Tratto da Urlo n.217 novembre 2023
VIGNA MURATA – Tra chi indica come principale problema la rotatoria dell’ex Dazio e chi invece si scaglia contro la chiusura di un senso di marcia su via Casale di Zola, il quadrante Vigna Murata-Ardeatina, dallo scorso maggio, resta bloccato nel traffico. Il 3 novembre la commissione capitolina Mobilità è tornata a riunirsi sulla vicenda (per la seconda volta) per capire quali soluzioni si stiano approntando per migliorare la percorrenza e la qualità della vita dei residenti e dei tanti pendolari costretti ogni giorno in coda.
TRA ADEGUAMENTO E ALLARGAMENTO
Elemento centrale del dibattito, che di per sé non ha aggiunto molto alla vicenda, è stata la disamina degli uffici tecnici del Municipio IX che hanno ben spiegato quali siano le prospettive. Ad oggi con un piccolo “adeguamento” (è questa la parola magica) si potrebbe ricostituire il doppio senso di marcia per i soli veicoli leggeri, perché la carreggiata è inferiore ai 6 metri. Per consentire invece il transito dei mezzi pesanti (e quindi dei mezzi pubblici) si parla di “allargamento” almeno a 7,5 metri. Questa soluzione andrebbe a ripristinare la situazione antecedente lo scorso maggio, ma la possibilità di svilupparla sarebbe tutta da verificare. Infatti comporterebbe l’erosione di circa 2 metri di terreno, che andrebbe espropriato o utilizzato d’intesa con i privati. Per questo gli uffici attendono di capire se altrove sul territorio capitolino questo è stato fatto e se amministrativamente è una soluzione percorribile.
IL PUNTO POLITICO
Dal punto di vista municipale l’Assessora alla Mobilità, Paola Angelucci, ha posto un criterio politico sulla vicenda: la riapertura della strada deve consentire il passaggio dei bus, perché si tratta di un servizio importante per i territori altrimenti isolati (come Castello della Cecchignola). Una posizione questa che, perlomeno sul breve periodo, non troverebbe riscontro nel resto dei rappresentati politici convenuti nella commissione. Per la 5 Stelle Linda Meleo il problema sarebbe amministrativo e la questione di via Zola non risolvibile in questi termini. Per la consigliera di FdI Francesca Barbato, che ha anche presentato un atto sulla vicenda, si dovrebbe intanto lavorare per riaprire al traffico privato, per poi concentrarsi sul ritorno dei bus e sulle altre criticità del quadrante, come la rotatoria dell’ex Dazio. Una possibilità questa sottolineata anche dalla consigliera comunale Pd, Antonella Melito, così come da quella del Municipio VIII, Eleonora Talli, intervenuta assieme all’Assessore alla Mobilità, Luca Gasperini, per segnalare i disagi su via di Grotta Perfetta.
UNO SGUARDO AL QUADRANTE
Che il problema sia di quadrante, e che le questioni e soluzioni puntuali non servano a risolvere il problema del traffico, noi di Urlo lo ripetiamo da anni. Guardiamo nell’insieme le costruzioni dell’I-60 (ora Nuovo Rinascimento) con una viabilità, quella di Grotta Perfetta, assolutamente sottodimensionata anche quando apriranno i nuovi sbocchi del quartiere in direzione di Tintoretto. Allo stesso modo le cubature, tante, troppe, realizzate e ancora previste sull’agro romano in direzione Cecchignola. Fino ai 700 appartamenti da realizzare nella città militare che, seppur all’interno di confini chiusi (e quella è tutta un’altra battaglia) incideranno pesantemente sulla viabilità “civile”. Poi ci sono le rotatorie dell’ex Dazio, con corsie di immissione (mai veramente capite dagli automobilisti) che probabilmente andrebbero riviste, anche con la creazione di una variante che divida il traffico tra quello interquartierale e quello destinato alle grandi arterie.
Tutte questioni ben conosciute e “masticate” dalle varie maggioranze che si sono susseguite nel quadrante, tanto che fa sorridere il fatto che in commissione debbano essere i due Gruppi di Polizia Locale (molto ben rappresentati) ad alzare la voce ricordando l’importanza di allargare lo sguardo. Nonostante questo però non si può non guardare al particolare, così come non si può negare che dallo scorso maggio, con la parziale chiusura della piccolissima via Casale di Zola, la situazione sia precipitata. Così tanto da avere ripercussioni persino nel limitrofo Municipio VIII. Sembra quindi chiaro che, per correre quantomeno ai ripari, una soluzione vada trovata. In contemporanea si deve lavorare su tutte le altre grandi questioni di quadrante, per non ritrovarsi tra pochi mesi ancora immersi nel traffico. Ma oggi serve prendere una posizione sulla piccolissima Casale di Zola, qualunque essa sia.
Leonardo Mancini