atto da parte della magistratura e delle forze dell’ordine, ci permetterà in giorni pochi di conoscere e di rendere pubbliche le cause che hanno portato a questo grave incidente”.

LA REPLICA DELL’OPPOSIZIONE – Intanto il consigliere regionale di FdI, Fabrizio Santori, a ricordare gli atti già presentati in merito alla sicurezza del nosocomio: “Ero stato un cattivo profeta solo qualche mese fa quando, a seguito di numerosi sopralluoghi e dell’ennesimo incendio che era divampato nei locali sotterranei, apparivano evidenti, nella loro precarietà, le misure di sicurezza del San Camillo, soprattutto nel reparto di maternità, dove manca per intero il sistema di emergenza”. Santori ricorda di aver chiesto un monitoraggio “per verificare l’adeguatezza della struttura alle normative di sicurezza antincendio e dei luoghi di lavoro. Oggi ci scappa il morto e appare evidente che Zingaretti, sotto il profilo politico, lo avrà sulla coscienza. È chiaro che non è di un Paese normale morire in ospedale a causa di un incendio e mi aspetto l’individuazione dei responsabili di questa tragedia, politici e non”. Il consigliere di FdI non manca di ripercorrere alcuni gravi incidenti verificatisi negli ultimi anni: “Sabotaggio al sistema dell’ossigeno per i pazienti gravi nel gennaio 2015, continui interruzioni del sistema elettrico con sabotaggi ai cavi elettrici di alimentazione che ha messo in ginocchio l’intero ospedale, danneggiamento dei gruppi di alimentazione d’emergenza, incendi improvvisi nei sotterranei. Tutto quello che accade appare patologico e molto grave e dai vertici politici e sanitari non si sono viste risposte forti e concrete. Così come già chiesto in altre occasioni, continuerò ad esigere uno screening immediato sullo stato di sicurezza di tutte le strutture ospedaliere presenti nel territorio regionale”.

LeMa