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Coronavirus e scuola: la Girolami non si ferma

Nonostante l’istituto sia chiuso da un anno fervono iniziative a sostegno della didattica

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MONTEVERDE – Come noto a tutti ormai è un anno che la scuola Girolami è chiusa, da quando, il 3 aprile dello scorso anno, il soffitto di un’aula è crollato. Gli studenti sono stati dislocati presso il plesso Gramsci, ad eccezione degli alunni delle 13 classi che tra la fine dello scorso anno scolastico e settembre hanno potuto rientrare nella scuola. Nonostante tutte le difficoltà e il delicato periodo che il paese sta vivendo a causa dell’emergenza Coronavirus, la scuola Girolami tiene duro e non si ferma, garantendo a tutti i suoi studenti la continuità didattica attraverso la didattica a distanza.

LA GIROLAMI NON SI FERMA

#lascuolanonsiferma e neanche la Girolami e tutto l’Istituto Margherita Hack si fermano”, si legge sulla pagina facebook “Riapriamo la Girolami”. “Nonostante le difficoltà e una scuola chiusa da un anno, l’Istituto ha attivato fin dai primissimi giorni di emergenza coronavirus la didattica a distanza, coinvolgendo alunni e docenti in un percorso formativo alternativo e partecipativo per garantire diritto allo studio e continuità didattica per tutti, dai più piccoli della materna ai ragazzi delle medie”.
In attesa dei fondi ministeriali a sostegno della didattica a distanza, la scuola ha messo in campo risorse proprie. Quella della didattica a distanza è “un’esperienza inclusiva, che non lascia indietro nessuno, grazie alle dotazioni messe a disposizione dalla scuola che ha già consegnato 35 dispositivi tra PC portatili e tablet alle famiglie più bisognose.
Per ora quindi si tratta di un’iniziativa della scuola quella di andare incontro ai bambini che diversamente non avrebbero potuto partecipare alla didattica a distanza, un orientamento che l’intero Istituto Comprensivo Margherita Hack (del quale la scuola Girolami fa parte ndr) ha intrapreso da subito per tutti i gradi di istruzione, ci racconta una delle mamme “della materna alle elementari fino alle medie. Le lezioni sono suddivise in base alla fascia d’età dei bambini e si tengono sia la mattina che il pomeriggio. Durante i momenti di lezione digitale le insegnanti assegnano compiti ma non mancano momenti di spiegazione, in questo modo i ragazzi riescono anche ad andare avanti con il programma. Tutto questo viene fatto per garantire una continuità didattica e la partecipazione dei bambini che in questo modo hanno la possibilità di ritrovare compagni e maestre, interagendo attivamente alla comunità scolastica”.

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I FONDI DEL MIUR

Intanto è di giovedì scorso (26 marzo ndr) la notizia della firma da parte del Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, del decreto per lo stanziamento di 85 milioni di euro per il potenziamento della didattica a distanza, che si legge in un twit del Miur, saranno così suddivisi: 10 milioni saranno impiegati per favorire l’utilizzo di piattafome e-learning, 70 milioni saranno destinati alla distribuzione di dispositivi digitali mentre per la formazione del personale scolastico sono previsti 5 milioni di euro.

Anna Paola Tortora