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Porta Portese: la fontana della discordia e gli interventi sulla piazza Ettore Rolli

fontana ettore rolli 136

Intanto la decisione sulla riqualificazione del mercato slitta ed è rimessa nelle mani del futuro Sindaco

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Tratto da Urlo n.136 giugno 2016

PORTA PORTESE – Negli scorsi anni il quadrante Porta Portese è stato oggetto di interventi di riqualificazione, operazioni rientranti all’interno del più ampio progetto PLUS, finanziate con fondi europei. In questi giorni il quartiere è tornato al centro del dibattito che si è concentrato intorno alle operazioni di restyling che interesseranno piazza Ettore Rolli e la fontana di Porta Portese che si trova nella piazza stessa. Un’alta costruzione in ferro sorregge quattro coppe di vetro, dalle quali sarebbe dovuta scorrere dell’acqua verso un contenitore sottostante. La fontana, realizzata nel 2000, è stata tuttavia in funzionamento per poco tempo; l’acqua piovana ha iniziato a ristagnare nei contenitori che sono diventati l’habitat ideale per la riproduzione di zanzare e la situazione è così da anni. Due le alternative da tempo avanzate: buttarla giù o ripristinare il suo funzionamento. Abbiamo parlato della questione con Cristina Maltese, che ha chiarito: “La fontana non è di proprietà del Municipio ma dell’Ufficio Lavori Pubblici del Comune di Roma. Il Municipio può proporre iniziative ma non può di sicuro decidere di togliere un’opera che è costata soldi pubblici. La manutenzione – seguita la Maltese – è di competenza di Acea, come tutte le fontane della città”. Anche secondo la Presidente uscente le alternative sono quelle due: “Rimettere in funzione la fontana o toglierla”, al fine di tutelare la salute pubblica, della quale è responsabile il Municipio. Nel frattempo, continua, “finché non sarà stata presa una decisione in merito a quello che dovrà essere dell’opera, noi procederemo con il mettere in sicurezza la piazza, togliendo le coppe, conservandole in un deposito”. Se e quando Acea e il Comune di Roma decideranno di rimettere in funzione la fontana, le vasche quindi potranno essere rimesse. Per impedire il ristagno dell’acqua intanto le coppe sono state bucate: “I fori – ci dice la Maltese – sono stati fatti dagli uffici del Comune di Roma ma non erano sufficienti a garantire lo scolo dell’acqua, il Municipio quindi è intervenuto allargandoli”. La fontana, secondo Marco Giudici (Fratelli d’Italia), Consigliere municipale uscente, è un monumento al degrado: “Sono anni che lotto al fianco della gente contro quello scempio. Nessuno è stato in grado di assumere una decisione. È una vergogna vera”. Quella di togliere le coppe sarebbe, secondo Giudici, la “via peggiore: in questo modo sulla testa della gente rimarrà un relitto privo di valore artistico, un marchio del degrado in bella vista”.

Per piazza Ettore Rolli intanto è prevista un’operazione di restyling della quale la Minisindaco uscente ci ha parlato: “Sistemeremo la pavimentazione dove alterata, chiuderemo la piazza per garantire la sicurezza e la massima pedonalizzazione; verranno rimossi i giochi, ne posizioneremo di nuovi lontano dal semaforo e in una zona più ombrosa, cambieremo e riposizioneremo le panchine”. Sulla questione è intervenuta anche Silvia Crescimanno (M5S), Consigliere uscente e candidata Presidente al Municipio XII: “La fontana andrebbe riqualificata e rimessa in funzione perché così è un monumento al degrado, considerando i soldi che sono stati spesi per realizzarla”. L’esponente ha poi seguitato parlando della piazza, i cui problemi non si limiterebbero solo alla fontana: “Deve essere riqualificata. Essa manca totalmente di spazi verdi e la domenica viene invasa dai banchi del mercato”, in merito al quale esiste un progetto di riqualificazione, rientrante sempre all’interno del PLUS. “Il progetto – secondo la Crescimanno – avrebbe dovuto includere anche l’intervento sul mercato, che sarebbe già dovuto essere regolamentato, mentre ha interessato solo marciapiedi e manto stradale. Il mercato si compone oggi di 1100 banchi (una parte dei quali abusivi); secondo il progetto PLUS dovrebbe essere ridimensionato a 719 banchi. Va riportata la legalità, e la piazza restituita ai cittadini”. “Per il dimensionamento del mercato – ha detto la Maltese – è già pronto un progetto” che però non ha ricevuto l’ok definitivo dai commissari competenti in Campidoglio, poiché si è ritenuto “che la sistemazione definitiva fosse una materia da delegare al nuovo Sindaco”. Il piano, seguita, è stato redatto “sulla base di un progetto partecipato, un lavoro di due anni condotto con operatori, comitati di quartiere, vigili urbani, ufficio tecnico e parte politica del Municipio”. Esso prevede la valorizzazione del mercato anche attraverso un regolamento in merito a temi come lo smaltimento dei rifiuti, le posizioni dei banchi, i percorsi di sicurezza e orari e modalità di allestimento e smontaggio. “Ovviamente – conclude la Maltese – presupposti del nuovo piano sono la lotta all’abusivismo e la regolarizzazione degli operatori”. “Il mercato attende da decenni una riorganizzazione che non è mai arrivata”, risponde Giudici: “Deve essere diviso in settori e categorie merceologiche. Trovo che la politica del rimandare il tutto al prossimo Sindaco sia una vergogna perché sono anni che la questione viene procrastinata”.

Anna Paola Tortora