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Insediamenti abusivi a via Isacco Newton: è emergenza

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Si pensa a una sinergia tra Municipio XI e XII per risolvere la situazione

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Tratto da Urlo n.129 novembre 2015

ISACCO NEWTON – Era il 6 ottobre quando gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, gruppo Spe e Marconi, in collaborazione con il corpo della Polizia di Stato, hanno proceduto ad effettuare lo sgombero, su ordine della Prefettura, di un insediamento abusivo che era venuto a sorgere dalle parti di viale Isacco Newton, e precisamente nella zona dell’adiacente via Alberese. I manufatti abusivi – una quindicina in tutto – sono quindi stati abbattuti, il terreno – che è di proprietà privata – sgomberato e, secondo quanto apprendiamo da una comunicazione del gruppo XI della Polizia Locale di Roma Capitale, nei giorni successivi, il proprietario dello stesso ha anche provveduto a bonificare, e poi mettere in sicurezza, l’area. Nessuno degli occupanti è stato trovato sul posto al momento delle operazioni di sgombero. Stessa sorte è toccata all’accampamento abusivo che si era venuto a creare, sempre in zona viale Isacco Newton, ma stavolta all’altezza del sottovia Portuense: anche in questo caso le operazioni di sgombero sono avvenute il 6 ottobre scorso.

La zona non è nuova a episodi simili: dal sito dell’Ama, ad esempio, apprendiamo che già nel gennaio del 2011 si era provveduto a un “intervento straordinario di sgombero di un piccolo insediamento abusivo” situato, appunto, “in un’area adiacente a viale Isacco Newton”. In quella circostanza, le operazioni avevano coinvolto “quattro operatori dell’Unità Bonifiche AMA con l’ausilio di un bobcat, un escavatore cingolato e un autocarro munito di braccio meccanico”. Novanta, nel dettaglio, i metri cubi di rifiuti, di varia natura, che erano stati raccolti. Si era poi provveduto a disinfestare, igienizzare e sanificare l’intera area.

Andando più indietro, ci imbattiamo in altre notizie di sgomberi di altri insediamenti abusivi che, di volta in volta, sono stati tirati su, tutti nella stessa zona: uno di questi interventi, ad esempio, risale al 2008. Ma volendo scomodare fatti di cronaca più recenti, senza dover necessariamente risalire così indietro nel tempo, già nel marzo del 2014 la Polizia di Roma Capitale, con l’ausilio dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile Arvalia, aveva provveduto a sgomberare un accampamento abusivo che era sorto, ancora una volta, in via Alberese, a San Pantaleo Campano, in zona Trullo. Si trattava di un insediamento composto, secondo le informazioni ottenute allora dal Consigliere di opposizione in Municipio XI Valerio Garipoli (FdI-An), di “una decina di baracche”; gli occupanti, anche in quel caso, non erano presenti al momento della rimozione dei manufatti abusivi. Non che vada meglio, se ci spostiamo di qualche chilometro, in direzione viadotto della Magliana: è di nuovo il Consigliere Garipoli a denunciare la presenza di un insediamento, ovviamente abusivo, proprio nei pressi del viadotto. Il campo è stato poi sgomberato e sono stati addirittura apposti i cosiddetti new jersey, in cemento, per evitare che l’area venga nuovamente occupata. Sempre Garipoli, poi, lo scorso aprile, aveva segnalato la presenza di un ulteriore insediamento abusivo: la zona era quella di via dell’Imbrecciato, nel quartiere Portuense, ovvero poco distante dai già citati accampamenti in viale Newton e via Alberese.

Non è quindi un caso se proprio Garipoli parla di una “zona oramai sotto assedio, sulla quale grava tale situazione di degrado e insicurezza”. L’area, però, è una zona di confine: è infatti compresa tra i Municipi XI e XII ed è per questo che il Consigliere sollecitava tanto la Giunta del primo, capitanata da Maurizio Veloccia, quanto quella del secondo, capitanata dal Presidente Cristina Maltese, a intervenire con “un’immediata azione di sgombero”. Come abbiamo spiegato, lo sgombero è poi stato effettuato; le aree sono anche state bonificate e, al momento, sono ancora in sicurezza. Ma il problema persiste. O almeno potrebbe persistere. “Siamo sempre molti vigili sul tema – spiega Garipoli – Incalziamo costantemente con i nostri atti affinché si provveda a sistemare la situazione dei campi abusivi, almeno i principali, proprio come quelli di viale Newton e via Alberese. Ciò che mi preoccupa, però – continua il Consigliere – è che non sempre allo sgombero segue la necessaria continuazione nei rapporti con le istituzioni preposte, le associazioni di categoria o con i servizi sociali”. L’allarme è quindi elevato, stando alle dichiarazioni del Consigliere: i senza fissa dimora – che non sempre sono cittadini extracomunitari – sono in costante aumento e se non si risolve a monte il problema, questo si presenterà nuovamente. E gli insediamenti continueranno a proliferare, creando non solo un problema di decoro e ordine pubblico, ma anche di sicurezza per chi, suo malgrado, è costretto a viverci.

Ha detto la sua anche il Consigliere di opposizione in Municipio XII, Marco Giudici: “Si tratta di una zona, quella nei pressi di viale Isacco Newton, da sempre soggetta alla presenza di insediamenti abusivi, che costantemente chiediamo di sgomberare. C’è bisogno di un intervento strutturale nella zona, che va assolutamente riqualificata: non è più possibile continuare a spendere soldi per effettuare degli sgomberi, e poi vedere di nuovo spuntare questi insediamenti a distanza di pochi giorni”.

Ne è consapevole anche la Presidente del Municipio XII, Cristina Maltese: “Bisogna contrastare gli insediamenti abusivi. E se il gruppo del Municipio XI ha bisogno dei nostri uomini, siamo pronti a operare in sinergia, come d’altra parte già accade in occasione degli interventi lungo gli argini del Tevere, che il nostro gruppo periodicamente supporta”. Si dice quindi pronta e disponibile, la Presidente, ad eventuali azioni coordinate: “È un fenomeno che va assolutamente scongiurato, perché non è una situazione decorosa per i cittadini ma soprattutto non è sicura per chi ci vive, spesso in compagnia di bambini”.

Anche Maltese ammette che la zona di Isacco Newton, ovvero quella di confine tra i due Municipi, ospita spesso insediamenti temporanei, periodicamente sgomberati. Per questo occorrerebbe, forse, operare con progetti a medio e lungo termine, come quello che, annuncia la Presidente, sta per essere messo in atto a Villa Pamphili. “Il tema mi sta molto a cuore, ho sempre sostenuto, e ho detto spesso anche all’Assessore Danese (Francesca Danese, ex Assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale, ndr), che gli sgomberi vanno coordinati con un’azione sociale. Non basta mandar via quelle persone, perché quelle creeranno un nuovo insediamento, magari a poche centinaia di metri da quello appena sgomberato. Il problema si risolve con seri controlli e con l’applicazione della legalità: è un problema che riguarda tutta Roma, ed è ora di attuare politiche volte al superamento dei campi nomadi e all’integrazione”. Insomma, la ricetta è: sì agli sgomberi, purché a questi conseguano programmi di integrazione e supporto. “Bisogna avere il pugno di ferro nel guanto di velluto”, conclude.

Martina Bernardini