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Luneur: tra indagini per truffa e cantieri in ritardo

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Al via l’indagine della Procura di Roma, mentre l’inaugurazione sembra essere lontana

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Tratto da Urlo n.134 aprile 2016

EUR – Si apre un nuovo capitolo sul Luneur ed è quello reso noto di recente dal quotidiano Repubblica con l’iscrizione nel registro degli indagati di 9 persone coinvolte ai piani alti della vicenda, a cui viene contestato il reato di truffa. Come si legge sul quotidiano i nomi sarebbero quelli di: “Luigi Abete, Presidente di Cinecittà Entertainment, Ugo Cedrangolo, nominato nel 2013 presidente di Cinecittà, Filippo Chiusano, Amministratore delegato di Luneur Spa, e l’avvocato Bruno Biscotto […] Paolo Cuccia, Presidente di Eur Spa dal 2004 al 2009; Mauro Miccio, Ad di Eur nel periodo della giunta Veltroni; fino ad arrivare a Riccardo Mancini (ex-Ad di Eur spa) […], Pierluigi Borghini (ex-Presidente di Eur ed ex-candidato Sindaco di Roma), e Gianluca Lo Presti” Amministratore delegato, fino a qualche mese fa, di Eur Spa.
Che l’operazione Luneur da sempre non sia stata “lineare” lo avevamo già raccontato sulle nostre pagine e la Procura oggi interviene dando man forte a una situazione che sembrava essersi incancrenita. Le indagini sono ad uno stadio preliminare e c’è, ovviamente, ancora la presunzione di innocenza per tutti. Ma è impossibile non interpretare questo segnale come una base sbagliata per la “rinascita” del lunapark romano. La prossima apertura, annunciata per l’estate, guardando il cantiere sembra ancora lontana. E ci si chiede se i lavori potrebbero (o dovrebbero) essere bloccati alla luce dei nuovi fatti. “Se c’è un’indagine di questo tipo in corso perché il Comune, in autotutela, non blocca il cantiere? Visto che la parte amministrativa è affidata a Roma Capitale mi chiedo se facciano veramente i controlli prima di rilasciare autorizzazioni e soprattutto in un momento come questo, con la città commissariata, si dovrebbe agire in questo modo perché non ci sono vincoli politici, ma solo possibilità esecutive”, dichiara Saverio Pedrazzini, portavoce degli ex giostrai del Luneur, che ha sempre esposto con forza l’idea che fin dal bando di gara che consegnò l’area a Cinecittà, ci fossero delle irregolarità. Stesso pensiero è anche quello di Giuseppe Mannarà, Capogruppo del M5S al Municipio IX, che a fronte delle vicende passate si augura che il procedimento in corso possa “fare luce su questa annosa vicenda, caratterizzata dal silenzio di tutti gli enti locali, da Eur Spa a Roma Capitale, passando per il Municipio IX”. L’imperativo è, dunque, fare chiarezza a garanzia della legalità, ma Eur Spa rassicura sul fatto che sta “agendo con l’obiettivo di riconsegnare alla città e ai cittadini nei tempi più brevi possibili il Parco, riqualificato e con nuovo appeal. Questo è l’intendimento che dirige il nostro operato, dall’inizio del mandato. Per quanto riguarda le indagini giudiziarie che hanno già in passato coinvolto il progetto e che oggi sono nuovamente in corso, esprimiamo la massima fiducia nell’azione della Magistratura, che è garante della legalità e della trasparenza, auspicando che il progetto, ora in stato di avanzata realizzazione, possa giungere a compimento, avviandone la gestione”. E anche il Presidente del Municipio IX, Andrea Santoro afferma che è giusto che ci siano le indagini in modo da non avere “dubbi sulle procedure che ci sono state” e che se veramente si scopriranno delle irregolarità “pagherà chi di dovere”. Per quel che riguarda, invece, lo stato dei lavori del Parco, Santoro afferma che sono terminati “di recente alcuni incontri tecnici tra gli uffici del Comune, del Municipio e i responsabili del cantiere e sono stati superati tutti i problemi che c’erano dando così un’accelerata alla conclusione. Sotto il punto di vista tecnico e amministrativo è tutto in ordine”. Mentre i lavori continuano, a nostro parere ben lontani dal concludersi in estate, bisognerà attendere che le indagini diano dei risultati per comprendere, forse definitivamente, quale sarà il destino del lunapark di Roma.

Serena Savelli