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CTO: ancora nessuna certezza sul destino della struttura

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Da maggioranza e opposizione si chiede un incontro pubblico con Regione Inail e Asl

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LA SITUAZIONE DEL CTO – È di mercoledì 11 febbraio la notizia della diminuzione di posti letto all’interno dell’Ospedale CTO della Garbatella e del trasferimento di personale sanitario verso il Sant’Eugenio. In quell’occasione il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci, aveva anche lanciato un appello al Presidente della Regione Lazio Zingaretti perché il polo ospedaliero non venisse dimenticato: “Si fa appello al Presidente affinché si verifichi l’incongruenza delle azioni messe in atto dall’ASL RM C con i disegni di riordino della sanità regionale e, conseguentemente, affinché si annullino gli atti in questione e le loro conseguenze nei fatti”, scriveva Catarci. 

L PROTOCOLLO CON L’INAIL – Purtroppo l’appello lanciato dal minisindaco non sembra aver smosso la vicenda. È infatti lo stesso Catarci, in una nota di oggi, a ripercorrere i passaggi che hanno portato il nosocomio nella situazione attuale. Si parte dalla firma del protocollo d’intesa ASL RMC – INAIL, di circa un anno e mezzo fa, con il quale si concluse l’occupazione simbolica dell’ospedale: “All’atto della firma del protocollo il presidente dell’INAIL ed il Presidente Zingaretti hanno parole di grande effetto nel disegnare un futuro di eccellenza per il presidio, dove la parte clinica ortotraumatologica viene delineata come supporto essenziale alle attività di ricerca avanzata dell’INAIL”. Passano solo alcune settimane e il Commissario Straordinario convoca una assemblea nell’ospedale CTO, annunciando l’apertura a breve di nuovi reparti ed invitando a formulare un progetto operativo, ispirato ai grandi centri ortopedici italiani: “Ne esce un documento, a firma di tutti i primari ortopedici – racconta Catarci – in cui si chiedeva di orientare tutti i reparti ortopedici verso mission specialistiche che erano identificate, per le competenze già presenti, in chirurgia del ginocchio, ortopedia dell’anziano e traumatologia del lavoro, oltre alla già presente chirurgia del piede”. 

L’ATTO AZIENDALE NON ANCORA APPROVATO – Da quel momento “Sembra passato un secolo – continua il minisindaco – ne è prova l’incontro odierno tra operatori e sindacati con il Direttore ASL Roma C Saitto, una specie di dialogo tra sordi. Nell’atto aziendale discusso in Conferenza territoriale negli ultimi mesi del 2014 e non ancora approvato, a fronte di una nota positiva rappresentata dalla chirurgia della mano, si elimina la chirurgia del piede unica nel centro sud, nonostante l’Inail dichiari specificatamente che l’affluenza dei traumi sul lavoro dell’arto inferiore sia percentualmente dell’80%”. 

UN NUOVO APPELLO – Allora arriva il momento di un nuovo appello lanciato dall’ente di prossimità, per un urgente incontro pubblico con la Regione Lazio e la ASL RMC: “Per far chiarezza su come si sostanzia il programma di rilancio della struttura ospedaliera, che deve diventare un polo di eccellenza nell’ortotraumatologia e che occupa un ruolo centrale non solo per la cittadinanza del Municipio ma per quella della città e della Regione”.

LE RICHIESTE DELLE OPPOSIZIONI – Intanto non mancano le critiche dalle opposizioni, con il Capogruppo di FI in Municipio VIII, Simone Foglio e il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi, che prendono spunto dal recente compleanno della Garbatella per sottolineare l’importanza della struttura ospedaliera: “Proprio in concomitanza con i festeggiamenti per i 95 anni della Garbatella, la Giunta Zingaretti si appresta a fare una beffarda sorpresa ai residenti del popolare quartiere romano: la progressiva agonia del polo traumatologico del Cto – continuano Foglio e Palozzi – Sembra ieri quando in pompa magna venivano smantellate le tende allestite all’entrata del Cto, per festeggiare il raggiungimento dell’accordo con l’Inail per il conseguente rilancio del polo traumatologico. Che fine hanno fatto quelle promesse? Il centrosinistra, al governo di Regione, Comune e Municipio VIII, ha alzato bandiera bianca?”. Una richiesta di incontro pubblico arriva anche dalle opposizioni: “Chiediamo alle istituzioni chiarezza nel rispetto dei lavoratori, coinvolti in questo decisivo passaggio socio-sanitario, e dei tanti cittadini che vedono nel Cto un presidio ospedaliero di assoluto livello – concludono – A tal proposito proporremo nei prossimi giorni un incontro pubblico per discutere e valutare le reali intenzioni del presidente Zingaretti”.

LM