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Panda Gate: il Sindaco riferisce in Aula

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Marino ricostruisce la vicenda mentre dal pubblico si chiedono le dimissioni

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IL SINDACO IN AULA – Nella giornata di ieri il Sindaco Marino ha riferito in Aula Giulio Cesare sulla vicenda della ‘Panda Rossa’, che nelle ultime settimane ha riempito le pagine della cronaca locale.L’ingresso del Sindaco è stato è stato accolto dal pubblico che gridava “Dimissioni, dimissioni”. Primo elemento tirato in ballo da Marino riguarda il piano normativo: in particolare la delibera di giunta 183 del 16 gennaio 1996 stabilisce che per esercitare questo diritto al Sindaco vengano rilasciati 4 permessi Ztl per quattro differenti automobili. Per il rilascio di questi quattro permessi, ha spiegato Marino, non è necessario che il Sindaco faccia diretta richiesta. È prassi che siano gli uffici dell’amministrazione ad occuparsene e a dover garantire che le automobili siano fornite di regolare contrassegno durante l’intera durata del mandato.

SCADENZA E RINNOVO – “L’errore da cui nasce tutta questa vicenda è un ritardo nel rinnovo del permesso – sottolinea il primo cittadino – Quando il permesso annuale richiesto all’inizio della consiliatura scade, gli uffici competenti non procedono al rinnovo per tempo, lasciando così l’auto senza contrassegno valido, ma non facendo certo venir meno il diritto a circolare. Gli stessi uffici, una volta riscontrato il ritardo, attivano l’iter per il rinnovo e avvisano l’Agenzia per la mobilità, che emette fisicamente i contrassegni. Ci tengo a precisare che, essendo un’Agenzia di Roma Capitale, è naturale che i rispettivi uffici lavorino in collaborazione”.

NESSUNA MULTA PENDENTE – Il Sindaco ha poi aggiunto che l’Agenzia della mobilità, in attesa del rinnovo, produce un’autorizzazione temporanea elettronica, quindi senza contrassegno da esporre, con effetto retroattivo, a valere dalla scadenza del precedente permesso. “È dunque chiaro che l’automobile, come è facile desumere dalla documentazione disponibile, è sempre stata autorizzata a circolare ed è per questo che le famose multe di cui da giorni si parla sono state automaticamente annullate – seguita – Come spiegavo in precedenza e come ho detto negli scorsi giorni, per l’uso della mia Panda non ho alcuna multa pendente. Le multe scaturite dai passaggi ai varchi nella fase di ritardo del rinnovo del contrassegno sono state annullate, e nulla sono tenuto a pagare, come certificato anche questo dalla documentazione disponibile. Ci è voluto un po’ di tempo a ricostruire i diversi passaggi della vicenda, è vero. Anche per effetto di una normativa chiara nei principi ma disordinata nelle regole applicative, che adesso andremo a modificare”.

LA RICOSTRUZIONE – Marino poi si è dilungato nel ricostruire dettagliatamente i fatti: “Sabato 8 novembre mi sono stati sottoposti documenti che gli uffici ritenevano prova di una manomissione informatica, e ho ritenuto mio dovere presentarli agli organi inquirenti per una loro valutazione. Si è gridato allo scandalo, ma intanto le autorità competenti stanno indagando e attendo, come dovremmo fare tutti prima di giungere a frettolose conclusioni, che facciano il proprio lavoro. Dalla ricostruzione che ho fatto – aggiunge – è evidente che siano stati commesse delle disattenzioni da parte degli uffici competenti nel seguire correttamente tutta la procedura. Errori che non hanno prodotto danni a nessuno, se non a me stesso”.

SULLE DIMISSIONI – Il Sindaco ha poi giudicato del tutto ingiustificate le richieste di dimissioni sue e della sua Giunta: “Ho letto di mie dimissioni e vi dico la verità ho sorriso. Chi parla, pensa o scrive di mie dimissioni davvero non vuole comprendere la dimensione della nostra sfida. Non è una sfida personale. È l’ambizione di cambiare Roma – aggiunge – Di farla uscire dalle macerie economiche e morali in cui è precipitata dopo anni di incuria e di disinteresse per il bene pubblico. Non ho mai pensato di riuscirci da solo, è la sfida collettiva di questa classe dirigente. Ne siamo convinti: la strada intrapresa è la più difficile, ma è quella giusta”.

LE REAZIONI – “Marino, non abbiamo più parole. Basta con questa farsa: il Sindaco e il Pd hanno umiliato Roma e i romani. I cittadini non ne possono più. A casa subito”, ha dichiarato in una nota Giovanni Quarzo, Capogruppo capitolino di Fi, mentre dalla Regione Lazio è il Consigliere Fabrizio Santori ad ironizzare dichiarando che ‘Il diavolo veste Panda’: “Da oggi in poi il Partito Democratico sarà ulteriormente responsabile. Non soltanto nell’aver regalato a Roma un Sindaco incapace e lontano dal mondo e per averlo sostenuto fino ad ora nonostante la rivolta di tutti i romani. Ma da oggi anche per non aver colto l’opportunità di mandarlo a casa sulla brutta storia delle multe, barattando il bene di Roma con qualche poltrona in più in Giunta”.

Foto Agi