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Luneur: all’interno nessun Family Park, solo macerie e degrado

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È passato un anno dalla promessa di Eur Spa di revocare la concessione a Cinecittà se il Parco non fosse stato riaperto in questi giorni

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Tratto da Urlo n.124 aprile 2015

EUR – Un anno fa il Presidente di Eur Spa, Pierluigi Borghini, annunciava durante una Commissione Trasparenza presso Roma Capitale: “Se il Luneur entro un anno non è in funzione revocherò la concessione”. Ebbene, un anno è trascorso e ci siamo fatti una passeggiata perimetrale attorno a quello che doveva essere, oggi, un Family Park per bambini da 0 a 12 anni. Il panorama, e davvero non c’è bisogno di chissà quale occhio attento e meticoloso, è devastante: i cancelli, ovviamente, restano chiusi, mentre all’interno incuria, calcinacci e un accenno di cantiere fanno capire che il livello di degrado, adesso, è davvero ad uno dei suoi picchi massimi, e proprio nel cuore dell’Eur.
“Era il 25 marzo del 2014 quando il Presidente di Eur Spa dichiarò, in Commissione Trasparenza e Legalità del Comune di Roma, che se entro 12 mesi il Luneur non fosse stato riaperto da Cinecittà sarebbe stata revocata la concessione. Siamo arrivati alla data e il Parco è chiuso – ha dichiarato Saverio Pedrazzini, portavoce degli ex operatori del Luneur, che ad oggi ancora non hanno ricevuto alcuna garanzia, o quantomeno notizia, sul loro futuro, ormai davvero piuttosto incerto – Oggi lo scenario è ancora più squallido degli anni precedenti, infatti al suo interno troviamo solo montagne di calcinacci e i resti di quella ruota panoramica che era punto di richiamo per i romani, oggi desolatamente abbandonata al suo destino. Sono passati otto anni dalla chiusura del Parco – continua Pedrazzini – e ancora oggi Eur Spa, Comune di Roma e Ministero dell’Economia e Finanze continuano a scappare dalle loro responsabilità”.
Abbiamo quindi chiesto delucidazioni direttamente ad Eur Spa, ma dall’ufficio stampa, purtroppo, ci hanno detto che il Presidente Borghini, attualmente, non rilascia interviste. Non ci resta che attendere, quindi, la possibilità di poter sentire la sua voce a tale proposito e se, viste le condizioni in cui versa il Parco, terrà fede alla sua dichiarazione di un anno fa e revocherà davvero la concessione a Cinecittà.
Delle condizioni drammatiche del Luneur ha parlato anche il Presidente del Municipio IX, Andrea Santoro, che già in passato era intervenuto duramente sulla “condotta” di Eur Spa e in particolare sulla gestione dei mille cantieri aperti e mai ultimati, che hanno martoriato l’assetto generale del quadrante: “La vicenda del Luneur è molto simile a quella del Velodromo, dell’Acquario, della Nuvola e del Filobus per il corridoio della Laurentina: interventi gestiti in toto o in parte da Eur Spa che, come è evidente dati gli inaccettabili ritardi, non ha tenuto conto del preminente interesse pubblico. In occasione della inaugurazione dell’Anno Giudiziario della Corte dei Conti – ha continuato Santoro – è stato riferito che la Magistratura contabile ha aperto un’istruttoria per verificare anomalie nella fase di aggiudicazione del compendio all’attuale concessionario. Le indagini della Corte dei Conti sul Luneur e sugli altri cantieri dell’Eur confermano che avevamo ragione a insistere. I ritardi e la poca trasparenza che contraddistinguono la gestione delle opere infinite sono il sintomo evidente di un cattivo impiego dei fondi pubblici e dello sfruttamento del territorio che merita l’approfondimento della magistratura. Se le istruttorie della Corte dei Conti dovessero confermare questo quadro – conclude il Presidente – saremmo davanti alla più grande operazione di sperpero e a una incredibile gestione eseguita, vedremo se con dolo o solo per incapacità, a danno dei cittadini romani”.
Il senso di smarrimento e di incredulità non ha colore politico quando si parla delle opere in corso sul quartiere Eur. Anche Gino Alleori, Consigliere Fi al Municipio IX, preoccupato, vorrebbe risposte su ciò che sta accadendo: “Capisco le difficoltà che la realizzazione di un’opera come quella del nuovo Luneur può incontrare, ma in questi anni sono state fatte troppe promesse e troppi annunci. L’unica certezza è che il quartiere dell’Eur ha al suo interno un’isola abbandonata, piena solo di degrado e sporcizia, e indubbiamente i cittadini questo non lo meritano. Non si vede ancora, purtroppo, una luce alla fine del tunnel e i lavori che dovrebbero portare alla realizzazione il nuovo parco giochi sono ben lontani dalla conclusione. Mi auguro che la situazione si sblocchi e che Roma possa riavere un punto di aggregazione importante, non dimenticando la situazione degli ex operatori. Si aspettano, ovviamente, da parte di Eur Spa novità in proposito”.
La situazione è davvero indescrivibile e l’unico modo per “toccarla con mano” è farsi un giro attorno al Parco, dare uno sguardo all’interno attraverso i numerosi buchi dei teli che circondano l’area, vecchi anch’essi e quindi rovinati dal tempo, e indignarsi. Perché non è da un giorno che quello che era il parco meccanico più antico d’Italia è ridotto in queste condizioni. Sono otto anni, quasi un decennio. E di parole ne sono già state spese tante, ed è inutile ripetersi. Solo constatare di persona potrà far capire ai cittadini che uno spazio così grande, un punto di aggregazione che è stato sicuramente gestito male nei suoi ultimi tempi di vita, ma che poteva rinascere ed essere riqualificato, oggi è ridotto ad un cumulo di macerie. L’ultima notizia diceva che il Family Park avrebbe aperto in primavera, poi in estate. Forse solo una magia, a questo punto, potrebbe rendere reale tale promessa.

Serena Savelli