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San Camillo: Pronto Soccorso in affanno e sotterranei violenti

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Un fine settimana da dimenticare per l’Ospedale di Monteverde

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SAN CAMILLO – Ore di tensione per l’Ospedale San Camillo di Monteverde. Nel fine settimana il Pronto Soccorso del nosocomio non ha retto il flusso di malati in cerca di assistenza, per ore in coda nell’attesa di una visita o di un posto letto. Da sottolineare anche la vicenda consumatasi nei sotterranei dell’Ospedale, dove un cittadino polacco senza fissa dimora di 52 anni, nella notte tra venerdì e sabato, ha percosso una sua connazionale di 47 per appropriarsi del suo ricovero di fortuna nel padiglione Marchiafava. “Questa situazione insostenibile accade, anche se con meno drammaticità, in tutti i pronto soccorso degli ospedali di Roma: al Policlinico, al Sandro Pertini, al San Giovanni e perfino al Gemelli – sottolinea in una nota l’Associazione Italia Nostra – La colpevole scelta di chiudere man mano gli ospedali pubblici con le loro valide strutture e i loro pronto soccorso sta peggiorando i servizi sanitari pubblici con gravi rischi per la salute dei cittadini”. 

DAL SAN GIACOMO AL FORLANINI – Italia Nostra prende spunto dalle difficoltà degli ultimi giorni per riaprire il dibattito su due importanti battaglie portate avanti dall’Associazione: la chiusura del San Giacomo e quella del Forlanini. “La prima grave chiusura che ha aperto il rischio di svendita degli ospedali romani è iniziata con la scomparsa dell’ospedale storico San Giacomo a via Ripetta, chiuso dalla Giunta Marrazzo nell’ottobre del 2008 dopo che nel mese di luglio era stata appena terminata la sua ristrutturazione dotandolo della più moderna tecnologia – seguitano in una nota – Poi vi è stata quella del Nuovo Regina Margherita e così via fino allo scandalo recente di aver lasciato in totale abbandono e degrado il grande complesso del Forlanini intasando ancora di più proprio il San Camillo del quale faceva parte integrante”. Per l’Associazione è chiaro il punto di arrivo di questa serie di chiusure: “Tutti immobili situati nella città storica, di grande pregio immobiliare, pronti per essere venduti, non certo per utilizzo sanitario, per fare cassa senza considerare la perdita inaccettabile dei servizi pubblici ospedalieri già insufficienti prima della loro selvaggia operazione di dismissione”.

DAL CENTRO DESTRA – La critica del centro destra regionale è tutta nei confronti del Governatore Zingaretti: “Le immagini del San Camillo sono terribili. Purtroppo, pero, questa è l’amara realtà di molti ospedali di Roma e del Lazio. È la dimostrazione che le non politiche zingarettiane, fatte di tagli, riduzioni, annunci non mantenuti e di note stampa a firma della Regione, nelle quali si annuncia che è tutto sotto controllo, sta fallendo – scrive in una nota il Consigliere Regionale di FI, Antonello Aurigemma – Ciò che pesa è che l’unico a non rendersene conto è proprio il governatore, nonché commissario ad acta”.

AC