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Libro Blu Agenzia Dogane e Monopoli: il Lazio si converte all’online

La passione degli italiani per il gioco e gli intrattenimenti da casinò ha origini antiche. Già ai tempi degli antichi romani la morra, i dadi e gli astragali erano passatempi diffusissimi e trasversali che coinvolgevano imperatori e plebei. Forse è anche per questo che il Lazio, culla di quella civiltà che di fatto pose le fondamenta del mondo occidentale, è ad oggi anche una delle regioni dove si gioca di più sul territorio italiano. A dirlo è il Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, il rapporto che ogni anno l’ente statale redige in merito alle entrate economiche relative ai settori da esso amministrati tra i quali c’è anche per l’appunto il gioco. Lo stesso rapporto aveva negli ultimi anni posto il Lazio al vertice delle regioni più coinvolte dal fenomeno ed è interessante notare come il quadro tracciato da ADM riporti un cambio nelle consuetudini di puntata dei laziali che in qualche maniera sembrano essersi adeguate al rapido mutamento dei tempi.

Se fino a qualche anno addietro infatti la smazzata tra amici era un’abitudine consolidata e la giocata in ricevitoria faceva parte della routine settimanale, oggi la diffusione di smartphone, pc e tablet ha contribuito a cambiare il modo di relazionarsi con questo genere di intrattenimenti. Nel web vanno infatti per la maggiore i casinò online, un universo parallelo dove gli amanti del tavolo verde trovano pane per i loro denti con una proposta all’avanguardia che prevede sale da poker in realtà virtuale con avatar che riproducono le fattezze dei partecipanti al tavolo, croupier in live streaming ripresi dalle cam che fanno girare la roulette e slot machine con schemi e livelli molto simili ai titoli associati al mondo delle console. I numeri del fenomeno sono una formidabile cartina di tornasole per analizzare la situazione e nel Libro Blu si rileva, non solo a livello regionale ma più in generale in tutta Italia, un repentino cambio di rotta in favore del gioco via web. Degli 88,38 miliardi raccolti dal settore gioco il 55,7% pertiene infatti all’area dell’online, in crescita rispetto all’ultimo rilievo del 35,25%, mentre il restante 44,3% (circa 39,15 miliardi) resta ancora legato alla rete fisica che rispetto al 2018/2019 è in perdita di circa il 20,5%. Entrando ancora più nello specifico con 1.425.277 di conti attivi il Lazio è la quarta regione d’Italia più presente nel gioco online dietro alla Lombardia (1.556.196), alla Sicilia (1.819.602) e alla Campania (2.526.475) che domina questo settore di mercato a livello di partecipazione.

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Il successo dell’online è del resto ormai un fatto accertato testimoniato anche dai tanti corregionali che si sono cimentati con risultati sorprendenti nei maggiori tornei di poker online. Oggi questa disciplina vanta migliaia di praticanti a livello mondiale e per quanto riguarda gli “sport della mente” connessi con il tavolo verde è forse anche una delle più seguite. Dario Minieri, romano classe 1985 è il numero uno del poker laziale. Il “supernova” dell’hold’em è il 13° più vincente in Italia in questa specialità. The Hendon Mob, portale britannico che raccoglie le statistiche globali sull’hold’em, stima per lui vincite nei tornei che sfiorano i 2 milioni di euro. Nella sua carriera exploit leggendari come il terzo posto agli EPT (European Poker Tour) di Sanremo del 2008 che gli valse un bronzo da oltre 280mila euro. Nello stesso anno Minieri riuscì anche ad aggiudicarsi un braccialetto ai WSOP di Las Vegas (le World Series of Poker, il più importante torneo di Hold’em del globo), sbancando circa 500mila euro in un torneo No-Limit con ingresso da 2500 dollari. Altro rounder capitolino di spicco è Federico Butteroni, classe 1990 18° per vincite a livello nazionale. Nel 2015 fu capace di qualificarsi al tavolo finale delle WSOP chiudendo all’ottavo posto con una borsa da oltre 1 milione di dollari, il suo successo più importante in carriera. Proviene invece dai castelli e più precisamente da Genzano Fabrizio Baldassarri, classe 1974, terzo laziale più vincente dell’hold’em e 29° a livello italiano, che vanta un patrimonio di vincite in tornei di poco inferiore al milione di euro.